Così come tutti i matrimoni finiscono col Kleenex, in tutti gli armadi c’è almeno una giacca.
Sono quelle evidenze della vita a cui non si può sfuggire, quei teoremi mai teorizzati, quei Così è se vi pare che non ci erano mai parsi prima di farci caso, ma tant’è.

La giacca in estate mi porta subito alla mente tutti quei professionisti maschi che paiono impeccabili pure sotto la maledizione dei 42 gradi del Pitti a Firenze: ad essi riservo sempre un pensiero di sincero affetto mentre mi immagino quanto sia pezzata la loro camicia sacrificale. Capito perché non se la tolgono mai?

Perché sì, l’aria condizionata dell’auto, dell’ufficio, del bar, del centro commerciale.
Ma poi c’è la città e magari anche lo spostapoveri il mezzo pubblico.
No so se l’insudabilità faccia parte dei requisiti Linkedin dei businessman ma io mi imperlo d’umido anche dopo soli trecento metri e per riprendermi devo mettermi per 10 minuti davanti al banco frigo in compagnia dei Kinder Pinguì e dei tortelli dell’idolo Giovanni Rana.

Però la giacca serve. Perché in ufficio, perché in fiera, perché la riunione, perché il tribunale…
E mettiamocela la giacca in estate, dai. Serve soprattutto per dimostrare se è più vero che più sudi più sai di fresco o più sudi più sai di cipolla.
A noi popolo della Doxa e del 22% anche senza i fratelli Rodriguez urge sempre l’evidenza scientifica.

La moda del blazer in completo con gli shorts
Queste riflessioni sono scaturite dopo qualche ora di lavoro su un Intercity affollato e senza aria condizionata e dopo aver scritto l’articolo per ShoeLove sui blazer a maniche corte.
Siano benedette le maniche corte, che almeno l’ascella svapora.
2 Commenti
Sul volo da Stoccolma a Milano ho visto un signore svedese con famiglia annessa (e pure discreta panza) indossare dei bermuda rosa scuro con blazer blu!
Molto stiloso!