Lo capiamo già dal nome del marchio e dunque non ci sono sorprese.
Horror vacui è l’antico concetto aristotelico per il quale si rifugge con orrore dal vuoto, poiché esso non esiste o non dovrebbe esistere. Ed ecco che la natura dell’uomo è istintivamente portata all’arte decorativa e, laddove avvisteremo un vuoto, la nostra psiche ci indurrà a colmarlo con oggettistica, abbellimenti e decorazioni varie. (Marie Kondo a parte).
Horror Vacui è un marchio di moda tedesco di Monaco di Baviera creato da Anna Heinrichs che forse su questa paura del vuoto ci ha ragionato un po’ su e ha superato il concetto con capi raffinati curati nei colore, nei tagli sartoriali, nelle complesse tecniche di rifiniture e nei dettagli rifiniti a mano di ottima fattura. Con abbellimenti discreti che creano una caratteristica abbastanza singolare e di personalità.
Si legge nel sito che “Horror Vacui celebra il carattere e l’individualità”.

Le origini della moda di Horror Vacui
Anna ha progettato a lungo la genesi della sua etichetta di moda e dopo più di 10 anni d’esperienza nell’azienda di cucito di famiglia ha debuttato a Parigi nel 2014 con la sua prima collezione ispirata alla biancheria da notte vintage.
Le prime camicie da notte furono indossate nel XV secolo solo dagli aristocratici, gli unici che potevano concedersi il lusso di non dormire nudi o con una camicia da giorno. Da questo vezzo lussuoso è partita l’ispirazione creativa dell’etichetta. Il mood è raffinato, femminile e altamente riconoscibile.

Non è proprio tutto questo mondo convenienza…
Tutto questo “luxury mood” crea naturalmente anche l’horror vacui del portafoglio. E pure qui saremmo tutti d’accordo col concetto di vuoto che non dovrebbe esistere ma i prezzi sono davvero consistenti, per i miei gusti lo sono in misura proporzionale al desiderio.
Lo stile del marchio si distingue per una femminilità romantica e stravagante: stampe fiorate, linee liberty, increspature, rifiniture smerlate, volumi maxi.
Dopo aver letto questo post saprete sempre riconoscere un Horror Vacui. E magari soffrirete un pochino come me.











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