Metti un’afosissima giornata d’estate in cui la temperatura percepita
è di millemila gradi perché, come dicono le vecchie pensando di
insegnarci la vita, non è tanto il caldo, quanto l’umidità.
Metti di ritrovarti paonazza e appiccicaticcia solo per lo sforzo d’aver
brevemente dialogato con una delle vecchie in questione.
E metti le zanzare nel livello banchetto reale alla corte degli Sforza.
Questo era lo scorso giovedì 7 luglio, quando io e Rossana siamo andate
all’Arena Civica di Milano a trovare le nostre amiche Pink nel loro
allenamento settimanale in vista della mezza maratona di Amsterdam di ottobre.
Va beh, ma oggi non ce la potranno fare – pensavamo noi – se l’altra
volta abbiamo portato il gelato questa volta dovremmo portare come minimo sali
minerali a pacchi e pezzi di Antartide.
La faccia di @VitaSuMarte_G quando le dico che dobbiamo correre anche noi. #pinkisgood pic.twitter.com/28ZiUanvQN— Rossana F. (@vitasumarte_R) 7 luglio 2016
Ma ormai l’abbiamo capito, a differenza della nostra vergognosa indole
pizza e fichi (qui vi mostriamo pubblicamente i nostri limiti ma giuro che cambieremo), loro sono tenaci e sprezzanti di qualunque ostacolo. Cosa
sarà mai dunque il caldo.
Noi, dopo una rapida doccia nell’Autan, ci siamo limitate a fare mezzo
minuto di stretching e a montare il cavalletto (sport estremo eh!) per fare l’intervista a 8
Pink che abbiamo letteralmente rapito prima della loro corsa nel parco.
Conoscere le donne del Running Team è conoscere le vite degli altri,
conoscere delle storie uniche nel loro genere ma non dissimili da ciò
che potrebbe accadere a chiunque di noi, della nostra famiglia e delle nostre amiche: storie
di donne per tutte le donne.
Ma diciamo subito che le interviste serie le trovate sul sito di Pink is Good alla voce Running Team 2016.
L’ Arena Civica al giovedì si tinge di rosa ???? #pinkisgood – Il motivo è uno solo: PREVENZIONE. pic.twitter.com/lE43nEbvT1— Gloria Genyor (@VitaSuMarte_G) 7 luglio 2016
Noi siamo solo capaci di sfornare cronache marziane di sociologia applicata grazie alle quali sciogliamo i dubbi che attanagliano il mondo intero, facendo concorrenza ai misteri di Fatima.
Questa volta abbiamo voluto condurre un’indagine sull’ipotetica opportunità di rinascere uomo.
E questo è stato il risultato:
Nel frattempo abbiamo imparato che:
♡ non tutte le donne mentono sull’età.
♡ la domanda più difficile è da dove vieni? Perché nel cervello si crea subitaneamente un elenco con luogo di nascita, luogo di residenza, città ideale del cuore, provenienza dei genitori, emigrazione dei trisnonni, collocazione del feudo, casato di appartenenza, origini nobili della famiglia. (Tutti gli italiani nel cassetto hanno una pergamena che svela se gli avi erano conti o marchesi).
♡ spesso i tumori vengono scoperti per caso, quando invece sarebbe meglio non lasciare le cose al caso ma pianificare dei controlli specifici: la Fondazione Veronesi conferma che oggi guarisce oltre il 90% delle donne a cui il tumore è stato diagnosticato in fase iniziale.
♡ il 100% delle donne non vorrebbe rinascere uomo, alcune di loro ridono alla sola idea.
No ma uomini, noi vi stimiamo eh.
E’ solo che da uomo c’è poca scelta di vestiti, tranky.
Spesso abbiamo la propensione a voler salvare l’umanità e ci dimentichiamo di pensare a noi stessi. Donne o uomini che siamo non importa, perché la prevenzione non ha sesso e non ha età e anche i nostri adorati uomini devono tenersi controllati.
Ricordiamoci che vanno di moda i fenicotteri, non gli struzzi: sapere è meglio di non sapere perché i controlli regolari salvano la vita.