Ci sono degli oggetti di culto che hanno la capacità di costruire una storia nella storia e amplificare il loro significato per la nostra esistenza. E mi sa che questa enfasi apocalittica tradisce in modo imbarazzante uno dei miei punti deboli. In mezzo alla pastasciutta, alle stoviglie belle, agli orecchini e ai profumi si trovano anche le lampade di design.
Avete mai visto questa lampada dalle linee tondeggianti e futuristiche che si staglia dai soffitti o si erge leziosa e composta da un comodino?
Si tratta della Flowerpot di Verner Panton: è un pezzo di quelli che bramo da tempo e che sta scritto alla voce colletta dei parenti per le ricorrenze.

Perché desiderare una lampada di design?
Le lampade di design non sono un argomento nuovo qui su Marte perché i dettagli dell’illuminazione sono un punto focale di uno stile personalizzato, anche quando si è giovani, l’arredo e i complementi di casa sono tutti in divenire e magari iniziamo con dei mobili low cost.
Ecco, queste lampade purtroppo tanto low cost non lo sono ma, se hanno superato la prova del tempo e oggi ancora le producono, significa che sono dei riferimenti che fanno scuola per tutto il settore.
Quante volte consideriamo di avere già tutto? Ed è anche vero.
L’essenziale c’è ma è il superfluo che fa la differenza.
Ma possiamo considerare davvero superfluo possedere un elemento iconico che è passato alla storia e viene esposto nei musei del design più famosi al mondo? (Spudorata ricerca di un alibi).

La Flowerpot di Verner Panton
Verner Panton è un designer danese che iniziò la sua carriera lavorando come assistente di Arne Jacobson, per poi proseguire in autonomia approfondendo gli studi sul colore. I colori brillanti e i materiali plastici hanno caratterizzato la sua produzione, soprattutto attraverso l’iconica sedia Panton per Vitra, che è stata la prima sedia stampata al mondo.
È stato un grande interprete degli anni ’60 di cui anche la Flowerpot è figlia.
Ideata nel 1968, è una lampada costituita da due semisfere in acciaio smaltato rivolte una verso l’altra, il cui diametro è l’uno il doppio dell’altro. La lampadina è nascosta nella calotta inferiore la cui superficie interna è sempre colorata di rosso: in questo modo la luce si riflette nella calotta superiore e la sua diffusione risulta filtrata, morbida e molto gradevole.
Il suo nome e il suo design sono stati ispirati dalla Flower Era iniziata negli anni ’60 dopo le rivoluzioni giovanili delle grandi metropoli: il colorato periodo hippy e la forma della luna sulla quale l’uomo stava per approdare ispirano Verner Panton per questa lampada che darà il via a molti altri progetti fatti di cerchi e sfere.
Un flower power futurista raffinato e minimal che sfidava le leggi del salotto borghese e del design funzionale.
La Flowerpot, nata come modello da sospensione a lampadario, è stata inizialmente prodotta da Louis Poulsen. Ora invece è sotto la produzione di & Tradition e si trova come sospensione e come lampada da tavolo in diverse dimensioni.

Lampadario e lampada da tavolo: le misure delle Flowerpot di Verner Panton
Tra le lampade a sospensione, ovvero quelle a lampadario da appendere al soffitto ci sono tre dimensioni:
- la VP1 ha la calotta col diametro di 23 cm e l’altezza di 16 cm: è la più piccola e sopra a un tavolo di grandi dimensioni si può ricreare l’effetto a gruppo con più lampade (anche di colori diversi) poste a lunghezze differenti (il cavo è lungo 3 metri).
- la VP7 è la lampada a sospensione di dimensione media con il diametro di 37 cm e l’altezza di 27 cm.
- la VP2 è la più grande: ha il diametro di 50 cm ed è alta 36 cm.

Anche la lampada da tavolo è proposta in dimensioni differenti:
- la VP3, la versione da tavolo più celebre, ha un diametro di 23 cm e un’altezza di 50 cm.
- la VP9, più piccola e in policarbonato (è leggerissima e pesa meno di un chilo, infatti è considerata una lampada di categoria portatile), ha un diametro di 16 cm e un’altezza di 29,5 cm.
Tutte e 4 le foto di @andtradition



Libro Verner Panton di Ida Engholm, Anders Michelsen


Bella l’accoppiata sopra il tavolo lungo | @hej.susan

Un altro giro nel mondo design?
Mettiamoci comodi sulle sedie con la paglia di Vienna!