Il velluto si suddivide principalmente in due macrocategorie.
C’è il velluto liscio, elegante, da sera, da far pendant con la poltrona del teatro, da imprecare perché sui colori scuri si attaccano tutti i peli di questo pianeta e ci costringe a mettere in borsetta una spazzola adesiva, femminile, romantico, nobile, da adorare perché ci invita ad auto-accarezzarci per godere della sua morbidezza pelosina. Come per gli animali: evitare il contropelo.
E poi c’è il velluto a coste: sportivo, da giorno, da gita in Sud Tirolo, da attivista politico di sinistra con le Clarcks, da Nanni Moretti, apparentemente sempre pulito e in ordine ma con le briciole e i residui di cibo sempre pronti ad annidarsi tra le coste, caldi e comodi e da stirare al contrario.
[Ci sarebbe anche il velluto liscio opalescente e cangiante, quello che piaceva tanto alla Onyx e alla Phard degli anni novanta. Ma voglio essere misericordiosa ed eviterò di turbare le menti con brutte immagini.]
Quello che va di moda adesso è il velluto a coste. Nei colori autunnali come marrone, cammello, senape, bordeaux. Ma anche ceruleo, panna, verde, blu e tanto rosa antico.
Ermanno Scervino, Nina Ricci, Marc Jacobs, Prada, Céline, Isabel Marant… e di conseguenza tutti i fast fashion decretano l’inevitabile: giacche, giacconi, pantaloni, gonne, abiti, salopette.
0 Commenti
mi piace questo vestito azzurro e lo voglio!
Pensa che io anni fa ne avevo una esattamente così (ma che colore è?) e una blu, entrambe Benetton.
Ora – miracolo – ancora ho quella blu, ma quella di quel colore dove cavolo è finitaaaaaaaa???
“Sandra contro il decluttering” hai vinto tu! 😀
io voglio tantissimo la giacca in velluto a coste, ma proprio tantissimo. Dello stesso colore della tipa figa nella foto
Assolutamente!!! Devi sfoggiarlo alla grande!!!