Arredare una casa, un ufficio ma anche uno spazio pubblico significa trovare il giusto equilibrio tra il bello e l’ergonomico. La perfetta fusione di questa dicotomia, in tutti gli ambiti sopracitati, riguarda le sedie di design.
Le sedie hanno una funzione specifica, che è appunto quella di sedersi e, per questo motivo, devono offrirci la comodità. Dall’altro lato della medaglia possono essere sicuramente un elemento di design unico. Ecco dunque la guida marziana alle sedie iconiche che hanno segnato la storia e che più ci piacciono.
Le sedie iconiche di Vitra
Vitra, pilastro del design, fondata nel 1950 in Germania da Willi Fehlbaum, è sicuramente nota a tutti per i suoi elefantini e per le bambole in legno. Oggi ha sede a Birsfelden (Svizzera), mentre in Germania, a Weil am Rhein, è possibile visitare il Vitra Design Museum.
Tra le sue sedie di design iconiche ricordiamo le Eames:


Le Chaise Tout Bois:


Le Tip Ton RE:

La Tip Ton è una sedia molto particolare. Come si può facilmente intuire, la base non è piana ma, muovendo il peso in avanti, si può facilmente inclinare. Questa inclinazione è stata appositamente studiata per migliorare la postura aiutando a raddrizzare schiena e bacino e influendo positivamente anche sulla circolazione sanguigna. Questo particolare modello (il RE) deriva da plastica riciclata: la produzione genera il 54% di emissioni in meno. Il modello grigio scuro non viene verniciato, è il risultato primo della fabbricazione e pertanto presenta leggerissime irregolarità di colore. Le trovo perfette per sdrammatizzare gli ambienti troppo seriosi.


Ideata da Verner Panton, fu sviluppata nel 1963 da Vitra e presentata solo 4 anni più tardi. Venne accolta non come un oggetto ma come una sensazione e ricevette per questo motivo numerosi premi. La versione classica della sedia con finitura laccata lucida è ancora in commercio, ma esiste anche il modello “opaco” e la versione in miniatura.
Le meravigliose Thonet
Di questi autentici splendori vi ha già parlato Gloria in un articolo di archivio. L’ideatore di queste sedie iconiche è Michael Thonet, che di mestiere faceva l’ebanista ed è considerato uno dei protagonisti del design dell’epoca vittoriana. Egli sperimentò una tecnica a vapore con cui riuscì a curvare il legno degli schienali, mentre per la seduta utilizzò la paglia viennese, dando vita a una delle sedie più amate e vendute di sempre.
La numero 14:


Una variante della 14, se così possiamo definirla, venne disegnata da Marcel Breuer nel 1928 e prese il nome dalla figlia adottiva, Francesca detta Cesca. Attualmente è ancora venduta da Thonet che ne produce diversi modelli, fra i quali uno in legno ideale per gli esterni.
La Cesca:


A differenza delle Tip Ton, le Cesca hanno un carattere più formale che contribuisce a rendere tutti gli ambienti più seri. Rimangono in ogni caso le sedie di design più odiate dalle donne che indossano i collant: non puoi pensare di sederti e di non rompere le calze!
Artek
Azienda di mobili finlandese, fondata nel 1935 da Alvar Aalto e dalla moglie Aino Aalto. Il nome si origina dalla fusione delle parole arte e tecnologia che sono alla base del loro filone di pensiero.
La Chair 69:

Sorella maggiore dell’iconico sgabello Stool 60:


La Chair 69 è diventata subito popolare! Inutile dire cosa cattura subito l’attenzione: le sue linee pulite e naturali che rendono il suo stile essenzialmente nordico. È un oggetto che, secondo Artek, trasuda resistenza e stabilità, pur mantenendo una linea elegante.


Un altro dei capolavori del design prodotti da Artek è la Domus Chair:


Progettata nel 1946 da Ilmari Tapiovaara, questa sedia sembra essere fra le più comode mai disegnate. Permette di stare seduti per lunghi periodi di tempo, i suoi braccioli corti permettono di avvicinarla ai tavoli e la rendono perfetta per studiare alla scrivania o per cenare.

La Chair 611:


Una delle prime produzioni di Alvar Aalto. Può essere facilmente rifoderata, per questo motivo può avere più di una vita: buy now keep forever!
Le sedie di design di Kartell
Giulio Castelli fonda questo marchio italiano nel 1949. La sua fortuna la deve però a suo genero, Claudio Luti, che lo acquisisce nel 1988. Nel 1999 sono i primi ad utilizzare il policarbonato per produrre elementi di arredo. Il risultato è La Marie, una sedia completamente trasparente a cui segue la Louis Ghost, ancora oggi uno dei best seller dell’azienda. Le loro sedie iconiche potrebbero potenzialmente essere infinite!
Una delle più moderne e adorabili è la A.I.:


Tengono a specificare che: la A.I. è la sedia realizzata utilizzando per la prima volta materiale 100% riciclato in cui qualità estetica e requisiti strutturali restano immutati e si coniugano al design generativo.
Qualche idea più cheap
Per chi non volesse svenarsi ma ama comunque il design, ci sono svariate soluzioni. Queste purtroppo prevedono spesso la vendita di brutte copie. Io generalmente non amo questa soluzione, preferisco trovare qualcosa di più economico che però abbia una sua originalità oppure che sia vintage.
Ecco qualche spunto:
Mamma Zara (Home) pensa anche alle sedie. Queste sono in legno di frassino con la seduta in rattan:


Le trovo perfette sia per arredare una sala da pranzo, sia da mettere in camera da letto per appoggiare i vestiti che sono usati ma non troppo. Ed è subito ammucchiata.
Ultimo ma non ultimo, Nodo. Ho conosciuto i ragazzi di Nodo ad un mercatino vintage a Milano. Un po’ sul filo della Chair 611 di Artek, hanno ideato questo metodo con cui, annodando fili e creando coloratissime trame, ripristinano le sedute di vecchie sedie.


E comunque, quando si cerca un raro posto a sedere… non stiamo molto a badare al design!
W la sedia, sacro oggetto della comodità quotidiana!

2 Commenti
Ciao, solo una precisazione: la sede della Vitra é effettivamente a Birsfelden (CH), il museo si trova però sull’altra sponda del Reno, a Weil am Rhein (D).
Ciao Manuela grazie! Abbiamo precisato meglio in modo che non ci siano equivoci! 🙂