Il Principe Filippo è un farfallone maleducato, incatenato alla gonnella della consorte e notoriamente contrariato dal protocollo reale e donnaiolo.
Che i Windsor siano i reali più chiacchierati d’Europa è chiaro a tutti ma a volte è bene distinguere i fatti dalla fiction.
Per cominciare, sarebbe doveroso ricordare come è diventata regina la nostra cara Betty e per gli approfondimenti del caso vi rimando all’articolo a lei dedicato.

Riassumendo: il padre della nostra Queen diventò re dopo che il fratello Edward scelse l’amore al posto della corona e nessuno era preparato a questo. Infatti la famiglia del principe cadetto (Albert Frederick in seguito re Giorgio VI) era preparata alla vita di campagna circondata da cavalli e cani e non di certo agli ambienti reali di Buckingham Palace.
Il passato scomodo del Principe Filippo
Ecco cosa la giovane Elisabetta voleva essere, quello per cui era preparata: una ragazza di campagna. Questa ragazza si innamorò del Principe Filippo di Grecia che la corona decise fosse inadatto a lei fin da subito.
Il “british establishment”, la corona, pensava che fosse pericoloso scegliere un marito al di fuori del proprio continente e i reali di Grecia erano stati importati dalla Danimarca, quindi il Principe Filippo non era affatto greco. Anzi, egli ha sangue tedesco e russo che gli scorre nelle vene. Inoltre, la famiglia di Filippo visse un periodo di povertà ed esilio a Parigi e poco dopo la monarchia greca fu deposta.
Con il padre sempre in viaggio e la madre malata, Filippo dovette da subito prendere in mano le redini della sua vita e così fece.
Salvato dalla Marina Navale
Fortunatamente fu preso sotto il mantello protettivo della sua famiglia allargata: il fratello di sua madre Louis Mountbatten lo fece arruolare nella Royal Navy. Il fascino della divisa e il suo titolo reale, seppur dismesso, attiravano gli occhi di parecchie donne in cerca di marito e allo stesso modo a Dartmouth attirò lo sguardo della giovane Elisabetta . Era solo un cadetto della Marina Navale e riuscì a farla innamorare. Elisabetta aveva appena 13 anni.
La regina madre (Elizabeth Angela), dal canto suo, avrebbe preferito per lei un fante del reggimento Grenadier Guard. Dopo la seconda guerra mondiale era ancora più chiaro che Elisabetta dovesse sposare qualcuno di British e per la regina madre Filippo era un cadetto con una serie di imbarazzanti relazioni naziste.
Elisabetta era ormai risoluta: voleva solo Filippo e allora suo padre, il re Giorgio VI, la portò con sé nel tour in Sud Africa promettendole che avrebbe potuto annunciare il fidanzamento al loro rientro. Nel treno con cui attraversarono il Sud Africa, Elisabetta passò tutto il tempo nella cabina telefono a parlare con il suo innamorato, forse per tenerselo stretto.
All’altro capo del telefono lui non aveva intenzione di perderla perché intanto aveva sicuramente intravisto i vantaggi di sposare la principessa della casa Windsor.

Il royal wedding
Quando Elisabetta e Filippo si sposarono nel 1947, il continente era nel pieno dell’austerità e dell’oscurità del dopoguerra. Alle persone dispiaceva non poter avere ricompense che gli spettavano per aver vinto la guerra e all’improvviso si palesò l’evento del secolo: il matrimonio della futura regina di Inghilterra.
Fu un fascio di luce in un periodo di oscurità, austerità e grigiore.

Le persone facevano la fila alle banche del cibo, razionavano gli alimenti, non avevano abbastanza da mangiare e, rimanendo coerente col periodo, il primo ministro Clement Attlee si rifiutò di rendere festa nazionale il giorno delle nozze di Elisabetta.
Il governo era deciso a fare economia su questo matrimonio e nei documenti ufficiali si parla di ristretta cerimonia e matrimonio di soli intimi.
Erano passati due anni dalla seconda guerra mondiale, il continente era al verde e non si avevano soldi per fare cose. Negli archivi ci sono delle ricevute che parlano di una trattazione sui tappeti che dovevano ricoprire la navata di Westminster: da 88£ a 75£ la differenza è minima ad oggi, all’epoca doveva essere un gran risparmio.

Come ogni favola però, nonostante le proteste dei parlamentari e il vociferare di un matrimonio austero adatto al periodo storico per evitare che il popolo dovesse fare ulteriori sforzi per pagare le nozze dell’erede al trono, la gente volle una giornata da ricordare e i regali di nozze furono spediti da tutto il mondo ed esposti a St. James’s Palace dove milioni di persone andarono poi a curiosare.
I bizzarri regali di nozze
Moltissimi mandarono cibo e la coppia ricevette circa 500 lattine di ananas, una donna di Brooklyn mandò un tacchino e si contarono 148 paia di calzini, una coppia di gatti arrivò da due infermiere del distretto. Clydebank Council decise fosse una buona idea inviare una macchina da cucire e Gandhi le inviò un centrino che fece lui stesso al telaio e che la Regina Madre scambiò per un perizoma lamentandosi che fosse indelicato come regalo di nozze!
Centinaia di donne da tutto il continente mandarono i “coupon per vestiti” per la realizzazione dell’abito da sposa che fu disegnato da Norman Hartnell: uno squisito miracolo di austerità ispirato alla primavera di Botticelli.

La folla, l’entusiasmo, le bandierine che sventolavano dalle mani alzate della folla.
Era una gran festa anche se la famiglia del principe Filippo era quasi completamente assente. Tutte le sorelle erano sposate con esponenti della nobiltà tedesca che avevano partecipato attivamente alla guerra nazista e non si potevano presentare al matrimonio, era passato troppo poco tempo dalla guerra. Fu un giorno euforico e la gente ebbe un rilascio di tensione come se quel matrimonio simboleggiasse un immediato ritorno alla normalità e fosse un grido di speranza. “Tutto andrà bene”.

Vissero felici e contenti, con qualche intoppo…
La vita di Filippo non deve essere stata semplice, soprattutto all’inizio quando le rinunce da fare erano troppe. Non gli era permesso di dare il suo nome ai figli.
Fu “emasculated” (evirato) e cadde in una leggera forma di depressione. Quando Elisabetta dovette dire addio a suo padre, il re Giorgio VI, e prendere su di sé il peso della corona britannica, Filippo dovette rinunciare alla sua carriera militare a cui era profondamente legato, l’unica cosa che lo definiva veramente.
Improvvisamente lei, da moglie di un ufficiale di marina, divenne regina e lui, da ufficiale di marina con il comando della sua flotta divenne consorte reale, tre passi indietro a sua moglie. Mille sono le restrizioni a cui Filippo dovette sottostare, tanto che al massimo dello stress disse: “AM I NOTHING MORE THAN A BLOODY AMOEBA?”, non sono altro che una maledetta ameba.
Anche per Elisabetta non fu facile vedere come la gente trattava, male, suo marito e quanto lui soffrisse di questa nuova e stressante situazione.
La soluzione sembrò essere il varo del neonato panfilo HMY Britannia: Filippo avrebbe aperto le olimpiadi in Australia e poi si sarebbe preso un periodo sabbatico dagli impegni matrimoniali a bordo del royal yacht. Si narra che durante lasso di tempo si fece crescere barba e baffi, in una sorta di protesta al costume e all’etichetta di corte.


Doveva essere un intervallo spensierato in cui il principe consorte avrebbe potuto navigare e stare lontano dalle costrizioni di corte. Invece fu un disastro. Uno dei compagni di viaggio del principe, Mike Parker, dovette tornare in Inghilterra per divorziare. Il ritorno in patria dell’amico e il suo divorzio videro l’allontanarsi di Filippo dalla scena pubblica per circa 4 mesi in cui non tornò in patria e la gente cominciò a speculare sulla fine del matrimonio reale.
I giornali cominciarono a scrivere di divorzio reale e per la prima volta la regina pubblicò una smentita ufficiale e nominò l’allora Duca Filippo finalmente Principe Consorte.

Perchè Filippo è principe consorte e non è re?
Si tratta di una convenzione, di una regola tradizionale. Semplicemente la consuetudine ha stabilito la norma. Anche il marito della regina Vittoria, Alberto, fu principe consorte dal 1857 e per volere della moglie. Per quel che riguarda, invece, la controparte femminile, si è sempre preferito usare “Regina Consorte”.

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1 Commenti
Bell’articolo! 🙂 Una precisazione: nel 1957 Filippo non fu (e non è mai stato) nominato Principe Consorte, ma solo Principe del Regno Unito – a differenza di Albert, marito della regina Vittoria, l’unico in UK ad aver mai detenuto il titolo di Principe Consorte https://en.wikipedia.org/wiki/Prince_consort