Recentemente sono schizzata a razzo nella sezione beauty di & Other Stories per verificare una segnalazione che mi è arrivata su Instagram.
Dopo aver pubblicato l’articolo sui prodotti The Ordinary dalle componenti basiche, dal prezzo contenuto e dall’efficacia più che apprezzabile mi è arrivato un messaggio.
Lo sai che adesso si trovano anche da & Other Stories?
No, dico, non è possibile. Sono aggiornatissima sugli shop che vendono The Ordinary, vuoi dire che è una novità delle ultime 24 ore?!
Tappa obbligata, le sirene del beauty mi trascinano e scopro la novità.
Anche & Other Stories sta commercializzando una linea di beauty che sembra basic, ma… è davvero così basica ed essenziale?

Il nuovo beauty di & Other Stories
Tra le ultime referenze inserite, infatti, compaiono i prodotti Klairs, marchio beauty coreano vegano, cruelty-free, senza coloranti, alcol o parabeni.
Parrebbe che, come da tendenza di semplificazione, Klairs crei prodotti dai principi attivi essenziali ma la lista dell’inci è molto più lunga di quella che ci si aspetta.
La strategia del packaging li fa confondere con altri prodotti
Il packaging minimal somiglia a diversi altri marchi con i quali può essere confuso: alcuni prodotti possono sembrare proprio quelli di The Ordinary, altri somigliano a L:a Brucket o ad Aesop.
Sembra proprio una strategia di marketing per rievocare i beauty brands di fiducia già ben posizionati sul mercato, così come infatti è successo alla lettrice marziana che mi ha mandato la segnalazione.
Ma basta fare attenzione alla scritta Klairs che comunque è presente e chiara per evitare ogni fraintendimento.

L’inci non è così minimal (almeno numericamente parlando!)
Inoltre, come anticipavo sopra, la lista degli ingredienti non è così ridotta e il costo nemmeno.
- Il prezzo si colloca in una fascia medio-bassa e comunque accessibile ma, per intenderci, non è low cost come The Ordinary. (Se dal packaging non vi siete accorti della differenza, probabilmente alla cassa sì).
- La qualità dell’inci è cosa da esperti e mi astengo da giudizi affrettati perché devo ancora approfondire la materia. Quel che salta all’occhio però è la lista corposa di ingredienti per singolo prodotto che spesso supera 30 o 40 componenti: molti sono estratti di piante e fiori ma è raccomandabile approfondirne la lettura completa.
Li proverò?
Per mio parere, più il numero degli ingredienti è alto, maggiore è la probabilità che vi sia un componente a cui la pelle reagisce. E, in caso, è più difficile scovare il responsabile.
(Perché ricordiamo che anche la flora-tutta-natura può creare sensibilità cutanea).
È un po’ come i menù dei ristoranti: quando ci sono troppi piatti in lista non mi fido tanto della bontà della cucina.
Ma la marzianità è contraddittoria, la curiosità è femmina, il k-beauty è tentatore e non è escluso che nella prossima incursione nel reparto beauty di & Other Stories possa provare a spalmarmi sul viso qualche goccia di vitamina C dopo essermi struccata con l’olio detergente per poi tornare a farvi sapere.
Intanto, siano benvenuti i commenti e i pareri di chi ha già provato i prodotti Klairs.