Questo post è l’attesissimo (!) sequel del suo predecessore che riguarda l’unica altra non mezza stagione delle pagine della nostra vita climatica.
In estate fa caldo e non è mai superfluo ricordarlo in misura proporzionale alla gente che se ne lamenta.

(io invece sto messa peggio del cocomeraio)
In piena attualità e proprio nel giorno in cui si prevede il picco di caldo dell’urlo africano (43 gradi, eh?!), esce questo post dedicato a tutti quelli che sono del team inverno e ai nostalgici della primavera e dell’autunno.
Siamo in estate dal primo di giugno, data in cui inizia la stagione meteorologica, a prescindere dal solstizio, dalle altre convenzioni, dal sole nel segno del Cancro e tanti saluti a Paolo Fox.

I tacchi affondano nell’asfalto e la voglia di fare collassa nel nucleo terrestre che tanto anche lì fa caldo uguale. (3.000 gradi, insomma…).
Sciaboliamo a caso con la racchetta elettrica per le zanzare manco fossimo l’ultimo samurai con la katana.
Il politeismo stagionale ci porta all’adorazione di: condizionatore, frigorifero, ghiaccio, ventaglio, gelati, ventilatore, pinza per capelli, aerei per la Siberia.
È così. Tutti gli anni. Così come tutti gli anni sono eletti come l’estate più calda degli ultimi venti secoli.
Ma tutti gli anni dobbiamo dirlo.










Ma la vera piaga dell’estate non è il caldo…

… sono le foto con la fetta d’anguria a mo’ di vestito!
2 Commenti
Aggiungi all’elenco delle divinità dell’estate anche DOCCIA BRONZE di Bilboa… 30 minuti di freschezza post doccia! 😀
Ahah, fantastico! Anche mio papà ne era drogato quando andavamo in Romagna!