In questi giorni di pazza settimana milanese del Design e di Fuorisalone 2016 ho potuto realizzare uno dei miei – ma so bene di non essere sola al mondo – desideri da stalker: entrare nelle case degli altri.
Quante volte passiamo accanto ai palazzi e sbirciamo attraverso le finestre immaginandoci chi ci abita, cosa sta facendo e come ha arredato la propria casa? Io lo faccio abitualmente, giungendo spesso al livello estremo scenografia da film che, a seconda del contesto e del mood del momento, può assumere sfumature alla Federico Fellini, Ferzan Ozpetek, Carlo Verdone o persino Dario Argento quando dopo il tramonto attraverso quartieri inquietanti e poco raccomandabili.
Tutto inventato naturalmente. E la storia di turno finirà solo al sopraggiungere di una nuova casa, con una nuova finestra, delle nuove vite e dei nuovi mobili da immaginare.
Io passeggio così, con un sovraffollamento mentale talmente problematico da dimenticarmi le cose, l’orientamento e il senso della toponomastica.
Ma in questi giorni Google Maps è diventato l’estensione del mio braccio, non mi sono persa e così finalmente l’opera di fantasia è passata alla realizzazione pratica.
Dal Fuorisalone al Dentroilsalotto!
C’è il Fuorisalone? E io ho fatto il DENTROilSALOTTO: 3 scatti essenziali (che poi non ho resistito e ne ho fatti di più) per rappresentare il cuore segreto e pulsante del design, quello che troviamo all’interno degli spazi abitativi e dei living vissuti dalle persone che forse il design l’hanno scelto e che sicuramente hanno storie da raccontare.
Così come recita quest’anno il magazine ufficiale del Fuorisalone: Focus, Discover, People, Stories.
Tutti coloro che approderanno qui su Marte potranno avere il loro pezzo di Milan Design Week attraverso le storie di cinque persone che abitano a Milano: nome, professione, quartiere, una breve idea del loro concetto di design e un oggetto del cuore.
Nessuna attrezzatura ingombrante o reflex al collo, ma solo quel gioiellino di tecnologia ottica racchiuso all’interno dello ZenFone Zoom, uno degli ultimi smartphone di ASUS con la quale ho collaborato per la realizzazione di questo progetto e che ho potuto mettere alla prova fotografica in questa occasione.
C’erano un biologo, una psicoterapeuta, un filosofo, una manager e un foodstylist…
Sembra l’inizio di una barzelletta e invece loro sono i protagonisti di DENTROilSALOTTO. Sante persone che hanno amorevolmente sopportato la mia incursione e le mie domande. Non è professionale ma mando un bacio a tutti, come farebbe Barbara D’Urso.
FRANCESCO TOMASINELLI, biologo e fotografo – Tortona
Interessato poco o niente all’arredamento di cui si occupa prevalentemente sua moglie Laura, sente comunque di avere spesso a che fare col design poiché ritiene che sia ovunque intorno a noi, quindi anche nel suo ambito professionale della natura e delle scienze. Per Francesco il design è una soluzione intelligente e innovativa capace di risolvere un problema.
Nonostante mi abbia mostrato esempi di design dalla storia e dalle forme particolarissimi come un lucchetto da porta a forma di scorpione dell’artigianato yemenita, la squama di un pesce amazzonico che i locali usano come lima per le unghie o il bacello dei fagioli più grandi del mondo (Entada Gigas), Francesco ha scelto un oggetto cui è significativamente affezionato: il suo Binocolo Swarovski 8.5×42, attraverso il quale ha visto cose straordinarie. Ne ha elogiato il design ergonomico, molto comodo e maneggevole, la cui linea che asseconda gli urti è stata progettata in modo intelligente, senza che alcuna parte sporgente possa rompersi a seguito di accidentali cadute.
GIUSEPPINA DI CARLO, psicoterapeuta – Città Studi
L’anima di Giuseppina è un’altalena creativa che si dondola tra il suo lato da rigorosa esteta e il suo lato da amante del kitsch. Ama il cambiamento e da ciò ne deriva una pratica essenzialità che si discosta dall’investimento di grandi cifre per l’acquisto di pezzi di design importanti: meglio un arredamento semplice e modulabile con elementi di personalizzazione originali e alternativi. Per lei il design più puro è quello che sa rispettare le regole della funzionalità e come abbellimento estetico privilegia l’arte di quadri, cornici e stampe.
Ho fotografato un piccolo angelo in porcellana che abita la sua casa e che appartiene a una collezione di quasi cinquanta pezzi, perlopiù appesi sulla parete azzurra della camera da letto che Giuseppina ha riprodotto su ispirazione della camera di Giulietta del film Romeo + Juliet di Baz Luhrmann. Un design decisamente romantico e sentimentale.
PAOLO MICHELE JUCKER, filosofo – Brera
Mi aveva premesso che avrei trovato il caos e la cosa non poteva altro che entusiasmarmi, in quanto garanzia di autenticità del vissuto. Difficile cogliere a colpo d’occhio quale fosse per lui l’idea di design: Paolo mi ha detto di privilegiare le creazioni funzionali e pratiche, lamentando la scarsa fantasia delle ultime proposte di quei designer che avanzano come prodotti innovativi qualcosa che in realtà è già stato visto e che di nuovo ha ben poco. Ma la piacevole chiacchierata mi ha svelato la sua natura di bon viveur, amante e collezionatore seriale del bello: oserei quindi aggiungere che la sua interpretazione di design può risiedere anche nel puro piacere del bello che lo appassiona.
Sua è una delle più importanti collezioni al mondo sulla storia e la tradizione del tabacco cubano, la scelta dell’oggetto stava quindi facilmente ricadendo tra uno dei suoi numerosi pezzi. Ma altrettanto forti sono la sua conoscenza e la sua passione per Richard Wagner: il design contemporaneo è ben rappresentato dalle statue in plastica colorata alte un metro che riproducono il compositore, realizzate dall’artista tedesco Ottmar Hörl ed esposte a Bayreuth nel 2013 in un’installazione artistica di cinquecento pezzi che celebrava il 200° compleanno di Wagner e di cui Paolo ha tre pezzi nel suo salotto.
PAOLA ROSSIGNOLO, manager di Danone – Stazione Centrale
Per Paola il design è emotività allo stato puro, ciò che abbellisce e arreda la sua casa trasferisce e rappresenta appieno la sua personalità: solare, amante del colore, dei contrasti e incline al cambiamento. Si definisce poco originale (dice che le circostanze non l’aiutano, è ingegnere ed è del capricorno!), ma lo sguardo appassionato nei confronti della vita e dei viaggi e una buona dose di istinto la guidano nella scelta degli oggetti di cui si circonda.
Paola l’oggetto di design l’ha creato, grazie all’idea di una sua cara cugina: ha tagliato le testate dei comodini dei suoi nonni e le ha appese nel suo salotto come elemento decorativo e imperituro ricordo affettivo.
MAURO PADULA, fotografo e foodstylist – Ventura Lambrate
La casa di Mauro è il perfetto connubio tra l’abitabilità pratica e il senso estetico e questo è ciò che ho subito ritrovato nelle sue parole: per lui il design deve essere soggetto alla funzionalità e all’ergonomia poiché nella casa ci si deve vivere bene. Fondamentale dunque la gestione degli spazi e degli ambienti, che ama abbellire e rinnovare spesso con oggettistica e componenti d’arredo di gusto e personalità.
L’oggetto scelto da Mauro mi ha affascinato moltissimo per la sue numerose sfaccettature espressive, mi ha mostrato una cornice con “Gli italiani si voltano”, opera fotografica di Mario De Biasi: la donna di spalle è una giovane Moira Orfei, immortalata in una Milano del 1954 in piena ripresa economica. Un oggetto che ha molto da raccontare in sé e al quale è particolarmente affezionato per ragioni di studio, di professione e di cuore.
Fuorisalone 2016: Dentroilsalotto di casa Asus
Da perfetta stalker non potevo non terminare le mie incursioni in casa Asus per chiedere qualcosa in più sul telefono che mi ha permesso di fare i preziosi scatti del Dentroilsalotto.
Ho sequestrato Giuseppe Cesarano, technical account manager di ASUS Italia e gli ho fatto qualche domanda sullo ZenFone Zoom: pieno di orgoglio è partito col mirabolante spiegone sull’ottica posta in verticale costituita da ben dieci lenti che vi ruotano all’interno per consentire lo scatto fotografico più preciso possibile. Sembra fantascienza ma è una storia vera di una ricerca durata ben sette mesi all’interno dei laboratori di Taiwan tra gli ingegneri ASUS e quelli delle ottiche Hoya che sono riusciti a finalizzare il telefono con l’ottica digitale più sottile al mondo.
Io mi esprimo a vino e pastasciutta come Marisa Laurito, quindi vi posso dire che, oltre a ciò, ho potuto apprezzare la dimensione e la definizione dello schermo (con tutto il tempo che ci trascorriamo non ha più senso possedere un microtelefono, altrimenti tra poco avremo tutti bisogno del cane guida), il design e soprattutto la carica rapida della batteria.
Se anche voi volete stalkare gli omini ASUS e a toccare con mano tutte le loro creature tecnologiche avete tempo fino a domenica per visitare la loro esposizione Glow of Life in Via Tortona 58 (accanto al Mudec).

Il problema di questo Fuorisalone/Dentroilsalotto è che adesso vorrei tanto comprarmi dieci case a Milano, Roberto Carlino aiutami tu.
0 Commenti
che bello scoprire che altre persone hanno le tue stesse manie ossessivo compulsive … 🙂
Allora hai trovato un pezzo di cuore qui ❤
Ma infatti, nessuno deve mettere le tende per agevolarci!!!
Grande Mauro ❤
Gloria, quelle case, quelle persone… Sono una milanese ora migrata lontano… Che malinconia
tutto vero: “Quante volte passiamo accanto a dei palazzi e sbirciamo attraverso le finestre immaginandoci chi ci abita, cosa sta facendo e come ha arredato la propria casa?”
mi capita spesso nei paesi del nord dove non usano le tende.
e a NY quando torni in hotel dopo cena e invece che guardare la tv guardi cosa fanno i vicini dei palazzi attorno…
MAURO superstar!!!!!!