E quando ce li vogliamo mettere i maglioni da montagna se non adesso?
Avanguardie a parte, questo trend dei maglioni nordici e fair isle mi fa tornare alla mente le polemiche.
Tanto mi piace sguazzare nelle frivole diatribe e nei gossip della moda che sono tra le poche cose che la mia memoria cerebrale da 2 megabyte riesce a ricordare.
Il Fair Isle e il melmone Chanel
Quando si parla di Fair Isle ci si riferisce a quei maglioni coi motivi geometrici o jacquard che si sviluppano a fasce orizzontali, lineari o ricurve verso il collo, che sono tipici proprio dell’omonima isola scozzese dell’arcipelago delle Shetland.
L’isola di Fair accoglie 55 abitanti, tante pecore e la maglieria di Mati Ventrillon che porta avanti la tradizione di questo stile ottocentesco di disegno e di lavorazione della lana.
Nel dicembre 2016 uscì una collezione di Chanel con questi maglioni ed uscì anche il melmone: per Mati Ventrillon fu un plagio e avvalorò la sua tesi dicendo che, nell’estate di quello stesso anno, alcuni rappresentanti di Chanel si erano recati in visita nella sua maglieria e comprarono dei campioni da studiare.
Seguirono le scuse ufficiali di Chanel che confermò la palese ispirazione.
Successi per la signora Mati che moltiplicò le vendite a millemila e da allora, con buona pace di tutti, questo tipo di maglioni per il freddo si può chiamare Fair Isle.

[un’immagine di Chanel troppo imbruttita]
Gossip modaiolo a parte, quest’anno c’è l’invasione dei maglioni decisamente nordici che ben si accoppiano con l’immaginario di un vichingo che si spoglia prima di entrare nella sauna finlandese, coi maglioni che ci sferruzzano le suocere e con le vacanze a Courmayeur.
Siano benedetti dal ciuèlo, poiché li possiamo sfruttare da novembre a febbraio senza far intervenire la neurodeliri, come invece accade per i maglioni di natale che praticamente sono un usa e getta: li metti quattro giorni, una settimana al massimo, e poi conviene toglierli di dosso pena l’arrivo del 118.
Ma come si indossano i maglioni da montagna nel 2020?
Coi jeans, coi pantaloni e le gonne di velluto a coste, con una bella calzamaglia in lana e una gonna in panno, direte voi amanti dello stile coerente. Macché.
Bullizzandoli. E pure tagliuzzandoli.
Si comincia con l’abbinarli a gonne e abiti in satin, per poi mixarli con altre fantasie tipiche delle Alpi come il pitonato (!), senza disdegnare gli stivali glitterati.
Insomma, l’idea è quella di valorizzare i contrasti.
O di farne dei ritagli, perché io sono scioccobasita delle foto che troverete più in basso, con maglioni anche probabilmente fatti a mano che son stati tagliuzzati in corrispondenza della greca o dell’orlo per farne un croc-sweater che nemmeno si potrà più lavare perché altrimenti parte tutto il filato!


















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2 Commenti
Mi sono innamorata di quello di Loewe 🙂
Ed anche se non sono altrettanto chic, ne ho trovati in saldo a metà prezzo, ovvero 29 EUR cad (!) di simili di Pepe Jeans, come documentato in foto su IG. Due maglioni blu cielo gemelli, per me e per (la gioia della) minore. ahahah!
Uh, vengo subito a sbirciarli!!! Eh Quello di Loewe… favola!