Domani è primavera e, se tutta la meteorologia riunita approva e sottoscrive, le temperature si stabilizzeranno sul clima mite.
Già dieci giorni fa ho tolto il piumone dal letto e ho portato in lavanderia i giacconi più imbottiti: ho messo la coperta di lana e sto scialando coi cappotti che finalmente non sono più indossati col male di vivere e i brividi buriani. Ma chi l’ha detto che il cappotto è un capo invernale?
Lo dicono quelle occasioni infami in cui il termometro segna meno due ma non ci si può presentare bardati di piuma cicciosa e cappelli col paraorecchie perché non è la settimana bianca in Val Gardena ma ad esempio un appuntamento di lavoro, uno spettacolo a teatro, un pranzo formale.
W i cappotti fuori e l’imbottito nascosto dentro: Uniqlo salva la vita con questi cosi qui che però erano sempre sold-out quando morivo di freddo col cammellino di Loro Piana.
Ma un’altra cosa di cui potremo gioire a breve è il maxi cardigan: la giacca in lana o in tessuto più leggero da portare come soprabito. La cosa più comoda che c’è: è morbido, senza cuciture rigide o fodere al millimetro, è caldo, non si gualcisce, è molto versatile e ben si abbina ai look sportivi come a quelli più ricercati e non è necessario toglierlo in una rapida incursione negli ambienti chiusi.
Il pezzo chiave ha i colori neutri che si abbinano con tutto come nero, grigio, beige e panna, la lunghezza midi o maxi, il tessuto medio o un po’ grosso, la taglia oversize. Molto belle anche le fantasie etno-chic e maculate.