E’ bene dirlo subito: qui ci si inguaia come niente.
Se col minimalismo si vinceva facile, bastava nascondere tutto negli armadi – salvo sfidare la frana di oggetti a ogni apertura delle ante -, ripulire ogni ripiano ed esporre al massimo due o tre oggetti dalla forma molto sobria, lineare, possibilmente monocromatica e desaturata, con lo stile massimalista è tutto il contrario. Parola d’ordine esagerare.
Ma con gusto, stile e senso estetico. Perché il rischio di fare il melmone da zia tutta peciotti e bomboniere è un attimo.
Da less is more a less is bore…
COME CREARE LO STILE MASSIMALISTA
Attenzione che la decorazione è sempre fondata sul bello e il disordine non appartiene al senso estetico: meglio iniziare gradualmente, accostare nuovi oggetti con pazienza, raccontare una storia e mantenere sempre un ordine mentale e fisico delle cose.
E adesso: fuori tutto dagli armadi.
(E poi che dolore spolverare!).
4 Commenti
Wow io amo questi ambienti sono una botta di vita e soprattutto sono pieni di colori
È vero Lorenzo, e poi hanno sempre tanto da raccontare!
Quando si va nelle case così anziché guardare gli amici in faccia si passa il tempo a sbirciare tra tutti i loro oggetti!
Marie Kondo non mi è mai stata troppo simpatica… 😀
SBAV SBAV! Eggnente, Marie Kondo non me ne voglia ma adoroooo la selezione, opulenta e coloratissima, qui sopra! Magggica tu ad assemblarla con tanta sapienza.
Ho anche un paio di amici che possono vantare delle case sul genere e, davvero, mettervi piede è una botta di energia, vitalità e voglia di sorridere che, boh, una casa minimal tipo il tanto modaiolo Scandinavian-style (almeno a me) non regala. De gustibus, eh…