Non si fa in tempo a passare una notte più melatonizzata di un’altra che poi ci si risveglia in preda al nuovo fashion trend problematico.
Ma come cavolo facciamo ad andare in giro ricoperti di piume di struzzo?!
Manco fossimo le regine del burlesque.
Manco fossimo le azioniste del Swiffer.
Manco fossimo Renato Zero in concerto.

(La collezione del suo brand The Attico è pronta a prendere il volo)
Ok, diciamolo: impossibile non aver notato qua e là dei trionfi di piumaggio sartoriale.
Ma pensavo che sarebbero rimasti circoscritti alle mondanità delle sorelle Jenner al Met Gala, a qualche vezzo da Fashion Week, a qualche copertina pelosa di Vogue.
Non avevo pensato che pure noi umane dell’Eurospin ci saremmo dovute organizzare.
Invece, a quanto pare, dopo la piuma presente in tutte le sfilate di tutti gli stilisti il concetto è chiaro: troviamo il modo per uscire con almeno dei dettagli ricoperti di piume.
Ma sarebbe meglio usare il condizionale.
Perché gli stilisti hanno fatto gli splendidi animalisti togliendo pellicce e pelo vero dalle passerelle per poi metterci orde di piume di struzzo?!
Saranno finte e sintetiche?

In ogni caso, vere o finte che siano, fanno il solletico e non vanno in lavatrice.
Riflettiamo sul disagio.






Street style e Loewe: i polsi e gli orli piumati vanno per la maggiore

Un vintage di Balmain del 1989 e le sorelle Kylie e Kendall Jenner al Met Gala 2019



Da un servizio di Vogue America dello scorso maggio




