Venne il giorno in cui mi dichiarai pazza per la granola fatta in casa, con tutte le varianti per i mix più gustosi e crunchy da gustare a colazione con la gioia di dosare ogni ingrediente a proprio gusto e piacimento. E venne anche il giorno in cui mi prese la scimmia di indagare sul mondo parallelo dell’autoproduzione del latte vegetale. SCIOK BICÆS.
Questa cosa risale a tempi precedenti le abituali sfornate di granola e accadde per caso, dopo aver letto tutte le recensioni di un attrezzo utile per agevolare “la mungitura” delle bevande frullate, quando ho dunque scoperto che si poteva procedere anche senza estrattore. Si-può-fareeeee!
Posseduta dallo spirito di Frankestein Junior e entusiasmata più di una Amish in carriera, metto l’aggeggio in wishlist, compro tre pacchi di soia e volo verso la mia nuova vita in cima alla torre di controllo degli ingredienti ingeriti.

- Quali sono le bevande per la colazione che si possono fare in casa?
- Perché scegliere di fare autoproduzione del latte vegetale?
- Cosa serve per realizzare il latte vegetale autoprodotto

Quali sono le bevande per la colazione che si possono fare in casa?
Confessate, anche nel vostro frigo ce n’è almeno una! Perché, in tempi recenti, le bevande vegetali già pronte stanno avendo una forte impennata dei consumi spiegata dalla gradevolezza del loro gusto e dal fatto che sono una valida alternativa al latte vaccino.
Come sottolinea anche NutriDoc.it, il latte vaccino e i suoi derivati sono un’ottima fonte di calcio ma è anche vero che, per motivi di intolleranze o allergie o per scelte alimentari (vegani), il latte vegetale consente di ridurre o eliminare il consumo di lattosio e di fare una scelta più sostenibile per il benessere animale.
E vogliamo parlare della goduria di latte di mandorla e caffè a colazione?

Queste bevande per la colazione (anche dette “latte” vegetale, con un uso del termine latte improprio ma efficace per rendere l’idea) sono molto digeribili e possono essere fatte con la frutta secca, coi cereali, coi legumi, con i semi oleosi.
Soia e mandorla sono le star di questa categoria, le più richieste e consumate ormai anche nei peggiori bar di Caracas. Con un rapido teletrasporto agli scaffali del latte vegetale del supermercato, ci vengono in mente anche avena, riso, nocciola, noce, anacardi… Ma ci può essere molto di più. Perché l’autoproduzione del latte vegetale homemade consente di utilizzare anche altri ingredienti combinati tra loro e ottenere diverse varianti di gusto e differenti proprietà nutrizionali.
Il latte vegetale colorato che si può fare aggiungendo i superfoods | @elliesbest Un frullatore ce l’abbiamo tutti, vero? | @ecogreenrevolution_
Perché scegliere di fare autoproduzione del latte vegetale?
Ecco, prima di scegliere se avventurarci a fare il latte vegetale in casa, partiamo dal porci questa domanda per capire se il gioco vale la candela, perché è innegabile che allungare la mano verso un cartone di latte già preparato è la cosa più rapida e comoda che ci sia. Autoprodurre una bevanda vegetale non è affatto complicato ma può essere una scelta che non conquista tutti: come per ogni cosa, farà breccia nei cuori in modo direttamente proporzionale alle motivazioni personali.
Nel mio caso ad esempio c’è lo spasmodico piacere di controllare gli ingredienti (il segno zodiacale della Vergine vale sempre come alibi per le psicosi?), vantaggio assolutamente non da poco che fa compagnia anche ad altre motivazioni che conquistano diverse sensibilità e rendono tutto più interessante.

1) Controllo degli ingredienti: si sceglie il sapore, si scelgono gli zuccheri
Parto proprio da qui perché è da qui che è nato il mio interesse: una sorta di indipendenza in termini di gusto, di calorie e di approvvigionamento. Non ce l’ho in casa, me lo faccio. Lo voglio dolce ma non troppo, scelgo io che ingredienti aggiungere. Il mix avena e nocciola non esiste, lo faccio io.
Fortunatamente il settore alimentare è soggetto a numerosi controlli e certificazioni dei prodotti e degli ingredienti contenuti, dunque ci sono molte bevande vegetali già pronte di qualità molto buona.
Tuttavia, test più approfonditi dimostrano che alcune marche di latte vegetale confezionato contengono nichel, fosfati di calcio, regolatori di acidità: tracce di sostanze o additivi che il nostro organismo si può risparmiare, specialmente se, per motivi di salute o per scelte nutrizionali, si vuole avere il pieno controllo di quello che si mangia (o ci si vuole provare!).
Al primo latte vegetale autoprodotto ci si accorge di quanto sia più nutriente e corposo, si sente il sapore autentico della mandorla o dell’avena o degli altri ingredienti scelti e, in base ai propri gusti, lo si può dolcificare con zuccheri migliori come lo sciroppo d’acero, i datteri medjool, lo zucchero di cocco o il miele (se non si è vegani).

2) Una scelta virtuosa in favore dell’ambiente
Il tema è caldo, abbiamo scritto le piccole cose pro ambiente che già facciamo noi della Redazione Marziana perché la natura è troppo bella, è necessaria per la nostra sopravvivenza e non è più possibile viverla senza porvi un minimo di impegno per conservarla, da qualche parte si dovrà pur cominciare.
Preparare il latte vegetale in casa è una scelta ecologica che evita i processi industriali, evita l’uso di contenitori in plastica o in brick di cartone rivestiti con altri materiali che mantengono il prodotto e dunque abbatte notevolmente i rifiuti e il trasporto su strada con le relative emissioni inquinanti di CO2.

3) Un notevole risparmio
Dopo la sensibilità del palato e quella ambientale è ora il turno della sensibilità del portafoglio. Già a naso possiamo intuire che, realizzando in casa un prodotto che quindi non necessiterà di processi industriali, imballo e trasporto, il costo si abbatte. E a voler essere precisi si risparmia parecchio, mediamente l’80% in meno!
Esempio pratico:
- Il costo medio di un latte di avena confezionato e già pronto è di € 2,30 al litro
- Il latte di avena autoprodotto costa € 0,25 al litro
A seconda di come si procede, c’è anche da tenere in considerazione il costo per l’acquisto di un attrezzo utile per facilitarsi la vita. Cosa facoltativa, ma è bene sapere tutte le alternative che abbiamo per fare due conti con la nostra pazienza e con il nostro portafoglio.

Cosa serve per realizzare il latte vegetale autoprodotto
Riduciamo ai minimi termini il kit essenziale per poter procedere e rendiamoci conto che in casa potremmo avere già tutto: 1 litro di acqua, circa 100 g di ingrediente base prescelto, frullatore e un sacchetto filtrante o un colino a maglie fitte.
Dopo un ammollo in acqua (non sempre necessario) si frulla e si filtra per bene; la bevanda vegetale ottenuta si conserva in frigorifero per circa 4 giorni.
Questo è in linea di massima il modo in cui si procede, poi si trovano molte ricette e libri appositi con ingredienti e dosi dettagliate.
Il filtraggio: col sacchetto filtrante o con un milk maker
Momento onestà: il passaggio che comporta più sbattimento è quello manuale del filtraggio. Il telo garzato o il sacchetto filtrante andranno spremuti con tutta la propria forza e potrebbe essere un processo antistress nel quale pensiamo ai nemici. Se si utilizza il colino a maglie fitte è bene filtrare il composto due volte.


Si può facilitare questo passaggio con l’aiuto del Vegan Milker che riduce la fatica e permette di recuperare meglio l’okara (ovvero lo “scarto” secco che si può utilizzare per fare torte e plumcake al posto della farina). Il costo è davvero contenuto e quindi invita ad avventurarsi in questo mondo del fai da te alimentare senza rischiare la povertà!
Il Vegan Milker di Chufamix

Frullatore, frullatore a immersione, estrattore o macchina apposita per fare le bevande vegetali
Col telo garzato, col sacchetto filtrante o col colino a maglie fitte si può usare un frullatore tradizionale di buona potenza; col Vegan Milker si utilizza un frullatore a immersione; chi ha un estrattore otterrà il prodotto già filtrato. I patiti di tutti gli attrezzi da cucina hanno pure l’apposita macchina per preparare il latte vegetale (autopulente!) che ottimizza i processi richiedendo pochi grammi di prodotto per ottenere 100 ml di bevanda pronta al consumo.

Dal livello base fino al metodo pro, avete visto che c’è ampia scelta per sperimentare la produzione domestica di latte di avena, di mandorla, di soia e di tutti i mix più golosi! Vi è venuta voglia o siete già esperti?

Dopo aver condiviso con voi i miei spunti di riflessione sull’autoproduzione del latte vegetale e delle bevande fatte in casa son curiosa di sapere le vostre idee o le vostre esperienze dirette perché, mai come in questi casi, il confronto si rivela goloso, virtuoso e istruttivo!
Come delle buone vicine di casa Amish.
Ah, ovvio che il latte da solo non basta! La colazione è sempre il pasto più importante della giornata (altro alibi) e quindi… si aprano le porte dell’archivio marziano con le ricette dolci!
2 Commenti
Bevo solo latte vegetale da quasi vent’anni, ma sconoscevo i macchinari fatti apposta per farli! Io con frullatore e colino mai!! Perché mi crei queste necessità costose?!? ?
Per condividere la voglia di comprarle! Almeno mi sento meno sola!!! 😀