Rossana direbbe che per scrivere questo post ho preso le goccine, poiché il titolo vero che gli avrei voluto dare in origine era Quindi vestirsi consapevolmente di merda si dice Normcore.
E invece per 30 secondi ho coraggiosamente fatto leva sul mio recondito animo pacato, estraneo alle critiche, impermeabile alle cose di cui non comprendo appieno il senso; ho messo da parte la Vergine e ho fatto emergere l’ascendente Bilancia che – momento Paolo Fox – ricordiamo non essere un segno equilibrato, bensì un segno alla costante ricerca dell’equilibrio. Chiamami tormento, dai.
Qualcuno però dovrà pur dire a Enzo Miccio di tornare a occuparsi di matrimoni perché il suo acido ma come ti vesti?! si potrebbe beccare un candido ma io sono normcore.
Nino D’Angelo direbbe nu jeans e na maglietta. Ma c’è di più, la questione si è evoluta.
Per farla breve, Normcore è un concetto che nel 2014 era associato a chi si vestiva normale e non aveva interesse a distinguersi per il suo abbigliamento. Verrebbe facile pensare subito alla vicina di casa settantenne e concludere che Normcore = concetto moda non pervenuto.
FALSO.
Wikipedia mi ha spiegato che quelli del Normcore di oggi ci stanno perculando, sono i furbetti del quartierino moda: è tutto calcolato e qua e là ci aggiungono pure un accessorio luxury per invadere lo street style a colpi di scazzo-moda-stiloso.
Ecco quindi spiegato il dilagare di cose apparentemente anonime come ciabatte, scarpe da ginnastica, mommy jeans, suore laiche, pigiami, cappotti oversize, back to oratorio 1999 che, anziché essere usate una alla volta per approfittare della loro comodità, sono sostanzialmente abusate e buttate addosso tutte insieme per fare un po’ più stile. Il normcore oggi è una cosa che fa moda.
Ma giusto per non confondere i concetti: il normcore è ricercato, la normalità è inconsapevole.
Praticamente alla settimana della moda di Milano c’era molto normcore, all’ufficio postale di Pino Tronzano c’è molta normalità.
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Ma alcune sono davvero scandalosamente orripilanti!
Ma forse “vestirsi di merda” rendeva meglio il concetto… Claudia
Una volta hanno letto un mio SMS alla radio… Direi che sono abbastanza famosa, no?
Infatti noi ci illudiamo di essere lette anche dai vipssssssssssssss.
Che illuseeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.
Ma magariiiiii. E comunque fossi stata la Balti sarei comunque venuta qui a commentare. Siete Vitah!
Qualcuna sarebbe obiettivamente da prendere a schiaffi seguendo la filosofia Confuciana del “tu non sai perchè ma lei si”.
A scanso di equivoci ci tengo a precisare che parlo di schiaffi metaforici perchè la violenza è brutta, sempre, più brutta del mommy jeans dentro lo stivale chanel.