L’aperitivo è un momento sospeso fra la merenda e la cena, creato per abbattere lo stress quotidiano bevendo qualcosa in compagnia. Si svolge dentro e fuori quei piccoli locali che costellano le vie del centro cittadino e si compone di una serie di bevande che è buona norma accompagnare con piccoli squisiti bocconcini, che i trevigiani chiamano cicchetti.
Il principe indiscusso dell’aperitivo trevigiano è decisamente lo Spritz!
Dimmi quale Spritz bevi e ti dirò chi sei
Se ordinate uno Spritz a Treviso generalmente vi verrà servita una bevanda dal colore aranciato composta da Prosecco, seltz (o acqua frizzante) e Aperol.

La ricetta originale, in realtà, vorrebbe esclusivamente un mix di vino bianco e seltz e risale ai tempi in cui le truppe dell’Impero austriaco d’istanza nel Regno Lombardo-Veneto allungavano i vini locali con una spruzzata d’acqua (spritzen – spruzzare in lingua tedesca). Oggi lo chiamiamo Spritz bianco e lo ordiniamo quando vogliamo bere qualcosa di più leggero, magari a seguito di un week end ricco di stravizi.
Ma non è finita qui: se vi annoiate in fretta e siete inclini a sperimentare, esistono una serie di varianti dello Spritz che non potete perdervi!
Lo Spritz col Campari è il fratello maggiore di quello a base di Aperol, un vero duro: più amaro, più rosso, più alcolico.
Poi ci sono lo Spritz col Select, storica icona dell’aperitivo veneziano e lo Spritz col Cynar, liquore sempre d’origine veneziana a base di carciofo (lo so! presentato così non sembra invitante, ma credetemi è da grandi intenditori).
Una vera sciccherìa è lo Spritz al Rabarbaro preparato, appunto, con il liquore al rabarbaro. E non dimentichiamoci dell’altoatesino Hugo, con menta e sciroppo di fiori di sambuco, delizioso e rinfrescante, perfetto da ordinare nei periodi più caldi.

Quanto costa lo spritz dell’aperitivo trevigiano?
Attenzione! Il costo medio di questa bevanda a Treviso si aggira intorno ai € 3,00 e, ve lo posso assicurare, quando sale anche solo di cinquanta centesimi il trevigiano tende a innervosirsi.
Al contrario è molto probabile che, in posti non troppo blasonati, ve lo facciano pagare anche qualcosina in meno.
Cicchetti e Co.
In quasi tutti i locali il bicchiere di Spritz è decorato con un’oliva verde (possibilmente di grandi dimensioni, altrimenti non vale!) e una fettina di arancia.
Per smorzare la fame viene servito accompagnato da una ciotola di patatine. Se decidete, però, che avete anche voglia di buttare in pancia qualcosa di più sostanzioso, non temete, perché avrete l’imbarazzo della scelta.
Ogni locale della città sfoggia un banco ricco di cicchetti.
Crostini di pane farciti, squisiti e dal sapore veramente tipico sono quelli alla trippa o con il baccalà mantecato e – quando di stagione, ovviamente – con il radicchio trevigiano; taglieri colmi di salumi e formaggi del territorio, mozzarelle in carrozza, oppure polpette di carne o di pesce, varie prelibatezze fritte e frittate di ogni genere.

L’aperitivo fra storia e tradizione
Bere uno Spritz con amici e colleghi di lavoro è un rito quotidiano che non ha età. L’aperitivo scandisce decisamente il calendario degli incontri e spesso non si svolge in un singolo locale. Dalla tradizione veneziana arriva il bacàro tour, ovvero l’abitudine a saltare da un locale all’altro.
I bacàri, infatti, a Venezia sono proprio le osterie dove consumare ombre e biancheti (bicchieri di vino bianco o rosso). L’ombra di vino è un’altra popolarissima “bibita” abbinata al rito dell’aperitivo, il nome, nella più plausibile delle ipotesi, risale all’abitudine in uso ai tempi della Serenissima di conservare il vino all’ombra.
Per i trevigiani bere “è una cosa seria”, basti pensare a una delle più caratteristiche fontane della città, la Fontana delle Tette, che fu creata su commissione del podestà della Repubblica di Venezia nel 1559 a seguito di una grande siccità. Da allora, per lungo tempo, per festeggiare l’ingresso di un nuovo podestà, la fontana poppava vino bianco da un seno e rosso dall’altro. Ebbene sì, i trevigiani hanno sempre avuto anche un grande senso dell’humor!

1 Commenti
Da vera veneta, anzi, vicentino-triestina, non posso che approvare e comprovare tutto quello che hai scritto! Da purista commento che l’oliva è un’aggiunta recente e comunque poco amata dai tradizionalisti. Gli spritz che vanno per la maggiore sono quello con l’Aperol (che va, come tu hai detto, con la fettina d’arancia) e quello con il Campari che va con la fettina di limone. Gli altri non hanno aggiunte di sorta. Fino a pochi anni fa se chiedevo uno spritz fuori dal Veneto mi guardavano con tanto d’occhi: adesso è internazionale. Va bene così, è un aperitivo favoloso!