Parma è la Capitale della Cultura 2020. Un’emozione non da poco scriverlo, per me che sono orgogliosamente una parmigiana DOC.
Non potevo, dunque, esimermi dal creare un post ad hoc sull’argomento e stilare una piccola guida pronta all’uso su tutto quello che, a mio modesto ma orgoglioso parere, dovete sapere e scoprire sulla città. Enogastronomicamente parlando in primis perché, si sa, si ragiona molto meglio a stomaco pieno.
Una volta soddisfatti gli appetiti, potremo godere al meglio del bellissimo patrimonio artistico e culturale che La Petit Paris (come adoriamo amorevolmente chiamarla noi parmigiani) offre.
Parma Capitale della Cultura 2020
“A Parma non è difficile vivere, a patto di saper dar ragione all’interlocutore in una discussione a carattere musicale o gastronomico”.
Maria Luisa D’Asburgo-Lorena
Il centro del centro: piazza Garibaldi
Parma è un arcobaleno. Di colori, di tradizioni, di volti.
La Parma romana, Parma medievale, rinascimentale e barocca, borbonica, asburgica, rivoluzionaria, verdiana, popolare, contadina, imprenditoriale e innovativa.
Ma la cosa affascinante è che da sempre, dall’alba dei tempi, tutto confluisce in un unico fulcro principale: piazza Garibaldi.
Tu chiedi a un parmigiano qualsiasi il luogo d’incontro: “in Piazza” (neanche sentirà il bisogno di specificarne il nome, è lei e solo lei: piazza Garibaldi).
Dal momento del promiscuo incontro, in epoca romana, tra cardo e decumano (come la buona maestra di storia ci inculca fin dalle elementari) è il punto privilegiato da cui osservare e vivere la città.
Da lì, gironzolando, attraverseremo tutte le principali fasi storiche e i monumenti di Parma: un piccolo museo a cielo aperto.

Se intanto vi sarà venuta fame, potete andare dritto, lasciandovi la piazza alle spalle e fare sosta in uno dei locali di Via Farini (grande luogo di movida) per rifocillarvi.
Bicchiere di vino con un panino? Enoteca Fontana.
Anche se i panini più buoni della città li troverete da Pepèn, situato in una via trasversale rispetto al famoso decumano (che in questo caso prende il nome di Strada della Repubblica).

La cultura batte il tempo: Parma Capitale 2020
Tornando alle cose serie, dicevo che, per tutto il 2020, Parma sarà la protagonista di tantissimi eventi e iniziative artistiche e culturali. La Capitale della Cultura.
La cultura batte il tempo è il tema del suo manifesto, a significare come la cultura, intesa nel suo senso più ampio, vivo e produttivo, scandisca il tempo di vita della città favorendo il dialogo e il superamento delle barriere storiche e sociali.
La prima giornata inaugurale si è tenuta sabato 11 gennaio con una parata gialla (e blu), i tipici colori della città (e guarda caso si è conclusa in Piazza) proseguendo domenica 12 con la cerimonia ufficiale al Teatro Regio (altro fulcro cittadino) alla quale ha presenziato il Presidente Mattarella in carne ed ossa, contornato da un ben nutrito stuolo di altre autorità. Mica scherzi.
Infine, lunedì 13 (giornata del Santo Patrono della città) a conclusione della 3 giorni, si è svolto, tra gli altri, l’evento “Viaggio nella città d’oro”: Parma narrata attraverso 10 luoghi storici e preziosi.
Per il calendario completo degli eventi in programma consiglio di andare sul sito web di Parma 2020

Cosa vedere a Parma: quello che non potete assolutamente perdere nella Capitale della Cultura 2020
Parma è una città a misura d’uomo. Ricca di cultura, di buon cibo, accogliente e elegante.
In molti (parmigiani) la ritengono il miglior luogo dove poter vivere, soprattutto se si ama gironzolare stando in sella a una bicicletta. Potrei definire le biciclette un vero e proprio patrimonio della città e del suo stile di vita. A livello turistico offre tantissimo, molto più di quello che si pensi.
Dunque in bicicletta, o a piedi, partiamo!


Le 10 tappe obbligate a Parma
- Piazza Garibaldi, con il Palazzo del Governatore.
Come vi dicevo prima, tutto ha inizio da una piazza. Fulcro della storia parmigiana. - Battistero (Piazza del Duomo). In marmo rosa di Verona, con la sua struttura ottagonale è uno dei monumenti più significativi del passaggio dal romanico al primo gotico. Capolavoro medievale dell’Antelami.
Ancora mi ricordo del suo Giano (gennaio) Bifronte con cui mi hanno fatto una testa tanta alle elementari. - Duomo di Parma. Entrate e vi si aprirà un mondo fatto di fede e di affreschi meravigliosi. Uno tra gli altri? Quello della cupola. Con il naso all’insù potrete ammirare l’Assunzione della Vergine del Correggio.
- Complesso monumentale della Pilotta. Ex palazzo Farnese rinominato in gergo popolare della Pilotta perché nei suoi cortili i babbani, o meglio, la gente comune, giocava al gioco della pelota, o della palla. Ne fanno parte la Galleria Nazionale (ci sono meraviglie come la scapigliata di Leonardo Da Vinci nonché una Maria Luigia d’Asburgo in veste di Concordia del Canova), la Biblioteca Palatina, il Museo Archeologico e la chicca delle chicche: il Teatro Farnese. Datato 1600 è il primo teatro moderno dell’Occidente, realizzato interamente in legno e ancora oggi utilizzato. Pensate che una volta era persino sfruttato per la rappresentazione di naumachie. Pazzesco.

- Teatro Regio. Il tempio della lirica e secondo cuore della città. Che ve lo dico a fare?
- Basilica di S. Maria della Steccata. Ospita affreschi del Parmigianino (sottarco orientale) ed è sede dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio.
- Camera di San Paolo. Famosa per i bellissimi affreschi realizzati da Antonio Allegri, detto il Correggio in una delle stanze dell’appartamento della badessa Giovanna da Piacenza.

- Monastero di San Giovanni Evangelista. Formato dalla chiesa omonima (con affreschi del Correggio), dal convento e dall’antica spezieria di San Giovanni (entrateci!).
- Parco Ducale. Una passeggiata nel verde sulle orme della nostra amata Duchessa Maria Luigia, seconda mogliettina di Napoleone (capito perché siamo così fissati con la Francia?). Potrete ammirare anche la sua umile dimora, il Palazzo Ducale. Fondamentalmente il Parco ne era il giardino.
- Ponte Romano. In Via Mazzini, in un sottopassaggio. Merita una visita perché rievoca la storia più antica di Parma, quando il suo nome, in latino, significava “scudo”.
Le bellezze visitabili a Parma non si esauriscono qui, se volete approfondire vi lascio il link del comune di Parma per scoprire al meglio la città.



I dintorni di Parma: 4 idee
Se volete addentrarvi anche fuori dal Centro Storico, tra Parma e provincia, ecco qualche spunto:
- Fondazione Magnani Rocca. La villa dei capolavori (artistici) e dei pavoni. Se amate l’arte è il luogo che fa per voi.
- Il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci, è un parco culturale con il più grande labirinto al mondo di bambù.
- I castelli del Gran Ducato. Sono tantissimi. Da Torrechiara (il mio preferito, con la sua vista panoramica) a Fontanellato (in cui si svolge un bellissimo mercatino vintage e di antiquariato), Bardi, Soragna… Per tuffarsi nel medioevo tra tradizioni e fantasmi.
- Busseto. Città natale Maestro Giuseppe Verdi (è nato a Roncole, una frazione). Una scusa per girare la cittadina, mangiare alla famosa Salsamenteria e cenare poi nella bassa parmense.


Dove mangiare a Parma: i locali tipici e imperdibili
A Parma, il ricco patrimonio culturale, si sa, passa anche per la tavola. I suoi numerosi prodotti sono parte della sua stessa identità. Capitale culturale me anche della gastronomia, è difficile mangiare male nella Petit Paris.
Ho stilato una piccola lista dei posti che, da parmigiana, vi consiglio vivamente di provare per assaporare nel piatto la Parma tradizionale, fatta di “cucina di sostanza” che si è tramandata grazie al sapere infaticabile delle nostre rezdòre (in dialetto parmigiano: una cuoca provetta dalla manualità quasi dimenticata), le nostre nonne.
Noi parmigiani, fin da bambini, veniamo indottrinati da loro, a suon di lirica e ricette segrete di anolini.
Lo ribadisco, è una cosa serissima: il nostro stesso senso di apparenza e identità passano per la tavola. Guai a snobbarla! Volete mettere un bel pezzo di torta fritta (volgarmente chiamato gnocco fritto nel resto d’Italia) o un piatto di anolini in confronto a tofu e sushi? Eddai.

10 (+2) ristoranti tipici a Parma e dintorni
- Trattoria Ai Due Platani – Strada Budellungo, 104/a
Da prenotare con largo anticipo. Uno dei migliori su piazza. - La Forchetta (centro città) – Borgo S. Biagio, 6D
Il mio preferito. Coniuga la tradizione con proposte di pesce. tutto in chiave gourmet. - Ristorante Cocchi (zona ospedale). Viale Antonio Gramsci, 16/A
Rinomatissimo tra i parmigiani. I bolliti sono eccezionali, ma in realtà lo è un pò tutto. Accogliente ed elegante. - Ai Corrieri (centro città) – Str. Conservatorio, 1
Un posto super rinomato per mangiare tipico in centro città. Molto suggestivo e molto buono. Tortelli e anolini al sugo sono i must. - Osteria dello Zingaro (centro città) – Borgo del Correggio, 5/B
Tipico tipico, il piatto forse pè il pesto do cavallo. Ahimè sì, qui si mangia. Ambiente rustico. - Antica Trattoria Leoni (Felino) – Via Ricò, 42, 43035 Felino
Mangerete benissimo. Chiedete la terrazza: cenetta romantica con vista suggestiva assicurata.


- I Tri Siochètt – Strada Comunale Farnese, 74/A
Il nome in tipico dialetto parmigiano è la dichiarazione più esplicita e fedele all’autenticità di tavola e menu. Perfettamente in linea con le proposte della tradizione. Io lo adoro. - La Taverna del Castello (Castello di Torrechiara) – Str. del Castello, 25 Langhirano
A Torrechiara, nel castello. Vista bellissima e romantica dall’alto della rocca, piatti di tradizione e non , carne e pesce. Il mio posto preferito fuori Parma. - Baratta Salsamenteria Storica e Verdiana (Busseto) – Via Roma, 76, 43011 Busseto
Solo una parola: ANDATECI. Salumi e salse e lambrusco a fiumi servito nel coccio (o tazza). - Al Cavallino Bianco (Polesine Parmense) – Via Sbrisi, 3, 43010 Polesine Parmense
Nella bassa parmense, a Polesine. Famiglia Spigaroli e ho detto tutto. Piatti eccezionali e fedelissimi al territorio. - Trattoria del grillo – Str. Martinella, 281, 43124 Parma
Torta fritta buonissima, ma anche il resto. Tipica e rustica. - Degusteria Romani (centro città) – Borgo Palmia, 2/C
Anolini da prendere e mangiare per strada, ma c’è anche posto per sedersi e gustarli con calma. Hanno anche una buonissima gastronomia poco distante, La Prosciutteria.


Street Food, panini e peccati di gola: 10 indirizzi
Per un pranzo al volo, un aperitivo o per una dolce pausa, ecco i 10 migliori indirizzi.
Non sia mai che vi colga un improvviso calo di zuccheri.
- Pepèn – Borgo Sant’Ambrogio, 2
Ve ne ho già parlato prima: i migliori panini di Parma. Provate la carciofa o lo spacca (il nome per intero è spacabali, in dialetto). - Enoteca Fontana – Str. Luigi Carlo Farini, 24
Anche questo già citato, perfetto per l’ora dell’aperitivo, per calarsi nel pieno della movida parmigiana tra un bicchiere di lambrusco e un buon panino. - Frank Focaccia – Piazzale S. Lorenzo, 19/a
Panini per tutti i gusti, fatti in casa e “personalizzabili”. Puoi decidere tu cosa metterci dentro, dal pesto di cavallo ai condimenti. Ci sono cresciuta e con me anche i miei golosi chiletti di troppo. - Bread – Via Nazario Sauro 18/b
“Una storia d’amore” in un locale più nuovo, ma altrettanto caratteristico. Il momento di maggior affollamento è in orario aperitivo. - T-Cafè – Palazzo Dalla Rosa Prati – Vicolo al Battistero
Di appeal intellettuale e un po’ francese, adatto per qualsiasi momento della giornata dalla colazione all’aperitivo. Vista unica sul Battistero.

- Emilia Cremeria – Str. Luigi Carlo Farini, 29 / Via Emilia Est 133
Il GELATO. Per me il più buono di Parma. - Pasticceria Provinciali – Str.Cavour, 23/b
Il paradiso dei golosi - Antica Pasticceria Pagani – Borgo XX Marzo, 4
Buonissimi dolci e pasticcini since 1856. Luogo di approvvigionamento privilegiato per le sciure parmigiane. No posti a sedere. - Pasticceria Torino – Str. G. Garibaldi, 61
Altra certezza parmigiana nonostante il nome fuorviante. Provate la torta Duchessa. - Battistini Pasticceria – Via Montebello, 84/B
Fuori da centro storico ma merita il viaggio. C’è chi dice che sforni i migliori pasticcini di Parma.

Se siete stati così temerari da esservi letti, per filo e per segno, tutto questo rogito arrivando fin qui, complimenti!
Siete un pò parmigiani anche voi, ora. Mi raccomando, mangiate e godetevi ala città.
Oltre alle cose descritte c’è molto altro. Le vie colorate, i negozi, le violette di Parma…
Vi lascio il piacere di scoprire il resto da soli. Amerete anche voi, la Piccola Parigi.
Siete in vena di spingervi verso altri viaggetti?
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