La campagna pubblicitaria di Gucci per l’autunno 2018 è una suggestione che a fasi alternate, come la corrente elettrica, rievoca una trasmissione di Real Time sugli accumulatori compulsivi, il mercatino dell’usato del paese, un santuario colmo di ex voto, la stanza delle bomboniere di mia nonna.
In ciascuno dei casi c’è sorpresa, incredulità, rapimento e si rimane a guardare come i peggio voyeuristi.
Rinominiamola subito Sepolti in casa con Gucci.

Ho provato a dare una spiegazione logica a questa campagna pubblicitaria e pensavo che il senso risiedesse nell’ambivalenza della parola collezione: collezione moda vs. collezione di oggetti e invece anche no.
L’intento di Alessandro Michele (direttore creativo di Gucci) feat. Glen Luchford (fotografo) è quello di esaltare i personaggi eccentrici insinuando che spesso la stranezza è sintomo di creatività e di personalità affascinante.
E gli abiti e gli accessori by Gucci riescono comunque a prevalere e a mantenere una forte individualità nonostante l’ambientazione sia ricca di dettagli che catturano lo sguardo e il pensiero.
Conclusione? Rimane tutto molto inquietante.


Prima dell’era “niente bomboniere perché abbiamo deciso di sostenere la comunità dello Zimbabwe nella produzione agricola di pannocchie da pop-corn”







0 Commenti
Grazie Alessandra, marziana di pregio che mi ha spiattellato così, brutalmente, la chiave della dissimulazione! 😀 Non ci avevo pensato!!! Hahahah!
Grazie! :-)))
No Rob, Rossana ha terminato di collaborare al blog con la fine del 2017: ha fatto altre scelte di gestione del suo tempo e la capisco perché ha tanti impegni!
bentornata! Ma Rossana non scrive più su VsM? Mi dispiace!