Chef Bottura, insieme a tutta la sua categoria, rappresenta molto più che un ristorante, una brigata o una cucina stellata. Gli chef oggi sono l’incarnazione di una cultura gastronomica che affonda le sue radici in tradizioni profonde e la raccontano al mondo attraverso i loro piatti.

Chi è Massimo Bottura
Cresciuto sotto al tavolo della cucina mentre la nonna stendeva la pasta, Bottura è nato a Modena e tutti sappiamo quanto in Emilia Romagna, come praticamente in tutto il resto d’Italia, il cibo sia una cosa seria.
Prima di iniziare la sua carriera ai fornelli, Bottura studiava giurisprudenza e lavorava nell’azienda di famiglia.
Nell’86 interruppe gli studi per aprire una trattoria a Nonantola, esperienza grazie alla quale approcciò definitivamente alla cucina emiliana.

Lo studio è da sempre una parte fondamentale della sua carriera, d’altronde Bottura è uno chef dalla vera e spiccata umiltà. Ha cucinato alla corte di Alain Ducasse e di Ferran Adrià, due mostri sacri della cucina mondiale.
Lara, l’amore e la famiglia
La solita frase “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” non potrebbe essere più vera.
Chef Bottura ha incontrato Lara Gilmore durante la sua permanenza a New York negli anni ’90, entrambi giovanissimi e in cerca del loro posto nel mondo, lavoravano nel locale newyorkese La cucina di nonna.

Si sono sposati nel 1994 e lei l’ha seguito a Modena per diventare definitivamente la sua spalla in ogni impresa. Insieme hanno avuto due figli: Charlie e Alexa.
Lara è il punto fermo dell’Osteria Francescana e opera al suo fianco nell’associazione Il Tortellante, dove giovani e adulti affetti da autismo imparano a produrre pasta fresca.
Insieme hanno fondato anche l’associazione Food For Soul, dedicata alla lotta contro lo spreco alimentare.
L’Osteria Francescana: la leggendaria
Chef Bottura attinge dal passato avvalendosi della più avanguardistica strumentazione tecnologica per creare piatti che esaltano gli ottimi prodotti del territorio, secondo una poetica culinaria che l’ha reso il numero uno al mondo.

Mangiare in un ristorante stellato è un atto di profonda intimità, si entra nel regno dello chef per scoprirne, una portata dopo l’altra, tutto il suo mondo.
Tre stelle Michelin e dodici tavoli nel cuore di Modena: un ambiente dove la bellezza sposa la bontà e l’arte diventa fonte d’ispirazione. All’Osteria Francescana si mangia circondati dalle opere di artisti come Maurizio Cattelan e Damien Hirst.
Fra i piatti di chef Bottura rimangono leggendari il Bollito non bollito, Le cinque stagionature del Parmigiano Reggiano e La parte croccante della lasagna.

Cosa vuol dire mangiare in un ristorante stellato?
La cucina di casa è sempre il punto di partenza. Anche uno chef stellato ha avuto una mamma e una nonna e tendenzialmente ha una memoria gastronomica dalla quale attinge.
Ma non c’è solo questo: gli chef oggi trasformano le materie prime in cultura, raccontano la nostra nazione all’estero e soprattutto muovono il turismo enogastronomico che porta indotto e tiene viva l’economia.

Mettetevi in fila
Ma voi lo sapete che per mangiare all’Osteria Francescana c’è una lista d’attesa di oltre 300 mila persone?
Chef Bottura: il primo direttore straordinario di La Cucina Italiana del 2020
A luglio la rivista La Cucina Italiana ha candidato la cucina italiana (non il giornale, ma proprio la cucina della nostra tradizione) come Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco. E dico WOW!
Ha inaugurato questa epica impresa con un numero interamente diretto da Massimo Bottura, primo guest edited dell’anno. A lui si sono succeduti altri grandi nomi: Niko Romito, Cracco o Antonia Klugman, solo per citarne qualcuno.
La cucina italiana è caratterizzata da una forte biodiversità, non solo nei prodotti, anche nelle ricette tradizionali e nella combinazione dei sapori e questa candidatura ha un fortissimo significato per tutti quanti noi.

Chef Bottura da sempre il cuoco delle grandi imprese: il Refettorio Ambrosiano
Il tema dello spreco alimentare è sempre più prioritario in tutto il mondo. Nel 2015, in occasione di Expo Milano, Bottura ha iniziato a servire piatti deliziosi e confortanti ai senza tetto assistiti da Caritas, recuperando le eccedenze alimentari e trasformando l’ex teatro della chiesa di San Martino in un vero e proprio refettorio.

A dare vita a questo grande progetto insieme a lui c’era il regista Davide Rampello, mentre sono intervenuti ai fornelli nomi come Heinz Beck, Cristina Bowerman, Ferran Adrià e Alain Ducasse.
Con il Refettorio Ambrosiano bellezza e bontà si sono incontrate.
Bottura con questa iniziativa ha voluto fare del bene attraverso il cibo, lasciando davvero qualcosa di buono al mondo.

Quando il motore vacilla e la macchina rischia di spegnersi
Ho sempre visto Bottura come lo Chef poeta, l’ho definito “il Roberto Benigni della cucina italiana”, ma quest’uomo ha sempre dimostrato una fortissima concretezza.
Così, anche nel momento in cui, insieme ad altre stelle del panorama gastronomico italiano fino ai più piccoli ristoratori, si è trovato schiacciato sotto il peso della pandemia, ha chiesto al Governo un intervento concreto per salvare il mondo della ristorazione, secondo dei punti necessari a tutta la categoria, come la proroga della cassa integrazione fino alla stabilizzazione del turismo europeo o la decontribuzione 2021 e l’IVA dal 10% al 4%.
Si è confrontato con il premier Giuseppe Conte in occasione di Cibo a Regola d’Arte organizzato da Cook Corriere della Sera, sviscerando tutti i problemi quotidiani che affronta insieme ai suoi colleghi.

Chef Bottura è una stella della cucina e utilizza la sua notorietà per diffondere bellezza, bontà e grandi valori.
Non è solo un cuoco: è un esempio d’integrità, la dimostrazione che il sogno applicato al duro lavoro e all’impegno costante possono portare a grandi risultati… non pensate che per lui sia stato tutto in discesa, ha anche avuto le sue belle critiche negative e all’inizio della sua carriera è stato molto incompreso, perché stravolgeva la cucina di casa in modo visionario. Ma ce l’ha fatta e oggi tutti lo amano!
E siamo a quattro: arriva la Stella Verde
Lo scorso novembre Massimo Bottura ha ricevuto un importantissimo premio per il suo contributo alla sostenibilità. Se tre Stelle Michelin sono il massimo dei traguardi per uno chef, Bottura è arrivato a quattro.
Per il 2021 la Guida Michelin ha introdotto la Stella Verde e sono 13 gli chef italiani premiati per la lotta allo spreco alimentare. Bravi, questa novità ci piace molto!

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