Come sono le case in Russia? Visto che si tratta del paese più grande del mondo, con una popolazione formata da tantissime etnie diverse, ci si aspetterebbe che in ogni zona del paese si trovino abitazioni molto diverse fra loro.
Ma questo è vero solo in parte perché in realtà l’Unione Sovietica faceva il possibile per livellare le condizioni di vita dei cittadini ed uniformarle in tutte le zone del paese, anche in fatto di abitazioni. Naturalmente ci sono le dovute eccezioni, come i popoli nomadi che vivono nelle tende o gli appartamenti perfettamente normali, ma ci sono alcune tipologie di case molto particolari che troverete quasi sicuramente in tutte le città russe, da Mosca a Vladivostok: salite sulla nostra navicella spaziale e seguiteci in questo viaggio tra finti bassorilievi, immense ville e studentati abitati da scarafaggi!

© Alice Amati
Le case in Russia: le ville di Putin (e non solo le sue!)
La prima tappa della navicella spaziale marziana è in campagna. La passione per le grandi dimore fuori dalla città ha radici profonde nella cultura russa e non ha mai smesso di farne parte. I ricchi proprietari terrieri del passato avevano sempre una residenza in città – a Mosca o a Pietroburgo – e una o più residenze di campagna, dove lavoravano i contadini che producevano la loro ricchezza, e dove le famiglie trascorrevano l’estate.

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Anche il Presidente non è da meno e si vocifera infatti che le ville di Putin siano almeno cinque: Novo-Ogaryevo nei pressi di Mosca, Bocharov Ruchey a Sochi sul Mar Nero, Dolgie Borody nei pressi di Novgorod, Palazzo Kostantinovskij a San Pietroburgo e Yantar a Kaliningrad. Sommate a queste ci sono numerosi appartamenti di lusso e naturalmente il Cremlino, che è la sua residenza ufficiale.

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Le case in Russia prima e dopo la Rivoluzione
Non vogliamo del tutto abbandonare l’aura aristocratica delle dimore di campagna, così la nostra seconda tappa ci porta alla scoperta degli appartamenti signorili e del loro triste destino. Prima della Rivoluzione, ricchi e borghesi erano anche proprietari di immensi appartamenti negli edifici storici di Mosca e Pietroburgo. Sono questi gli appartamenti descritti da Tolstoj nei suoi romanzi in cui si parla della borghesia russa: pavimenti in legno pregiato, soffitti alti fino a sei metri e ampie finestre dalle quali catturare la luce scarsa dell’inverno russo e ammirare i fiumi congelati. Per riscaldarli si utilizzavano delle immense stufe in maiolica, spesso riccamente decorate, che in alcuni casi resistono ancora oggi. Come dite? Vorreste vivere qui? Sì, vi capisco, lo vorrei tanto anch’io!

@maax_sf

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@syndrom__stendlaya via @paradnye
La Rivoluzione spazzò via ogni privilegio della borghesia, compreso anche quello di vivere in questi appartamenti meravigliosi. Vista la carenza di spazi abitativi, dovuta al fatto che tutti si spostavano in città per lavorare, ogni stanza veniva assegnata a una famiglia, bagno e cucina erano invece in comune con gli altri inquilini: benvenuti in una kommunalka!

© Atmosfera kommunalok Peterburga

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Esistono ancora? Certo che sì, soprattutto nel centro di San Pietroburgo! Oggi sono prevalentemente abitate da persone molto povere (e in alcuni casi anche poco raccomandabili), ma anche da chi non riesce a rinunciare al loro fascino sovietico, legato al concetto di vita comunitaria. Bello, ma non ci vivrei? Tranquilli, la navicella di Vita su Marte riparte immediatamente!
Le case sovietiche create da Stalin e da Khruscev
Ovviamente, Stalin si rese subito conto che i suoi fedeli funzionari non potevano certo vivere in una kommunalka. Allora si adoperò affinché venissero costruiti dei nuovi palazzi ispirati allo stile neoclassico con ampi ingressi, colonne, capitelli e naturalmente la falce e il martello come ornamenti principali.

@estelle_sunny

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Khruscev, che succedette a Stalin e avviò quel processo chiamato “destalinizzazione”, invece pensò un po’ di più alla popolazione e si inventò quella che poi verrà chiamata in suo onore khruscevka. Si trattava di un nuovo tipo di unità abitativa singola all’interno di palazzi di massimo cinque piani. Gli appartamenti erano minuscoli, i soffitti bassissimi e le finiture di pessima qualità: niente di speciale, ma ogni famiglia poteva finalmente avere il suo spazio e vivere per conto proprio! Una curiosità: questi edifici erano stati progettati per durare massimo vent’anni ma, seppur non in splendida forma, sono ancora in piedi e ospitano milioni di famiglie in tutta la Russia.

@stalinka_na_chernoi

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Gli anni Duemila e i remont
Negli anni Novanta, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, la situazione in Russia era molto instabile anche sul piano abitativo: durante il periodo sovietico le case venivano assegnate, non acquistate e, con la dissoluzione dell’URSS, ognuno divenne proprietario della casa in cui viveva, sia che fosse una stanza in una kommunalka o un bell’appartamento. Data la tragica situazione in cui si trovava l’economia del paese, era molto difficile acquistare una nuova casa e chi riuscì a farlo si trova oggi ad avere dei bellissimi appartamenti pagati relativamente poco.
Appena l’economia ripartì, all’inizio del Duemila, cominciarono i remont, le ristrutturazioni, ovviamente caratterizzate dal gusto russo, tipicamente minimal e sobrio!

© Yandex Nedvizhmosti
Sul social network russo VKontakte esistono numerose pagine che raccolgono le foto dei remont meglio riusciti: da chi sceglie di avere una foto di New York come paraschizzi della cucina, a chi si lancia nella scelta di improbabili stucchi e bassorilievi per il soffitto, il tutto ovviamente condito da pizzi e merletti, che non possono mai mancare!
Si consiglia a tutti i passeggeri della navicella l’utilizzo di occhiali da sole per non essere abbagliati dal luccichio dell’oro (finto!) e dai colori molto sobri… La nostra cara Olga probabilmente avrebbe apprezzato!

© Anna Kumenko
Alcuni luoghi non cambiano mai: gli studentati
Siamo arrivati all’ultima tappa del viaggio marziano nelle case in Russia per scoprire una tipologia di abitazione che non ha subito cambiamenti: l’obscezhitie, ovvero lo studentato. Si tratta di immensi casermoni con camere da due, quattro o sei persone, bagni e cucine in comune. Costano molto poco e anche il servizio che offrono è quello che è: gli spazi sono abbastanza ridotti, i mobili spesso risalgono al periodo sovietico e non è raro che ci siano gli scarafaggi. Nonostante tutto, scelgono di vivere lì moltissimi studenti oppure alcuni lavoratori.

@lih.lih

@pgusha
Il viaggio marziano alla scoperta delle case in Russia termina qui, ma potete sempre consolarvi con le ricette delle insalate russe oppure organizzando un viaggio a San Pietroburgo!
E dove vanno in vacanza i russi? Alla dacia per una vacanza slow living.
Lo scoprirete oggi pomeriggio nella seconda puntata delle Case in Russia!
Piccola nota sulla traslitterazione: per la traslitterazione delle parole cirilliche si è deliberatamente scelto di semplificarla in modo da renderla facilmente leggibile per il lettore italofono.