Che torna di moda il bomber l’abbiamo già constatato, che le catene low cost ci propongano dei bomber carini e anche rosa, perché in fondo vogliamo tutte essere un po’ Barbie ma vogliamo conservarci gli organi e la prima casa, pure (grazie Stradivarius).
Ma il sottile confine tra bomber e unabomber lo affrontiamo adesso con in corpo l’energia del caffè, la carica del cioccolato e le madonne del lunedì.
Dai primi anni duemila, ricordiamo che il termine unabomber identifica un bombarolo seriale che colloca a caso ordigni esplosivi in luoghi pubblici.
Fatta l’ndispensabile premessa di cronaca nera, tematica che mi rende vicina alla mia maestra di vita Roberta Bruzzone che peraltro pare leggerci sempre sul Milano Centrale – Roma Termini delle 10.20, riassumiamo in:
BOMBER: giubbetto impermeabile, senza collo e con cerniera in voga negli anni novanta.
UNABOMBER: giubbetto impermeabile, senza collo e con cerniera che ha subito una rivisitazione talmente brutta che, contestualizzata nello street style e nella società, semina panico e terrore e merita solo di essere esploso.
La problematica che va per la maggiore sta nel concetto di oversize un po’ sfuggito di mano. Ma non solo.
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Eh anche io temo, pur prendendolo della taglia giusta. Devo dimagrire. E lo sto dicendo mentre mangio.
Il mio problema è che io passerei per unabomber anche con il bomber perfetto, non so se mi spiego. Quindi Maria, chiudi la busta, io esco!
Che nostalgia! Quando mi cadeva così voleva dire che lo avevo preso in prestito dal ragazzo che mi piaceva!! (si lo so sono vecchia!) Claudia