Sto per dire una cosa molto ingiusta, che ci farà soffrire empaticamente tutte insieme: tralasciando l’opzione di diventare inspiegabilmente ed improvvisamente regine dell’universo, dive di Hollywood o imperatrici del nuovo Regno di Persia, difficilmente indosseremo mai un abito di couture di Oscar De La Renta per sfilare su un Red Carpet.
Sono cose difficili da accettare, un po’ come è stato difficile da digerire la visione di Rose che lancia il Cuore dell’Oceano in Mare – ma sei scema?– o la notizia di Brad Pitt che lascia Jennifer Aniston per Angelina.
Non riceveremo mai un invito per gli Oscar, come non riceveremo mai la lettera di Hogwarts ed è ora di farcene una ragione.
E’ difficile anche da accettare che ieri sia mancato Oscar De La Renta.
Mi rifiuto di spiegarvi chi sia, vi ricordo solo che iniziò come apprendista da Balenciaga, poi da Lanvin con Antonio del Castillo, e infine, nel 1965, lanciò il suo marchio diventando il preferito di donne come Jacqueline Kennedy.
Non c’è stata diva, first lady americana o regina della televisione che non abbia indossato una sua meravigliosa creazione, ma soprattutto non c’è stata donna che non abbia sognato di farlo.
Via Getty, Vogue UK e Style.com
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Io Oscar De La Renta lo ricollego per forza di cose a Carrie e al suo abito ciclamino, descritto come se fosse una poesia al suo fidanzato russo melenso. Son bionda (dentro) anche per questo!
Proprio qualche giorno fa guardavo una sfilata di Elie Saab e pensavo che in effetti abiti così non ne indosserò mai, e lo stesso vale per Oscar del Renta (e tanti altri). Giusto se mi invitano alla notte degli Oscar…ma chi???
Un bacione!
Ha disegnato lui anche il vestito della barbie fior di pesco <3
E sempre per barbie, e sempre negli anni ottanta, una mini collezione di quattro (o sei, non ricordo) abitini deliziosi
Sculture eppur abiti veri, non solo per manichini….