Ho sempre sognato di usare questa frase: “Partiamo con un RVM”.
All’inizio della primavera il dibattito sulla questione capelli ha infiammato l’web e i salotti televisivi quasi come il Prati Gate.
È meglio la riga in mezzo o di lato? La rete si è divisa, le influencer pure e grandi esperti del calibro di Federico Fashion Style erano più richiesti dei virologi.
Su Tik Tok e Twitter continua lo scontro: la generazione Z (gli Zoomer, nati dal 1996 in poi) si sono scagliati contro i Millenials (classe 1986-1995) accusandoli di sembrare dei vecchi Matusalemme perché tendenzialmente preferiscono la riga di lato. La riga in mezzo – middle part se volete far arrabbiare Mario Draghi – sarebbe invece molto più di tendenza e ingiovanirebbe l’aspetto di chi la porta.
Ma è davvero così? La Redazione Marziana è scesa in campo per fare chiarezza e soprattutto capire a chi sta meglio cosa.
Seguiteci, in questa straordinaria avventura ad alto tasso tricologico.

È nata prima la riga in mezzo o di lato?
Certo, cercare di capire quando sia nata la riga in mezzo è un po’ come cercare l’invenzione dell’acqua calda tra le pieghe della storia. Diciamo solo che la generazione Z non si è inventata niente di nuovo.
Già le bellissime opere del Rinascimento italiano mettono in luce quanto fosse di moda tra le nobildonne dell’epoca, sempre ritratte con una scriminatura centrale e i capelli raccolti.
L’epoca vittoriana rappresenta gli anni d’oro della riga in mezzo: la stupenda Dakota Fanning ne L’Alienista, serie TV di Netflix ambientata proprio in questo periodo, ha sempre i capelli acconciati in questo modo.
Leonardo, La dama con l’ermellino Raffaello, La Velata

Gli stessi Millennials in realtà l’hanno già sfoggiata negli anni Novanta, dopo il boom degli anni Settanta, dove i capelli erano portati lunghissimi, scalati e naturali, ma rigorosamente con la riga centrale.

Figlia di quel periodo è anche la curtain bangs, letteralmente la “frangia a tendina”, che si apre sulla fronte e si adatta praticamente a tutte le forme del viso. Perfetta per mascherare le frangette in crescita di cui magari vi siete pentite. Consiglio per scoprirla meglio? The Serpent su Netflix. Farete un’indigestione di colori, hippie e righe in mezzo.

La riga di lato: una storia più recente
Gli anni Venti segnano l’esplosione della moda della riga di lato. Al bando le lunghe chiome e i corsetti per lasciare spazio a vestiti più pratici, leggeri e scollati, ma soprattutto a tagli corti, à la garçonne, ondulati e spesso decorati da fermagli o fasce gioiello.
Il Grande Gatsby del resto insegna.


Altro momento topico per la riga di lato sono stati gli anni Quaranta, grazie all’iconico stile di Veronica Lake, famosa in particolare per i suoi splendidi capelli biondi, che teneva pettinati in modo che le coprissero parte del volto: un taglio chiamato peakaboo.
Questa acconciatura fu talmente copiata che causò un netto aumento degli incidenti in fabbrica, perché i capelli restavano impigliati negli ingranaggi dei macchinari. La stessa Lake fu testimonial di una campagna di sensibilizzazione per convincere le operaie a legare i capelli durante i turni di lavoro.


I primi anni Duemila hanno segnato un grande ritorno della riga di lato, complici anche le serie TV americane: The O.C., Gossip Girl, Una Mamma per amica e One Tree Hill.
Diciamolo chiaramente: c’è chi ha sempre voluto pettinarsi come la Marissa Cooper di turno e chi mente.
Partiamo dalla forma del viso
Riga in mezzo è sinonimo di simmetria: mette in evidenza il contorno del volto e gli zigomi. La forma del viso perfetta è quella tonda e quadrata, che necessitano verticalità e slancio.
La riga di lato dona grande profondità allo sguardo, ammorbidisce le linee e restringe la fronte: va quindi da sé che vengono valorizzati maggiormente i volti lunghi e rettangolari.
Se le sopracciglia sono il vostro punto forte, spostate la riga più lateralmente!

@eloan_anquez @eleonoracarisi

La riga centrale sa mettere in evidenza il contorno nel viso e le simmetrie, mentre una riga leggermente laterale sa dare profondità al viso e dare volume ai capelli.
La vera domanda è: da dove deve partire la riga di lato? Secondo vari hair-guru si deve partire dal punto più alto del proprio sopracciglio, soprattutto se si vuole puntare sullo sguardo.

@giuliavalentina @mathildlangevin
Dimmi dove hai la rosa dei capelli e ti dirò chi sei
Che si parli di “pattern dei capelli”, rosa o corona la minestra non cambia: capire dove si trova serve per conoscere la divisione naturale dei capelli, così da non stravolgerla troppo con la riga.
Un esempio: se la corona è a destra, la riga starà bene a destra, se la corona è al centro la riga dovrà essere al centro.
Qualora non sappiate dove sia la vostra rosa e abbiate i capelli lunghi non disperate: fatevi aiutare da qualcuno a trovarla facendovi osservare i capelli dopo averli lavati e asciugati. Senza phon mi raccomando!

La sfida del secolo: texture vs riga in mezzo o riga di lato
La riga in mezzo è la migliore amica di chi ha i capelli spessi e lisci. La lunghezza migliore è quella media: appena sotto il mento o in corrispondenza delle clavicole.
Con le lunghezze più lunghe l’effetto Madonna addolorata è dietro l’angolo.


Se avete i capelli fini e un po’ radi la soluzione migliore è la riga di lato, in modo da guadagnare volume.
Ricrescita? Optate sempre per la riga di lato: crea movimento e nasconde le imperfezioni.
Benissimo con i capelli lunghi ma anche con i tagli più strong, come i bob sfrangiati o i corti. Personalmente, adoro i capelli ricci con la riga di lato, anche se la versione senza riga, più wild, secondo me rimane la scelta migliore.
@lilyjcollins @floradallevacche

E dopo questa carrellata di tagli di capelli,
scopri qui come curarli e quali prodotti usare!