Sfarzo, barocco, opulenza e stranezze: non fatevi ingannare dal nome, è di questi elementi che si compone la moda della sobrietà qui su Marte.
Che piaccia o non piaccia, questo tipo di sobrietà antifrastica che va a braccetto con ogni stagione e tendenza, ci incuriosisce, spesso ci piace. Ci attrae, insomma.
D’altronde, in ognuna di noi c’è una piccola gazza ladra pronta a farsi conquistare da lustrini, paillettes, tulle, e chi più ne ha più ne metta.
E poi la moda deve anche farci sognare. Sta a noi giudicare se questi sogni son desideri (fashion) o incubi.

La certezza è che l’appariscenza modaiola, sia declinata in chiave moderna 3.0 e 2020 che quella più sfarzosa dell’haute couture dai richiami vintage e artistici, è onnipresente: in qualsiasi epoca ci sono esempi di moda sobrietà. Perché?
Inutile negare che molto spesso è proprio tramite un dettaglio vistoso che esprimiamo al meglio la nostra personalità, uscendo dagli schemi, giocando magari a non prenderci troppo sul serio. Un cappello, una scarpa, uno swarovski, un cappotto…
Oppure può essere anche un personale e innato gusto barocco che sfocia in scelte azzardate (tendenza facente parte del gene che scorre nelle vene di moltissimi stilisti!).
A volte diventa per altri uno spirito masochista e horror troppo fedele alle tendenze del momento, seguite senza logica né cognizione.
Ma, che lo si voglia o no, la sobrietà è sempre tra noi.

Affascinante e pericolosa. Può diventare apoteosi di stile e tratto distintivo o la più atroce accozzaglia visiva, capace di pietrificare i malcapitati come se fosse una testa di gorgone. Avete presente la Medusa mitologica, quella con i serpenti al posto dei capelli, che ti pietrifica al primo sguardo?! Ecco: su per giù quello è l’effetto di certi look.
Ma, come dice la saggia Diana Vreeland: “Un po’ di cattivo gusto è come una bella spruzzata di paprika. Tutti abbiamo bisogno di una spruzzata di cattivo gusto – è salutare, è fisico. Io penso che ne dovremmo usare di più. Non sono contro nessun gusto”
A gran voce quindi dico: W la moda, W la sobrietà!
Un po’ trash, un po’ chic, in fondo un po’ come siamo noi.
Sapete perché Vita su Marte si chiama così? Ma proprio perché i marziani siamo noi! Umorali, altalenanti, contraddittori, pronti a farci conquistare dai fashion trend del momento, prima giudicati oggettivamente come horror e poi, subito dopo, eletti all’olimpo degli oggetti desiderati, di pari passo con il loro bombardamento mediatico e social.
Siamo incarnazione delle contraddizioni terrestri e delle aspirazioni intergalattiche. Ma il trucco è prendere tutto con il giusto pizzico di ironia.
In fin dei conti, tutte le strade portano alla sobrietà.

Siete pronti per una carrellata di look e dettagli memorabili?
Rifacciamoci gli occhi e ristoriamoci lo spirito con una full immersion nel colorito sfarzo modaiolo. Se saranno dettagli top o look flop, lo direte voi nei commenti. Li aspetto numerosi, d’accordo?

Sulle orme di Maria Antonietta: il barocco a profusione
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Broccato, pietre preziose (o bigiotteria maxi), rouches e colletti (ora tornati di gran moda), colore a gogo, pennellate d’oro, ricchezza di decori.
Tutto questo è parte della moda barocca, anche nella sua reinterpretazione moderna. Eleganza, lusso ed eccesso sono le parole chiave di uno stile che non smette mai di incantare, per quanto possa risultare too much.
Sarà perché ci fa venire in mente i fasti della Corte di Francia ai tempi della mitica Maria Antonietta e ci rievoca sogni principeschi? Uno stile difficile, carico, ma che si fa amare. Un po’ come un bombolone alla crema.
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Da Dolce e Gabbana, da sempre esponente dell’opulenza e del lusso siciliano, passando per la geniale Miuccia Prada, fino ad Alessandro Michele, mente creativa Gucci, il tripudio di sobrietà e barocco contagia tutti. Si può dire quel che si vuole, ma a mio parere l’effetto è davvero scenografico. Per la vita di tutti i giorni è sicuramente impegnativo, ma qualche dettaglio, come un orecchino o un paio di mules con tacco alla Maria Antonietta, sapientemente mixato a capi più semplici e minimali, non guasta. Magari per per un look serale… che ne dite?
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La moda delle piume, il burlesque e la sobrietà


Ma sono nate prima le piume o il burlesque? Seducenti, misteriose, fascinose.
In realtà possiamo affermare che le piume nell’abbigliamento hanno origini addirittura preistoriche. Pensate che uno studio del 2011 dell’Università di Ferrara, sezione di Paleontologia, sostiene che perfino l’uomo di Neanderthal, utilizzava piume di grossi uccelli come decorazioni. Poi hanno spopolato un po’ ovunque, in ogni epoca storica. Oggi sono invece sinonimo di stravaganza, lusso, eccesso. Molto amate nel mondo del burlesque, sensuale e irriverente. Ma anche dalla moda, che dal 2017 le ha reintrodotte nelle sfilate di prêt-à–porter.
A molti non piacciono, eppure io le trovo intriganti, per non dire eleganti. Ovviamente vanno dosate in modo saggio, come fa il brand The Attico, per esempio.
@the_attico @rogervivier @oscardelarenta @the_attico @philosophyofficial
Cosa ne pensate? Se le piume vi affascinano, sappiate che zara ha delle proposte cheap e chic interessanti, soprattutto in fatto di camicette (il capo più facilmente abbianabile, n.d.r.).
La sobrietà ai tempi di Instagram: tra colori, azzardi, esperimenti di stile

Instagram ha concesso parola e libertà d’espressione al popolo della rete. È diventato il luogo dell’avanguardia street style, e se ne vedono davvero di tutti i colori. Ah, sobrietà galeotta. Tra griffe, esperimenti e accostamenti cromatici azzardati, la mia sezione “esplora” è una giungla selvaggia fatta di look e it-girl più o meno affermate. Instagram è il nuovo fotoromanzo 3.0 che immortala i trend del momento, da quelli nati per la strada a quelli provenienti direttamente dalle sfilate.
Il classico luogo della marzianità: fatto di odio a prima vista che muta in amore sconfinato, a furia di vedere riproposti gli stessi leitmotiv.

@vincenzo_grillo @pernilleteisbaek @chiaraferragni @marieclaireitalia @rossellajardini @blaireadiebee @giovannaengelbert
Una delle mie Instagram girls preferite? Senza dubbio lei: Blair Eadie founder del blog Atlantic-Pacific. Personalmente la amo.
Ispirazione balletto: tulle, tulle e ancora tulle


Alzi la mano chi non si è mai lasciato affascinare dai metri di tulle che richiamano i costumi di scena delle volteggianti ballerine di danza classica.
Tutte vorremmo sentirci un po’ Giselle, un po’ Odette o, semplicemente, un po’ principesse. A questo serve il tulle.
@loveshackfancy @giambattistavalliparis
Ci rievoca sogni, atmosfere fiabesche e d’altri tempi. Si dice che il tulle abbia origini divine e che già gli antichi greci girassero coperti di mantelli in tessuto trasparente e a veli, ma a dargli il nome pare furono i tessitori francesi della città di Tulle, che si arrogarono il diritto di averlo inventato. Mitologia e Francia, insomma, confluiscono nel DNA di un tessuto che tuttora ci affascina. Cosa ne pensate delle sue reinterpretazioni moderne?
@giambattistavalliparis @moncler @giambattistavalliparis
Eclettismo e dettagli vistosi, per le vere pioniere dello stile
@viviennewestwood @marieclaireitalia @schiaparelli
“Per tutta la vita sono stata la prima a vestirmi in un certo modo. Evidentemente è una mia qualità. Era così anche a scuola. Forse allora era una un po’ una sciocchezza, ma mi è sempre piaciuto vestirmi in modo diverso dagli altri e farlo prima di tutti. Adesso nel mio lavoro è diventato un vantaggio, ma le persone spesso ridono ancora per il modo in cui mi vesto.”
Miuccia Prada, The Independent, 1996
@caandlou @vogueitalia
Per lasciare il segno devi osare, sperimentare, distinguerti. Anche se agli altri i tuoi look fanno schifo. Questa è la grande massima di moda, e di vita, che ci regala Miuccia Prada, sostenuta da un ben nutrito stuolo di altri creativi eclettici e visionari. Elsa Schiaparelli, Alessandro Michele, Vivienne Westwood… Ma anche fashion editor quali Anna Dello Russo e Giovanna Battaglia.
Non c’è storia, né santo che tenga. Piaccia o non piaccia, accostamenti azzardati, forme visionarie, bigiotterie appariscenti regalano personalità e diventano immediatamente iconici. Ai posteri l’ardua sentenza: consacrarli o condannarli alla Damnatio memoriae?
@viviennewestwood @bulgari @schiaparelli @schiaparelli @gucciosteria @marieclaireitalia


La moda d’avanguardia: tra volumi maxi, piumini e sobrietà spaziale
@moncler @schiaparelli @prada
Potremmo parlare, con esplicito riferimento a un famoso movimento artistico, di futurismo modaiolo. La corrente d’avanguardia del panorama fashion, che propone sperimentazioni di forme (maxi), materiali, abbinamenti, mentre strizza l’occhio agli astronauti e, chissà, forse anche a Marte.
Perlomeno, Moncler e Vivetta, con i loro piumini un po’ chic, un po’ spaziali, sicuramente.
Per gli altri è un gioco di volumi esagerati e tessuti rivisitati. Cosa ne pensate?
@moncler @vivetta @nimabenati @giannico_official @giovannaengelbert

@elle_italia
Se la moda sobrietà vi continua ad affascinare, vi consiglio di seguire il profilo Instagram della Redazione Marziana: tra i tanti contenuti interessanti e divertenti, per chi ancora non la conoscesse, sappiate che al martedì sera c’è l’appuntamento fisso, come fosse una telenovela, con la RUBRICA SOBRIETÀ. Sono stories votabili in cui il panorama fashion viene messo in discussione, secondo il vostro insindacabile e implacabile giudizio. O è IN o è OUT.
Vi aspetto!

Nel mentre godiamoci gli ultimi scatti rubati in perfetto stile sobrietà.


2 Commenti
Che bello! Stupendo il paragrafo sul barocco e quello sui colori, ma quei piumini immensi mai nella vita!! ? comunque il coraggio va sempre ammirato
È vero Monica, la Redazione Marziana si nutre avidamente di questo coraggio altrui, così la rubrica Sobrietà di Samantha su Instagram è sempre piena di look da commentare! Anche a me piace un sacco il Get Barocco’s look! 😀