Un po’ marinaio, un po’ gondoliere, un po’ riviera chic: le righe bretoni sono la voglia d’estate, di mare e di gelati inevitabilmente sbrodolati sopra, e che bello quando il cioccolato cade proprio sulla riga bianca anziché su quella blu.
Incredibile il successo di questo stile così semplice eppure così amplificato da personaggi del mondo del cinema, della musica, della letteratura e dell’arte che ne hanno creato la storia e il desiderio.

Avere una maglietta a righe (una? ma chi ne ha una sola?) ci avvolge nel benessere di uno stile iconico che racconta il passato, quello bello, quello di Coco Chanel che negli anni dieci inventa una collezione sul tema dei marinai, quello di Brigitte Bardot che negli anni sessanta intepreta Il disprezzo di Jean-Luc Godard, quello di Pablo Picasso che portava con i bermuda o i pantaloni scozzesi.
Righe bretoni, perché in Bretagna c’era la miglior lana per fare i maglioni che tenessero al caldo i pescatori.
Righe chic perché indossiamo l’etichetta di uno stile ricco di bellezza e di cultura, quello che sa vivere con naturalezza ed espressione artistica persino una macchia di cioccolato.
(Ed è per questo che una sola maglietta non ci basta).








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0 Commenti
Eh niente Anna, la sfiga è planetaria!
Eh allora mi sa che io sono troppo rottermaier con le righe 😀
adoro tutte le righe!
P.S. ma davvero anche a voi i gelati cadono sulla righa bianca? pensavo che io fossi unica sul pianeta.
Mi piace la forzatura, non stonava, era armoniosa. Ciao!
quando ci vuole ci vuole!
Bellissime le righe col giubbino di pelle!!!
Quella mi pare proprio troppo!
Adoro tutto, anche la forzatura
Le adoro!!! il mio tandem fashion preferito, quello con le scarpe da barca ^_^