In alto i cuori per Alessandro Michele, divinità creativa di Gucci che sa sempre come rigurgitare genio e sregolatezza ad ogni fashion show e collezione moda.
Nulla passa inosservato e infatti, anche stavolta, il trauma: c’ha tirato fuori i calzettoni traforati in cotone che hanno compromesso le nostre liete giornate d’infanzia.

Per il capitolo demoni della moda – quelle tendenze che scavano nella nostra psiche facendo riemergere disagi di cui ci eravamo ingenuamente scordati l’esistenza – ecco una cosa che tanto somiglia alle calze del dì di festa ben note alle generazione ’80, o peggio, anche a quelle successive che hanno ereditato loro malgrado la roba dei fratelli maggiori.
I modelli peggiori avevano i buchi anche sulla pianta del piede Gucci pre fall 2020
Si mettevano di domenica, spesso abbinati al sandaletto coi buchi che faceva cagarissimo con la certezza matematica di avere, mica il sassolino sporadico!, il tappeto di ghiaia nei piedi dopo 7 passi. Buchi nelle scarpe, buchi nelle calze ed è vergata la poesia dei vestiti belli della domenica.
Calzettoni traforati in cotone sempre bianchi e anche poco elasticizzati, salvo lo strizza ciccioli dell’elastico che lasciava il segno la stigmate fino alla campanella del lunedì mattina. In abbinamento alla pelle blu che faceva stile, alla vernice nera che era lusso e perbenismo e alla combo apoteotica della pelle bianca del maggio delle comunioni.


No ma grazie Alessa’. Grazie.
E noi qui, pietrificati dall’improvviso ricordo e certamente rotulanti verso il desiderio di riprovare quelle emozioni in età adulta perché tanto… adesso va bene perché è una mia scelta.
Per fortuna che la circonferenza fuori controllo del polpaccio non collabora e forse adesso ne ho capito il motivo.
Grazie Freud Gucci.