Tra le mie priorità di questi giorni c’è l’inventario dei vari tipi di farina che ho in dispensa, il monitoraggio dei tempi record d’attesa non solo davanti al supermercato ma persino sul sito della spesa online e l’auspicato riassortimento delle capsule di caffè che sono quasi sotto scorta e non mi parrebbe vero di dover riesumare la moka.
Nel mentre, la moda e lo shopping online creano sentimenti contrastanti e altalenanti: le cose che vorrei comprare adesso sono parecchie e anche il sol tragitto tra salotto e terrazzo (quasi un metro di passeggiata, wow!) potrebbero giustificarne l’investimento, perché col pigiama all day long ci state voi che leggete in incognito e odorate di memory foam.
Le cose scomode vanno sfruttate adesso, perché in casa non ci sono gli effetti indesiderati
Anche l’outfit domestico si fa contrastante e altalenante: ho sempre la cosa comoda ma magari oggi metto la cosa scomoda, proprio perché è meglio sfruttarla in casa che in un qualunque-altrove-voi-siete-pazzi!
Leggasi tacchi a spillo che van più d’accordo con il pavimento piastrellato che con il sampietrino lastricato. O anche midi dress fasciante col quale riesci a salire sui gradini dei tram storici solo se ti metti di traverso e improvvisi il salto laterale del grillo campestre sperando che nessuno ti veda. = Tutti.


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A casa si può anche mettere tutta quella roba scollata davanti e dietro fino all’inverosimile che in un luogo aperto omaggerebbe di una congestione digestiva o di un blocco lombare.
A casa si può tutto. Mi diverto per 15 minuti, dopodiché mi sono già rotta e torno in modalità conduttore del tg: bello sopra, smutandato sotto.


E con tutta la comodità del mio pezzo di sotto che fa rima con tuta e leggings, e che non è uno skinny jeans da almeno un mese, riempio la mia cartella dei preferiti come segue.
Facciamo un po’ di shopping dei desideri insieme.
(alcune) Cose che vorrei comprare adesso

Bottoni dorati, righe panna e blu, effetto suede, paninara chic. Blu, kaki, cammello e rosa antico. Che faccio lo prendo o non lo prendo che forse a maggio siamo ancora a fare il pane senza lievito nei metri quadri accatastati? Beh, tanto è quasi esaurito, fine del dilemma. Però intanto scoprite Libertie, che per certi versi è un low Sézane. Poi mi consolerò con la borsa rotonda un po’ paglia, un po’ maculata.

Il mio rullo di giada è rimasto nella casa di Milano e qui al lago mi potrei massaggiare solo coi sassi della vaschetta delle Meteopapere. Urge rilettura del post dedicato.

Vanessa Bruno ha fatto questa desiderabile versione di Holly Bag. Praticamente tre borse in una perché grazie al moschettone laterale si può mettere la tracolla lunga crossbody, quella corta ascellare, oppure togliere tutto e trasformarla in borsa cintura grazie ai passanti sul retro.
Attualmente la userei per andare in bagno a incipriarmi il naso nell’attesa che bolla l’acqua della pasta.

Ho un maglione simile di Sézane color verde liberty, sempre abbottonato davanti però a girocollo e non a V. Lo sto usando tanto e lo sto adorando altrettanto. Potrebbe servirmene un altro, anche per usarlo come jacketgan (jacket/cardigan) quando esco a portare l’umido. Il color lavanda è delizioso.
A sinistra Miu Miu, a destra madre santissima Zara. E ricordiamolo al mondo che in questo periodo modaiolo in temporanea ibernazione andrebbero di moda i colletti Peter Pan.

E qui son già capitolata. Unica cosa extra cibo che ho comprato – per ora – in questo periodo di quarantena. Stesso problema del rullo di giada: il mio grandioso kit per lo smalto semipermanente è rimasto a Milano e peraltro non me n’ero nemmeno accorta fino a quando, già con lo smalto rimosso e l’unghia nuda, mi sono chinata verso la mensola in cui lo tenevo sempre. Il panico. L’acquisto immediato. Perchè, come dice il Sindaco di Lucera, “abbiamo scoperto che pittarsi le unghie è una cosa necessaria”. Ma io lo faccio a casa.

Qui sul Lago Maggiore la scorsa settimana c’è stato un accenno di neve. Le minime sono vicine allo zero e non ho ancora tolto il piumone dal letto. Quindi alpaca a mezza manica sia.

Sempre per il motivo di cui sopra, ovvero la missing primavera di questi giorni, ho desiderato un plaid e ho sbirciato tra quelli svedesi di Klippan che vendono su Arket.

Ve lo dicevo qui che questo tipo di maglia della catena torna assai in voga. Avrei anche una collana in formato small da far placcare di nuovo splendente oro ma nel frattempo Mango risolve egregiamente.

Perché la quarantena si porta appresso il repulisti dei prodotti beauty e ho colto l’occasione per eliminare un po’ di rossetti vecchi che si erano irranciditi.
Con i rossi sono a posto, con le tinte pure. Mi piacerebbe un nuovo rossetto stick per intensificare il colore naturale delle labbra.
Tra i papabili ci sono il VisionAiry di Shiseido color Incense, lo stick (troppo bello!) di Pat McGrath color Beautiful Stranger e il 91 Nude Avant-Garde di Yves Saint Laurent.

Bello il dettaglio dei maxi bottoni e il modello polo con la trama del tessuto, diversa dalla classica polo in cotone a nido d’ape.

Tra le cose che vorrei comprare adesso sul sito di Sézane c’è… tutto. Come sempre mannaggialamiseria, come sempre. A parte il maglioncino lilla di qualche foto sopra, tra i capi per la stagione meno rigida c’è l’adorato sangallo di questa camicetta e questo top color tabacco con applicazioni in pizzo macramè. Adorabilissimi.

Ritorno a vedere se hanno riassortito le capsule del caffè e poi capisco da dove cominciare!