Diciamoci la verità: ci sono cose che a determinate categorie di persone riescono meglio che ad altre. C’è chi disegna come fosse Leonardo da Vinci, chi sforna manicaretti con l’aplomb di Csaba dalla Zorza senza nemmeno sporcare la cucina, chi si infila una matita nei capelli e ne ricava uno chignon perfetto.
Ecco, visto che io ho tagliato i capelli “alla maschietta” proprio per l’impossibilità di cui sopra, nutro una certa invidia ammirazione per tutte le donne che riescono a essere comunque eleganti con la piega non perfetta, una maglietta bianca, un paio di jeans e dei ciabattoni ai piedi che su di me farebbero subito l’effetto di pensionata ai bagni della riviera romagnola. Loro invece sono effortless chic… loro sono Parigine!!!
Ecco allora che, ripubblicato (e arricchito) in occasione dei dieci anni della prima edizione, La Parigina di Ines de la Fressange e Sophie Gachet è diventata la mia bibbia dello stile. Eccovi allora qualche suggerimento per avere lo stile di una vera parigina.

Cosa contiene il libro La Parigina
Opera dell’icona per eccellenza dell’eleganza francese e di una giornalista di moda di Elle, il libro è ricco di consigli per vestirsi, avere cura del proprio corpo e della propria casa, fare shopping consapevole, se promener da sole (per esempio bighellonando dalle parti del pittoresco quartiere di Saint-Germain-des-Prés o visitando il Musée Jacquemart-André, trés chic), con le amiche o con les enfants (che possono scalmanarsi ai Jardin du Luxembourg mentre voi leggete una rivista a bordo fontana) senza perdere un briciolo di aplomb, classe ed eleganza.
Apprendiamo ad esempio che mocassini e ballerine stanno bene a tutte, che lo zaino andrebbe evitato a tutti i costi (ahimè) e che invece la maglietta alla marinara a righe bianche e blu non dovrebbe mai mancare nel nostro guardaroba.

E poi ci sono i consigli lapidari
Quelli che non ammettono repliche, ma suggeriscono soluzioni alternative: “mai e poi mai indossare stole o bolerini, sì invece a sovrapporre due sciarpe (o due camicie, o due blazer o due cinture)”. Io ci provo, ma l’effetto Sbirulino è sempre dietro l’angolo… si vede che non sono nata a Parigi. Sarà anche questione di dna?

Impariamo poi che possiamo osare con abbinamenti impensati, tipo una giacca di jeans con la camicetta di seta, oppure un collier di diamanti (ma andrà bene anche una sua imitazione di bigiotteria?) su una camicia in denim.
Non mancano ovviamente tanti indirizzi dove mettere in pratica quanto suggerito, e fare incetta di maglioncini blu, borse di paglia, camicie e abitini. Qui urge insomma un radicale cambio degli armadi, repulisti in cucina, massiccio shopping online e, non appena possibile, una capatina alla ville lumière per mettere in pratica sul posto quanto appreso. Dopotutto, Parigi è sempre una buona idea.