Il mio politeismo in fatto di cibo assurge nell’olimpo il salame, un alimento gioiosamente carico di grassi che dunque potrebbe pure esser presente nelle diete alternative del dottor Lemme.
Grazie a due amiche speciali, potrò presto degustare la mitica Zia, un salame tipico delle campagne ferraresi che accompagnerò con delle belle fette di pane rustico o un buon gnocco fritto. (Non vedo l’ora!).
Ma non vorrei turbare tutti coloro che dal titolo si aspettavano una ricetta vegetariana: eccomi al dunque con una ricetta perfetta per le serate d’autunno, per mangiare un piatto caldo a base di verdura che possa bilanciare una giornata dal pranzo un po’ più rustico e calorico, come ciò di cui vi parlavo sopra.
In questa preparazione non si vogliono discriminare i finocchi maschi, ma si sappia che essi sono più indicati a crudo, mentre quelli femmina per le preparazioni cotte.
Come riconoscerli? Il finocchio maschio è più tondo e bello pieno, quello femmina è più magro, schiacciato e allungato.
Ora so cosa farete nel vostro prossimo giro al supermercato.

Con queste dosi si ottiene una zuppa abbondante per due persone.
Se si hanno ospiti è meglio calcolare un finocchio a testa e moltiplicare il resto.
Dai, è quasi detox o no?
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E poi mi dirai 🙂
Ecco vedi, tu pensavi che fossero tutti uguali e invece! 😀
Su salame e gnocco fritto ho sbavato la tastiera!! questa la provero!! by the way… mai sentito di finocchi maschi e femmina..ma dove ho vissuto finora??