Ma cosa vuoi dire di questo matrimonio? Cosa vuoi dire?!
Niente perché è già stato tutto fatto e detto dagli sposi in modo superlativo.
Niente perché i commenti insulsi si sono sprecati da parte di chi si professava disinteressato e persino sprezzante ma che, anziché ignorare (pratica nobile evidentemente caduta in disuso) l’evento di suo disinteresse, ha avuto la doviziosa cura di presenziare sui social a cadenza regolare con hashtag di serie e pietà degli astanti.
Al matrimonio di Chiara Ferragni e Fedez eravamo ufficiosamente invitati tutti. I simpaticoni di cui sopra, i fans della sposa e dello sposo, gli amanti della moda, i wedding maniac, i curiosi, i romantici in cerca della favola, Di Maio che chiede spiegazioni sul gate Alitalia, Selvaggia Lucarelli che vuole essere letta e nominata a tutti i costi.
Molti di noi avrebbero voluto avere il coraggio di autoinvitarsi come hanno fatto Ilary Blasi e Totti.
E peggio di quelli che non sono andati a Noto c’è solo Rovazzi che per volontà dello sposo non è proprio stato invitato a causa di dissapori (professionali) di cui però potrebbero anche metterci a conoscenza nel dettaglio dettagliatissimo per farci felici e perché non c’è due senza trash.
Ma peggio ancora quelli che hanno ricevuto l’invito 3d e non sono andati senza nemmeno delegare qualcuno come si fa alle riunioni di condominio: Mika, Bianca Balti, Manuel Agnelli, J-Ax, Paris Hilton, non si fa così. E pure i Totti stessi alla fine non sono andati?!
Niente maratona di Mentana, niente diretta nazionale su Rai Uno ma foto e video in mondovisione sui social grazie ai quali abbiamo saputo che:
♥ Il matrimonio si è tenuto a Noto, capitale del barocco siciliano, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
La motivazione ufficiale è che la mamma di Chiara, Marina Di Guardo ha origini siciliane (sebbene sia nata a Novara), la motivazione ufficiosa è italianstyle-bellaitalia-cannoli.
♥ Trudy ha realizzato delle giga-mascotte con le sembianze di Chiara e Fedez. Gli unici pupazzi umani invidiati dalla gente. Ovviamente hanno già molti più followers di tutti noi marziani messi insieme.
♥ Gli sposi non hanno fatto una lista nozze né attendevano regali: hanno indetto una raccolta fondi per aiutare uno o più fan bisognosi, con tutta la meraviglia di festa che hanno offerto ai loro fortunati ospiti non hanno ancora raggiunto i 50 mila euro prefissati.
♥ Il giorno prima delle nozze (fissate per il 1° settembre alle ore 18) è partito da Linate un volo Alitalia completamente brandizzato e personalizzato con courtesy kit #TheFerragnez: la mamma di Fedez, Annamaria Berrinzaghi, attendeva i passeggeri in cima alla scaletta dell’aereo nei panni della hostess.
♥ Per essere interdisciplinari va ricordato che a giugno sono state presentate le nuove divise del personale Alitalia, firmate Alberta Ferretti. Alberta Ferretti aveva fatto tutti i maglioni personalizzati per il compleanno di Chiara e ha realizzato gli abiti delle damigelle e della mamma della sposa.
♥ Il pupo Leone era sempre tenuto in braccio da mamma Marina: alla festa, a colazione, al matrimonio, sulle giostre. Nessuna colla vinilica è stata utilizzata per reggere il pupo Leone per 48 ore di fila.
♥ Tutto è nato grazie a lei e a un papillon di Louis Vuitton che forse non ha nemmeno mai avuto: dove diavolo era il cane Matilda?!
♥ Il 31 agosto si è tenuto un party per 400 persone a Palazzo Nicolaci, Chiara indossava un abito luccicante di Prada, Fedez la camicia Diesel logata The Ferragnez.
Il pezzo forte della serata è stata Giusy Ferreri talmente presa bene che sembrava stesse cantando canzoni non sue e gli allegri amici di Fedez capitanati dal mitico e inarrivabile Ceskiello che ha tormentato per tutta la notte Gilda Ambrosio finché non l’ha baciata (ma ha fatto anche molto altro. Al matrimonio, non con Gilda, eh).
Tra gli invitati non vip ma degni nota segnalerei anche il geniale Luis Sal.
♥ La parte commovente della festa è riservata ai discorsi delle persone più care, bellissimo quello della sorella Valentina che dice “grazie per avermi resa una sorella orgogliosa, una cognata grata e una zia che ama incondizionatamente”.
♥ L’abito della sposa era un Dior realizzato da Maria Grazia Chiuri: un transformer bellissimo, tutina in pizzo ricamato a mano nella sartoria di Parigi e maxi gonna in tulle impalpabile. Un risultato raffinato, elegante, principesco accompagnato da un bouquet di margheritine. Chiara di gran classe. Il secondo abito, sempre Dior e sempre transformer da lungo a corto, era personalizzato con ricami e disegni importanti per Chiara: le frasi della canzone che Fedez le ha dedicato nel giorno della proposta di matrimonio (Favorisca i sentimenti), un leone a richiamare loro figlio, l’occhio simbolo delle collezioni moda Ferragni.
♥ L’abito dello sposo era un elegante e sobrio Versace, portato senza cravatta, perfetto per rivestire la sua ricca personalità fatta di profondità, di commozione, ma anche di cinismo e tatuaggi prepotenti.
♥ Le damigelle erano sei, vestite in abiti rosa di Alberta Ferretti: le sorelle Valentina e Francesca Ferragni, le amiche Pardis Zarei, Veronica Ferraro, Martina Maccherone, Michela Gombacci.
♥ Il ricevimento si è tenuto nella tenuta ottocentesca Dimora delle Balze a Palazzolo Acreide, nella quale è stato allestito un piccolo luna park con tanto di ruota panoramica.
♥ Applausi infiniti alla wedding planner Alessandra Grillo di cui mi immagino l’ansia nell’aver dovuto tenere a bada un’organizzazione così maestosa e complessa.
♥ Indiscrezioni dicono che nei prossimi mesi uscirà un documentario su Chiara Ferragni che comprenderà molti momenti del matrimonio. Potrebbe essere trasmesso su Netflix o HBO.
Potrebbero esserci tanti altri dettagli da raccontare, un matrimonio fatto di ricchezza, sponsor, eleganza e trash (come nei migliori matrimoni!), sold out anche a Noto, abiti desiderabili e gaffe involontarie, divertimento e gossip ma dalla cerimonia in poi abbiamo avuto la certezza che a parlare sia stato l’amore vero., quello che hanno messo nelle parole e nella commozione dei loro discorsi prima della promessa.
W gli sposi.
IL DISCORSO DI CHIARA
Quello che mi aveva colpito durante primi appuntamenti: io, viaggiatrice costante e tu, prigioniero di Milano. Sembravamo cosi diversi e incompatibili. Eppure ogni volta che ti vedevo ridere insieme a me provavo qualcosa di fortissimo, e io, istintiva, ho seguito quelle sensazioni e per la prima volta nella mia vita mi sono lasciata trasportare dalla corrente delle emozioni, senza pensare alle conseguenze. Poi è arrivato quel primo Ti amo su quel divano a Los Angeles e quella prima litigata che sembrava presa da un film. È iniziato a diventare difficile separarci e abbiamo cominciato a vivere su FaceTime con due fusi orari diversi. I love love, ti ricordi? E poi è arrivato lui che all’inizio chiamavamo edamame e poi si è trasformato in un leoncino, ti ricordi? A legarci per sempre.
IL DISCORSO DI FEDEZ
Si sa quanto nella mia personalissima visione della vita tutto ruoti intorno a cinismo e disincanto, prospettive che poco si conciliano con concetti come il destino e l’idea di un futuro già scritto che ci attende ineluttabile. E nel corso della mia ormai non tanto breve esistenza, gli eventi che ho vissuto non solo non hanno scalfito questi miei preconcetti, anzi, li hanno soltanto irrobustiti portandomi a guardare la realtà con fare sempre più scettico e critico, eppure si dice che c’è un momento nella vita in cui le certezze si dissolvono e che quel momento arrivi per tutti e tu ancora prima che essere la donna che amo sei stata il fattore scatenante di questo momento, un corto circuito. Pensare che se nell’estate del 2016 non avessi scritto in maniera del tutto casuale una rima con il tuo nome noi oggi non saremmo qui, da un lato mi fa sorridere e dall’altro mi mette i brividi riconoscere che sarebbe stata la risposta quando qualcuno ci avrebbe chiesto come ci siamo conosciuti.