In vista di un cambiamento che vorrei fare nella casa al lago e per il quale non ho ancora le idee chiarissime, sto rovistando tutte le riviste di arredamento cartacee e digitali, nonché le magnifiche ispirazioni di Pinterest e ho notato un tripudio e un’abbondanza di cucine senza pensili.
Lo stile si fa lineare ed essenziale, la parete e il piano di lavoro assumono più rilevanza estetica e l’assenza di blocchi di mobilio appeso dona maggior luce all’ambiente.
Possiamo inoltre notare come questa tendenza assecondi due stili molto diversi tra loro:
- lo stile country delle cucine rustiche di campagna che spesso sono costituite da mensole in legno grezzo che reggono barattoli, stoviglie e intere dispense;
- lo stile minimal e contemporaneo di chi la cucina ce l’ha a vista in una stanza più ampia che funge anche da salotto e da zona giorno e relax.

L’interrogativo che ci si pone da tempo è sempre lo stesso: sì ma LA POLVERE?!
Nell’abitare contemporaneo delle case di città o delle grandi metropoli l’oggettistica sulle mensole è ridotta all’essenziale.
L’open space tra sala e cucina vuole che ci siano pochi oggetti a vista, spesso si tratta dei piccoli elettrodomestici funzionali che oggi hanno anche un appeal estetico e colorato che arreda: la planetaria, la macchinetta del caffè, il tostapane. Più qualche libro sul cibo, magari ricette di cucina vegana, un manuale per come organizzare il perfetto brunch e una guida ai migliori ristoranti stellati.
Sarà facile e veloce spolverare il tutto e il resto dell’occorrente (poco altro perché spesso si pranza fuori casa e si cena con il food delivery) sarà riposto nei contenitori in basso e in un’armadiatura a colonna accanto al frigo.

Nella cucina di campagna le mensole sono un trionfo di vita e di abitudini quotidiane.
Qui l’abbondanza di oggettistica diventa parte integrante dello stile decorativo conferendo personalità e carattere all’ambiente.
Il sacchetto della farina, i vasi con i biscotti, i piccoli arnesi per cucinare, i cucchiai in legno, le tazze per la colazione… lo sguardo si perde nella miriade di oggetti il cui uso però è davvero quasi quotidiano.
Le cucine di campagna sono vissute da chi ha scelto uno stile di vita dai ritmi più lenti e autogestiti, la cucina è il luogo dell’autoproduzione e la stanza in cui si cucina per davvero ogni dì, tanto da non consentire l’accumulo della polvere dei giorni.

Cucine senza pensili: tra moderno contemporaneo e rustico vintage





A sinistra la cucina utilizzata da Zara come set per la sua collezione casa 2019
















Se le nostre cucine e le nostre vite non vivono questi due estremi allora molto probabilmente sarà difficile separarsi dall’abitudine dei pensili.
E rendiamoci conto che è tutta colpa degli acari che governano il mondo da 290 milioni di anni.
4 Commenti
OOOOOOOOOOOOO FINALMENTE! dieci anni fa io non ho voluto pensili (dileggiata dal venditore…) perché mi hanno sempre dato l’impressione di “chiusura” e sono sempre o troppo bassi (testate sullo scolapiatti a profusione) o troppo alti (allungamenti improbabili per chiuderli). Ora inoltro questo post al venditore .. nuahahahahahaha
Ho capito che il dileggio è il problema ricorrente di chi ha fatto questa scelta. E invece io ti dico brava e coraggiosa. Per un problema di punto luce dovrò anche io rinunciare ai pensili in una certa zona della cucina. Per il resto li metterò ma per esigenza di spazio e di contenitori!
Dodici anni fa ho fatto una cucina senza pensili in muratura,tutti l’hanno apprezzata e ho ricevuto tanti complimenti
Adesso devo cambiare casa e naturalmente la cucina rimane ,quella nuova sarà senza pensili ma non in muratura per via dello spazio, non riesco a trovare una marca che mi soddisfa perché in questo articolo non sono stati inseriti le marche delle varie cucine
Ciao Maria Pia. Le immagini che vedi qui provengono da Pinterest, dunque da case non italiane e da marchi di cucine poco convenienti per il nostro mercato, per ovvie ragioni.
A me piacciono molto le cucine Marchi Group, prova a dare un’occhiata!