Se ne sono occupati Il Corriere della Sera, il settimanale Epoca e, in tempi più recenti, Chi l’ha visto: poteva forse Vita su Marte non occuparsi della storia della Baronessa di Nobiallo, la sedicente Zarina Olga che visse sul Lago di Como?! Accendete la navicella spaziale e seguiteci in questo viaggio tra le pieghe della memoria alla scoperta della sorella maggiore di Anastasia.
Avvertimento: questo viaggio intergalattico è guidato da una persona che ha basato numerose scelte di vita essenziali sulla ossessione passione per la storia della Baronessa di Nobiallo, quindi allacciate le cinture!

La Baronessa di Nobiallo
Nobiallo è una frazione del Comune di Menaggio, uno dei numerosi borghi del Lago di Como. A partire dagli inizi del Novecento, questa zona è sempre stata oggetto di turismo d’élite che soggiornava nei grand hotel, cenava nei ristoranti in riva al lago e giocava a golf nel vicino Golf Club, il secondo più antico d’Italia.

Nel 1940, proprio all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, arrivano nel borgo di Tremezzo, che dista pochi chilometri da Menaggio, due interessanti personaggi: il signor Maximilian Weisz e la compagna Maria Boodts, la quale risulta nata a Berlino nel 1883 e avere due matrimoni finiti alle spalle. I due risiedono all’Hotel Bazzoni per oltre due anni e rimangono sul lago fino a quando nel 1948 Weisz emigra in Australia, lasciando Maria.

Maria, nel frattempo ha conosciuto la signora Marta Airoldi e, grazie a lei e all’intervento di avvocati e notai, recupera parte dei beni di Weisz, dopo la sua morte nel 1952 a Melbourne. Investe questi soldi nell’acquisto di una villa a Nobiallo dove si stabilisce e inizia a raccontare la sua storia: sostiene di essere Olga Nikolaevna, la figlia dello Zar di Russia. Dice di essere scappata dalla rivoluzione legata sotto a un carro e sostiene di avere delle cicatrici che provano la sua rocambolesca fuga. Guarda caso, queste memorie le vengono in mente proprio quando le sue finanze iniziano a vacillare.

Ma è davvero la figlia dello Zar?
Numerosi nobili europei si muovono per capire se si tratta veramente della figlia dello Zar, il settimanale Epoca le dedica un reportage nel 1956 e lei inizia a lavorare a un libro di memorie dal titolo Io vivo, che dovrebbe essere pubblicato da Mondadori, ma che non vedrà mai la luce. Questa guadagnata notorietà aiuta Maria/Olga a risollevare le sue finanze, grazie a una pensione riconosciutagli da uno dei parenti della famiglia Romanov, e anche a intrattenere lunghe conversazioni epistolari con alcuni dei nobili europei, come ad esempio Sigismund di Prussia.
La gente di Nobiallo l’aveva ormai soprannominata “la Baronessa” e chi si trovava a lavorare nella sua villa (giardinieri, imbianchini, falegnami…) era sempre disposto ad ascoltare la sua triste storia. Era sicuramente una donna abituata al lusso, elegante e sofisticata, molto diversa dalle persone semplici del posto, ma sicuramente poco dissimile dai tanti altri turisti che affollavano il Lago di Como in quel periodo. Fonti dirette ci dicono che era molto gentile con tutti, specialmente con i bambini e una volta regalò anche una matrioska…
Gli anni passano anche per la Zarina Olga e nei primi anni Settanta vende la villa e si trasferisce in una casa di riposo a Sala Comacina, dove muore di polmonite nel 1976. L’amica Marta Airoldi conservò tutti i documenti di Maria/Olga e si occupò del funerale: ancora oggi nel cimitero di Menaggio è possibile vedere la tomba con l’iscrizione Olga Nikolaevna, figlia dello Zar di Russia. In seguito alla sua morte vennero fatte numerose ipotesi sul caso: la più accreditata è che Maria Boodts fosse la stessa donna che negli anni Trenta in Francia si spacciava per Olga e che venne arrestata per frode. Altre ipotesi parlano di un malattia mentale. Altre ancora dicono che si tratti veramente di Olga.
La Zarina Olga, quella vera
La Zarina Olga Nikolaevna Romanova nasce a Zarskoe Selò (vicino a San Pietroburgo) il 15 novembre 1895 ed era la maggiore dei cinque figli dello Zar Nicola II, l’ultimo Zar di Russia, e della Zarina Aleksandra Fiodorovna, il cui vero nome era Alice Vittoria Elena Brigitta Luisa Beatrice, figlia del Duca di Hessen e nipote della regina Victoria d’Inghilterra.

Come tutte le sorelle e il fratello Aleksej viene educata a corte, tra le meravigliose opere d’arte del Palazzo d’Inverno (oggi sede del Museo dell’Ermitage) e gli immensi giardini delle residenze estive, come quella di Zarskoe Selò e di Petergof.

Anche Olga subisce la sorte del resto della famiglia: durante la Rivoluzione Russa viene imprigionata e deportata a Ekaterimburg (una città sui Monti Urali), dove verrà uccisa insieme a tutta la sua famiglia nella notte del 17 luglio 1918. I resti vennero ritrovati solo nel 1991, dopo il crollo dell’URSS, e vennero sottoposti a tutta una serie di esami per verificare che tutti i membri della famiglia fossero sepolti lì, mettendo così a tacere tutte le sedicenti figlie dello Zar che nel corso del Novecento avevano tentato di accedere al tesoro dei Romanov custodito in Svizzera. A partire dal 1998, Olga e la sua famiglia sono sepolti, come quasi tutti gli Zar di Russia, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a San Pietroburgo, nel 2000 tutti i Romanov sono stati canonizzati.
Quindi, qual è la vera Olga?
Nonostante la storia della Baronessa di Nobiallo sia molto affascinante e sia stata oggetto di numerose speculazioni, ormai non ci sono più dubbi: la scienza ci dice che la vera Olga è morta insieme a tutta la sua famiglia. Insomma, come dice il pipistrello Bartok nel cartone animato Anastasia “tutti i Romanov sono morti!”.
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4 Commenti
Il paese in foto è Varenna, sulla sponda opposta a Menaggio-Nobiallo
Incantevole e pittoresco!
Bellissima ricerca… È interessantissima questa storia…. Complimenti all’autrice
La brava Alice della Redazione Marziana! Ciao Maria Elena, torna presto a trovarci su Marte! 🙂