Mi rendo conto che il livello di coraggio dell’umanità può andare da
cerco di imitare la posizione di Buddha sul divano mentre guardo Il
bello delle donne (io) a volevo fare il paracadutista della Folgore (gli
altri), però sinceramente quando vedo certe cose esce allo scoperto la
Nina Moric che è in me.
C’è chi per portarsi a casa o pubblicare sui social lo scatto impossibile rischia la sua stessa vita e purtroppo non è un modo di dire iperbolico: queste persone rischiano la vita nel vero senso della parola poiché tali imprese hanno fatto accertare 127 morti tra il 2014 e il 2016. Lo scrivo in lettere come sugli assegni: centoventisette morti. Da qui il termine killfie, ovvero selfie talmente estremi da essere dei potenziali killer.
di lunedì, giorno del disagio per eccellenza, mi rivolgo oggi agli
amanti del brivido estremo ai quali vorrei proporre attività temerarie
alternative per riequilibrare gli scompensi chimici e riportare l’adrenalina a un livello più slow.
✈ ascoltare tutta la discografia di Mimmo Rocco
✈ mangiare un pacchetto di Fonzies senza leccarsi le dita e dopo averli accuratamente ordinati dal più piccolo al più grande
✈ imparare a memoria tutte le canzoni che Al Bano ha portato a Sanremo dal 1952 a oggi
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Non lo so guarda, è già tanto che salgo sul muretto del Po.
Mi sembra di cadere nel vuoto soltanto a guardarle. Ma come si fa!!!
Non mi capacito manco io. Pranzo coi nonni tutta la vita, incollata alla sedia e alla lasagna.
Picchiamo Jovanotti quando dice che la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare.
Certe foto mi fanno star male solo a vederle.