Dopo millemila episodi di Cortesie per gli Ospiti riguardati pure su DPlay, ho appreso che mi mancavano all’appello alcuni fondamenti base e alcune regole per apparecchiare la tavola.
Uno su tutti: il famigerato cucchiaio da dessert per il quale seguiranno dovizia di ansie, regole ed eccezione.
Alla fine della lettura di questo post vi troverete ad un bivio: vorrete rifare tutti i servizi per la tavola, oppure vorrete mangiare le patatine sul divano, direttamente dal sacchetto.
Le regole per apparecchiare la tavola suddivise per elementi scenici

LA TOVAGLIA
È un elemento importante perché fa da cornice all’intera apparecchiatura.
Dev’essere stirata bene.
Se ci sono le pieghe, Csaba umilia ogni misero tentativo d’averla stirata per davvero e ricorda che stirarla quando è ancora umida aiuta ad eliminare tutte le antiestetiche pieghe.
Nelle tavole più eleganti e curate è gradito il mollettone, ovvero quel panno che si pone sotto alla tovaglia per proteggere il tavolo dal calore dei piatti, dagli urti, per attutire i rumori e per rendere la tavola più bella.
La tovaglia del prezioso corredo di famiglia rende tutto più speciale ma le stoviglie poi devono essere coerenti con lo stile, altrimenti chissenefrega dei merletti della zia.
IL TOVAGLIOLO
Si piega in quattro e poi a metà per ottenere un rettangolo; dev’essere piegato a libro aperto verso l’esterno.
Va a sinistra e non a destra.
Si colloca più a sinistra delle forchette e non sotto.
Csaba non gradisce particolarmente il tovagliolo sopra il piatto ma può tollerarlo con sforzo se ci sono problemi di spazio ridotto tra i posti tavola o se è stato pensato in modo creativo (senza esagerare) con un altro elemento di accompagnamento come dei rametti di erbe aromatiche. Però fa fatica.
Ah, vi sgama subito se i tovaglioli sono appena usciti dalla scatola e non sono mai stati lavati.
SE LO METTETE DI CARTA ESPRIMETE L’ULTIMO DESIDERIO PRIMA DELLA MORTE.


Portiamo i sali a Csaba.
I PIATTI
Quando si mettono i piatti si deve iniziare a porre attenzione alla distanza tra i commensali (quella ideale è di 60cm) e alle simmetrie delle stoviglie.
Nel momento in cui ci si siede a tavola almeno il piatto piano dev’essere sempre presente, anche se le pietanze saranno poi servite già impiattate (servizio detto “alla russa”). In tal caso, si ritirerà il piatto per riempirlo.

I BICCHIERI
Si posizionano nella parte superiore a destra del piatto, sopra il coltello, solitamente in casa sono due, uno con e l’altro senza stelo: il calice per il vino a destra e il tumbler per l’acqua all’interno a sinistra. Se entrambi hanno lo stelo, avranno dimensioni diverse e quello più grande è per l’acqua.
Più bicchieri diventano ingombranti e non sono adatti a una tavola di casa. Eventualmente li si cambia durante il servizio.
LE POSATE
Attenzione al numero delle posate rispetto al numero dei piatti.
Ogni portata ha la sua posata quindi se c’è sia il primo che il secondo, oltre al coltello ci vorranno due posate: due forchette, oppure una forchetta e un cucchiaio se c’è il primo in brodo.
Il coltello va a destra con la lama rivolta verso il piatto, alla sua destra si mette il cucchiaio.
A sinistra le forchette, quella più esterna è quella che verrà usata per prima.
Le posate da dolce: se si mette la forchetta da dolce apparecchiata da sola, questa va nella parte superiore del piatto col manico rivolto verso destra e i rebbi a sinistra.
Se si apparecchiano sia la forchetta che il coltello da dolce, allora il manico della forchetta sarà rivolto a sinistra, quello del coltello a destra con la lama rivolta verso il piatto, affinché si prendano le posate con le due mani come si usano abitualmente.
Ma per il dolce può servire anche solo il cucchiaio…

Avrò fatto tutto giusto? Non credo.
IL CUCCHIAIO DA DESSERT
Il cucchiaio da dessert merita un capitolo a parte rispetto alle posate perché è proprio da questo famigerato cucchiaio che mi è salita l’ansia di Csaba e ho pensato di fare questo post vitale che riassumesse tutte le sue fisse regole per apparecchiare la tavola.
NON SI PUO’ APPARECCHIARE IL CUCCHIAINO DA TÈ O DA CAFFÈ AL POSTO DEL CUCCHIAIO DA DESSERT.
Se c’è il dolce al cucchiaio dovete avere il cucchiaio da dessert.
Me lo sognavo pure di notte ‘sto cucchiaio da dessert perché i miei servizi di posate, quasi tutti di Mepra, ne erano privi e per colpa di Csaba non ho più servito un tiramisù finché non sono arrivati i cucchiai giusti.
Quando poi ho corredato ben tre servizi di posate con i rispettivi e adorati cucchiai da dessert, è andata in onda la puntata in cui Csaba spiega l’alternativa vagamente tollerata.
Se si possiede solo il cucchiaino da tè o da caffè e a fine pasto verrà servito un dolce al cucchiaio: non apparecchiare la posata, servire il dolce che molto probabilmente sarà in una coppetta ponendolo sopra ad un piattino sul quale ci sarà anche il cucchiaino che avete.
CSABA, DIRLO PRIMAAA???

Qui si nota la differenza di grandezza dei tre tipi diversi di cucchiaio: da tè o caffè, da dessert, da brodo. Ho anche la forchettina da dolce, adesso mi manca il coltellino da dolce! Quindi non farò torte dure per il momento…

IL PIATTINO DEL PANE
Inutile fare i fighi col piattino del pane se poi non è un piattino del pane.
Che di regola è liscio, senza la scanalatura tonda della tazzina da caffè.
E non ricicliamoci nemmeno i sottobicchieri in peltro pena il pubblico ludibrio da parte di chi sa.
Possiamo anche non metterlo!
Il pane si porta in tavola col secondo (lo si ha prima solo al ristorante).
Inutile anche mettere la pinza dentro al cestino del pane che altrimenti andrebbe servito a ciascun commensale e in casa non si usa. Invece ognuno si servirà dal cestino con le proprie mani, olè.

IL CENTROTAVOLA
Non esageriamo con le pacchianate, non mettiamo roba gigante più alta dei commensali, non paghiamo inutilmente il fiorista per un centrotavola con fiori rubati alla chioma di una Venere celeste.

Meglio delle decorazioni più piccole disposte lungo il centro del tavolo.
Ricordiamoci che tra i centrotavola che Csaba ha apprezzato di più si annoverano delle coppe di forma liturgica con dentro un carciofo e un rametto di Gypsophila.
Se si sceglie di mettere il centrotavola, il centrotavola poi deve restare: se ci sono problemi di spazio bisogna pensarci prima.


le posate disposte a caso, l’assenza del tovagliolo… il bicchierino da vodka?!
Foto di Rachel Winham

VARIE ED EVENTUALI DELLE BUONE MANIERE
- Non si portano in dono i fiori recisi perché la padrona di casa avrebbe poi l’onere di dover trovare un vaso quando ha già tutte le faccende del “ricevere”.
- Non si baciano le persone conosciute da poco.
- Buon appetito non si dice.
- Il menù stampato non si usa perché fa molto ristorante.
- La flûte per le bollicine non si apparecchia perché la si usa solo per il brindisi, magari per l’aperitivo che si fa fuori dalla tavola.
- Il tovagliolino da cocktail o da tè si stira aperto e non si piega perché altrimenti sembra un fazzoletto da taschino.
- L’eventuale aperitivo o il piccolo antipasto si può servire fuori delle portate della tavola, per ridurre l’apparecchiatura e semplificare il via vai dalla cucina.
- Less is more, sempre.

Ciò detto mi sembra utili per risollevare gli animi riportare le esatte parole di Csaba che ho trovato nel suo blog: “se è certamente vero che ci sono state e ci sono ancora regole molto severe, è altrettanto vero che conoscerle ci dà la possibilità di infrangerle”.
LA POSSIBILITÀ DI INFRANGERLE.
Sogniamo.
[Per meglio comprendere questa citazione – e se ancora non ne avete abbastanza di ansie sulla tavola – vi consiglio la lettura di uno dei suoi post più belli, quello in cui si impara a capire il cambiamento delle abitudini e delle regole per apparecchiare la tavola attraverso la storia politica e sociale].
NON PUOI PERDERTI L’ARTICOLO DEDICATO ALLE COSE UTILI PER LA CUCINA!
È QUASI UNA SFIDA: HAI PROPRIO TUTTO-TUTTO???
23 Commenti
posso chiderti dove si acquistano i piatti verdi con il filo bianco a forma di foglia ti ringrazio
Ciao Giulia, sono del marchio Bordallo Pinheiro.
Ma il coltello da dolce? A cosa serve?
Ciao Marina, il coltello da dolce serve per tutti quei tipi di dessert che non si riuscirebbero a tagliare facilmente con la forchetta, come ad esempio uno strudel o una millefoglie; inoltre si possono usare anche per la frutta.
Ciao! Bellissima tavola… posso chiederti l azienda dei bicchieri da vodka?
Grazie ?
Purtroppo nel sito da cui proviene la foto non è specificato! LSA aveva fatto qualcosa di simile, puoi vedere se sono ancora in produzione. 🙂
Scusate ma il tovagliolo va a destra
Eh no.
Per caso mi sono imbattuto su questo “servizio” , alcuni errori… ma quello che non si può guardare è l’apparecchio dove si vedono le etichette sotto la base dei bicchieri. Anche se trattasi di una finzione, proprio perché si pretende di dare lezioni di stile, non si fa!
Benvenuto al casuale avventore! Nulla qui si pretende se non di far narrazione di quanto si evince da Csaba nella trasmissione Cortesie per gli Ospiti. La foto a cui fa riferimento, quella in cui la didascalia mette già in luce l’evidente presenza di errori, è di un allestimento di un negozio, perciò vi sono ancora le etichette poste sotto ai bicchieri. Saluti.
Beh che dire .La signora che catzè e chissa da doveviè basta non invitarla e soprattutto non imitarla.Se fosse bontone la finirebbe di fare mossette e sparlare che ne dite.ho potuto vederla a lavoro personalente in un loccale milanese dove facevo tirocinio in cucina e da allora la menziono (mi spiace non farvi vedere le labbra mentre lo dico) faccia di C….
Bravissima! Io ho le forchette da dolce, ma non i cucchiai. Tu fai il tiramisù e io ti faccio la crostata.
Mi sembra un ottimo e dolce scambio!
Dopo una giornata stressante e fondamentalmente noiosa,incappo fortunosamente in questo bellissimo e divertente sito e finalmente mi faccio 4 risate.
Il famigerato cucchiaino da dessert, croce e delizia della povera Csaba, o meglio, croce nostra e delizia sua.
Io da brava impiegata par time ho solo un servizio dell’Ikea, talmente datato che sono sicura, fra qualche anno, potrebbe diventare vintage e come si può facilmente immaginare, non contempla il cucchiaino da dolce anzi non contempla quasi più i cucchiaini.
Non so signore. se avete notato anche voi, la singolare attitudine dei cucchiaini di sparire come i calzini nella lavatrice.
O succede solo ai miei?
Quindi con buona pace della cara Csaba, temo che continuerò a mangiare dolci con i cucchiaini da tè, credo, rimasti del servizio Ikea.
Però, il cucchiaino da gelato, la paletta,insomma, ce l’ho. Evvai!
Buona serata a tutte.
Ciao Nina! Felice che tu sia approdata qui, una nuova marziana!
Csaba ti direbbe che il 25 dicembre è vicino e che allora sai cosa dovresti scrivere nella letterina di Babbo Natale. 😀
Ma da quando in alcune puntate di Cortesie per gli Ospiti sfoggia la parrucca Playmobil non è più credibile. W i cucchiaini da tè.
Ma il caffè si serve a tavola??? In piedi in cucina ??? Andiamo a prenderlo al bar????… Do eeeee????
Ahah! Dubbio legittimo, devo indagare!!!
Assolutamente non a tavola
Gloria, ma il cucchiaino da gelato? io mi ricordo che in una puntata ha detto che è diverso da quello da dolce!! (Detto da una che ha solo una tipologia di cucchiaini che vengono usati per tutto e un solo servizio di posate)
Oh santo cielo! Adesso devo recuperare questa puntata! Ma non possiamo avere 325 cucchiaini Csabaaaaaa!!!
Il cucchiaino da gelato è piatto come una piccola paletta
La mia mamma ha sempre avuto il famigerato cucchiaino da gelato!È una “paletta” quindi non ha la punta stondata (avete presente le palette che si usani al mare…)
Proprio per la sua forma, è comodissimo anche per alcuni tipo di dolce (ma non se sia lecito farlo!!!)se non si vuole usare il coltello.?
Ah certo che ho presente! Ecco, Csaba non dovrebbe avere niente da ridire su quello… però non lo so eh! 😀