Sono nata a metà settembre, di mattina presto: sembrerebbe una
puntualità destinata alla scuola e invece la scuola per me è sempre
stata una palla. Questo dover dimostrare cose assolutamente conformi e noiose quando pur di non studiare matematica sarei andata in giro col circo di Moira per abbeverare le tigri. Tanti dicono che tornerebbero indietro
ma io ai tempi della scuola proprio non ci tornerei.
Tranne che per il momento acquisti, of course: penne
colorate, gomma pane, agenda, graffette da aprire compulsivamente
durante le ore di storia per evitare di alzarsi nel bel mezzo della
lezione e urlare io sono Sparta! e cose così.
Adoravo gli Stabilo colorati a punta fine, i compassi che mettevano pace al mio animo
della Vergine e provavo un amore-odio per la penna multicolore che
trovavo tamarrissima ma che dovevo avere perché era bello e comodo
disporre di tutti quei colori in un’unica penna. E poi faceva le
scritte profumate, mi sembra di risentirne l’odore anche adesso. Colonna sonora languida e commovente.
Ma torniamo alla vile concretezza del cosa compro oggi che non vado più a scuola ma
lavoro a una scrivania che alterna momenti di equilibrio e
raffinatezza Pinterest a momenti di pucciosità incontrollata.
AGENDE E NOTES
L’agenda che uso di più è il planning settimanale da tavolo, perché ci appunto gli impegni e
gli appuntamenti vari e posso tenerla sempre aperta sulla settimana
in corso. A gennaio dico sempre che posso farne a meno e non la
prendo. Poi sono l’unica idiota che compra un’agenda a fine marzo in
preda alle crisi convulsive da organizzazione imperfetta.
Uso notes a non finire e ci scrivo solo davanti e mai dietro. Anni
di tesseramento wwf con Fulco Pratesi che la menava con la
deforestazione e la carta riciclata che non sono serviti a nulla.
Però in questo periodo uso il retro dei foglietti per uccidere le
zanzare.
Le agende e i notes che mi piacciono di più si trovano da Mr. Wonderful
(copertine con frasi ottimiste e motivazionali), da Jo and Judy e
nell’Etsy shop di Nikkistrange.
PENNE E MATITE
In fatto di penne sono una noia: ho una venerazione smodata per le Bic Nere e uso solo
quelle. Roba che se ho a disposizione una penna blu sento che la
sfiga pervaderà ciò che sto per scrivere oppure che comunque con una
penna nera sarebbe stato tutto più bello e più facile. Vi prego di
volermi bene lo stesso.
Sul fattore matite invece mi scateno, soprattutto da quando la brava
gente di Etsy ha ideato
quelle con le scritte e poi ho sempre il bottino poraccio delle matitine
Ikea come riserva.
FORBICI, GRAFFETTE E PERFORATORI
Le forbici: oggetto della vita e del riscatto sociale. Andavo a
scuola con la fornitura sfigghy by madreh, ovvero forbici
ergonomiche con manico in plastica colorato che non tagliavano una
verza. Ora ho le mie belle forbici in metallo oro, talmente affilate da compiere un delitto
da sole.
Tutte le scrivanie che meritano rispetto su Pinterest abbonadano di
metallo e oro, quindi ho adeguato anche la fornitura di graffette. Non le divelgo
più come nelle ore di storia, nei periodi di stress faccio le corna
o il dito medio sulla mia mano di Hay.
Invece per il momento scrivania pucciosa dichiaro di possedere: 3
paia di forbici decorative Stamperia, perforatore a cuore, scotch colorati di tutti i tipi presi
da Tiger, Ikea, cinesi vari, Amazon.
CANDELE
Mi piace avere il mio spazio di lavoro profumato, mi drogo di Yankee
Candle (ottimo rapporto profumazione/prezzo) e ora vorrei
provare Vaniglia e Lime
e Lake Sunset. Per i
momenti pregeria ci sono anche le candele di Jo Malone o Diptyque, io sono
povera.
LAMPADA DA SCRIVANIA
Nota dolentissima, assolutamente off-topic rispetto al low cost
dichiarato nell’oggetto del post.
Sto lentamente convertendo le mie lampade sfigghy Ikea da 3 euro in lampade serie
dell’epoca florida del design anni 70, non ho ancora affrontato
l’angolo studio ma nella mia wishlist ci sono cose tipo Flos, Vico
Magistretti e amici vari. Vado a vendere gli organi.
MOMENTO CIBO E ACQUA
Bere fa bene, in una bottiglia o in una tazza bella è più facile.
Provare per credere.
Per l’acqua sta resistendo bene la My Bottle che ho preso l’anno scorso. Con le tazze e i mug
mi piace cambiare: ho quelle di Easy Life, di Seletti,
un mug rosso in metallo smaltato e mi piacerebbe avere il famoso bicchiere con l’unicorno, la tazza monogrammata di Anthropologie e i mug in metallo col mood
montagna.
Poi ho dei piccoli porta bon-bon nei quali metto confettini di
zucchero o liquirizie. Una mia amica sgargiante ha riempito la
scrivania direttamente coi cestelli Haribo.