Scrivere un manuale di qualsiasi genere investe di responsabilità per nulla scontate.
Puoi anche essere Philippa Charlotte Middleton, la famosa sorella della Duchessa di Cambridge, ma se sbagli nemmeno questo potrà salvarti.
Esiste, invece, la possibilità che proprio nel tuo caso i critici siano leggermente più severi, forse pilotati da una serie di storie nate intorno al tuo conto lette, raccontate e sussurrate.
Quando scrivi un manuale, idealmente formi una classe di lettori e cominci a spiegar loro come fare questo e come fare quello. Devi stare attento al primo che alza la mano, perché potrebbe dare il via ad una pioggia di obiezioni e nell’editoria le obiezioni sono recensioni stroncanti.
Una Pippa in cucina!
È accaduto questo all’esordio della sorella più celebre d’Inghilterra, quando nel 2012 ha pubblicato Celebrate – A year of British festivities for family and friends, un libro di oltre 400 pagine per il quale la casa editrice Penguin Books le ha anticipato ben 400 mila sterline.
Parlare di numeri non è elegante e, dato il soggetto dell’argomento, farei meglio a badare alla forma, tuttavia le recensioni si sono parecchio soffermate sulla questione. A quanto pare il prezzo del libro è andato via via calando, trascinato a fondo dalla pioggia di critiche, a tal punto che anche la Party Pieces, azienda di famiglia che si occupa con successo della vendita online di oggettistica per le feste, l’ha proposto presto scontato.
Così sono stati accantonati anche i due progetti editoriali successivi e fine dei giochi.

A questo punto c’è da domandarsi: cosa è andato storto?
Celebrate (che in Italia si chiama Festa in famiglia – Un anno di occasioni felici da celebrare con chi amiamo) è una raccolta divisa in quattro sezioni: autunno, inverno, primavera, estate.
Un mix di consigli e ricette vagamente caotico, nel quale, effettivamente, l’autrice tende a scadere in considerazioni piuttosto ingenue. Dosi ed istruzioni delle ricette spesso risultano non propriamente chiarissime, quindi diventa difficile applicarsi.
Le esperienze e i ricordi di famiglia raccontati rimangono impersonali, forse è anche questo che non fa scattare la scintilla dell’empatia col lettore che sarà, invece, sicuramente attratto dalle fantastiche fotografie di David Loftus.

La ricerca di un’identità
Basta leggere l’introduzione di Celebrate per capire che dietro questo libro c’è stata una forte necessità di riscatto. Pippa Middleton si è presentata domandando scusa per la sua fama, guadagnata attraverso un matrimonio che non era neanche il suo e un bellissimo sedere (che poi parliamoci chiaro: avere un sedere come quello che Pippa Middleton ha sfoggiato alle nozze reali inglesi è assolutamente un merito, perché frutto di fatiche fisiche alle quali quasi nessuno ha veramente voglia di sottoporsi).
Anche la promozione ha un po’ risentito del suo personaggio: con la paura che ci si concentrasse di più a strapparle delle indiscrezioni sulla sorella ed il cognato, Pippa ha evitato la maggior parte di comparsate e interviste proposte.

“Stupisce un po’ ritrovarsi famosa a neppure trent’anni (se «famosa» è la parola giusta), per merito di tua sorella, di tuo cognato e del tuo sedere. (…) So che molti di voi avranno preso in mano questo libro per pura curiosità. Posso assicurarvi che leggerete tante cose sul mio conto, quando ancora ho fatto assai poco di concreto per far sapere al mondo chi sono, è più strano per me che per voi. Questa è la prima occasione di dire la mia, e ne sono davvero grata.”
La verità probabilmente è che, in fondo, gli insuccessi piacciono più dei successi.
Il manuale di Pippa non sarà un libro brillante o necessario alla sopravvivenza in cucina, ma può comunque rivelarsi un’utile fonte d’ispirazione per chi ama i party e ha tempo da dedicare ai lavoretti manuali.
Oltre a questo, racconta molti usi e costumi della cultura britannica che qui in Italia si conoscono decisamente meno.