Spesso chi mi viene a trovare – generalmente dal sud – mi chiede cosa vedere nei dintorni di Treviso, oltre che in città, e quelle che seguono sono sicuramente le mie 5 tappe del cuore.
L’hanno ribattezzata la “Marca Gioiosa et amorosa”, per il suo spirito godereccio, la buona cucina e il fervore artistico e culturale: la provincia di Treviso è decisamente un posto tutto da scoprire.
Certo, la vicinanza a Venezia nel tempo ha dato al capoluogo trevigiano una sorta di posto “in panchina”, perché – è chiaro – chi viene qui lo fa soprattutto per visitare la Serenissima.
Da qualche anno, però, molti turisti hanno capito non solo che fare base a Treviso è un po’ più economico, ma concede di visitare questo gioiellino medievale, che si gira in poche piacevoli ore, e da qui partire alla scoperta di molti itinerari altrettanto interessanti.

Cose da vedere nei dintorni di Treviso: il Veneto e le sue acque
Il Veneto e l’acqua hanno un legame più profondo di quanto si possa pensare. I fiumi di questa regione s’intrecciano alla sua storia, basti pensare a ciò che ha visto la Piave – il Fiume Sacro alla Patria – non solo con la Grande Guerra, di cui è stato fronte, ma anche col crollo del Vajont.

L’acqua da queste parti è presenza costante, rende Treviso e i suoi comuni pulsanti di una natura vivida e bellissima, alzando notevolmente il valore della vita.
1. Lungo il Sile: passeggiare in Restera
I trevigiani amano lo sport. Chi vive in centro o appena fuori generalmente utilizza come “palestra all’aria aperta” il percorso che corre sopra le mura della città. Una strada verde alberata che già si popola alle sei del mattino di corridori, persone che cercano di smaltire la cena della sera precedente e camminatori seriali.


Poi c’è la Restera: la strada che corre accanto alla culla del fiume Sile.
Da via Alzaia, che per chi viene dal centro s’imbocca dal PUT (l’anello stradale che percorre esternamente le mura, consentendo di entrare in città dalle varie porte d’accesso), questa strada si allunga dolcemente verso il mare, in un percorso che viene chiamato la Greenway del Sile.

Il Sile è il fiume dei trevigiani: scorre lungo la Marca per sfociare in Laguna ed è uno spettacolo. Il suo Parco Naturale si estende per 4.152 ettari, che toccano 11 comuni fra Treviso, Padova e Venezia e un tempo era importante collegamento fra la Serenissima e la terra ferma.

La Restera nei weekend si riempie di famigliole, coppiette che passeggiano mano nella mano e, ovviamente, tantissimi sportivi.
Da Treviso il percorso procede toccando altri piccoli comuni molto caratteristici, addentrandosi nel vivo della vera campagna trevigiana, che si specchia nelle sue acque. S’incontreranno porticcioli, rive accarezzate da salici piangenti e anche un cimitero di barche: i burci con cui un tempo si risaliva il fiume.

Molti percorrono questa strada in bicicletta, soprattutto d’estate, partendo la mattina per raggiungere il Lido di Jesolo e, magari, una volta lì buttarsi in spiaggia, pernottare da qualche parte facendo un po’ di “vida loca” e poi rientrare il giorno dopo.


Rifocillarsi: la risposta è sempre “lo spritz”
Ci sono alcuni locali che adoro legati alla Restera, l’Osteria da Nea, ad esempio, è protagonista di tanti miei ricordi d’assembramento spensierati.
Si trova a Silea, il piccolo comune in provincia di Treviso nel quale sono cresciuta, e affaccia proprio sul fiume, talmente tanto che se vi prendete da bere potete andarvici a sedere a ridosso, con i piedi penzoloni, che non sfiorano l’acqua solo per qualche metro.
D’estate questo posto dà il meglio di sé, diventa veramente frequentatissimo, più ghermito di Piazza dei Signori il giorno di martedì grasso e, a proposito di martedì, gli eventi più attesi: le serate “In Jazz”, cadono proprio quel giorno della settimana. Lì gruppetti locali, qualcuno anche parecchio conosciuto, intrattengono la folla, mentre scorrono fiumi di birra e le caraffe di spritz, vino bianco e rosso ruotano allegramente fra i tavoli.
Dalla cucina escono fritturine di mare deliziose e altri cicchetti tradizionali, ma qui si può anche pranzare o cenare con ottimi piatti di pesce.


2. Il mare di Caorle: fra le cose da vedere nei dintorni Treviso, ma fuori provincia

Anche i trevigiani vanno al mare, per questo itinerario scavalliamo e ci addentriamo in provincia di Venezia, per raggiungere il nostro pezzo di spiaggia. Molti vi risponderebbero: “Jesolo” e io avrei poco in contrario, perché Jesolo è sicuramente la località marittima per eccellenza, prima in classifica soprattutto per quanto riguarda l’intrattenimento.
Ma quando voglio andare al mare, io vado a Caorle, soprattutto in quei primi fine settimana primaverili che sanno di preludio estivo. Lì questo paesino variopinto si sveglia dal torpore invernale: i negozi aprono, La Casa del Gelato riempie il banco con montagne di gusti cremosi e il lungomare si popola.

Ecco le tappe dello shopping sacre al mio cuore: la libreria Pensieri belli, che propone tutti i testi della casa editrice Edizioni del Baldo, fra libri per bambini, taccuini dove annotare i pensieri, libricini monografici e ricettari illustrati (qui ne ho recensito uno dedicato alle Ricette di Mare e di Laguna).
Poi sicuramente Il Melograno: il paradiso dell’oggettistica per la casa, dove anni fa ho acquistato uno splendido set da tè di Pip Studio, con tanto di teiera rosa.
A Caorle in primavera si passeggia, come d’altronde le sere d’estate. Le spiagge sono belle, curate e il mare pulito, tanto che per il sedicesimo anno questa località si è aggiudicata la Bandiera Blu.
In quanto al cibo, ci sono un buon numero di posticini dove assaggiare alcuni piatti locali, come le “sardèe in saòr”: sardine fritte macerate con olio, cipolla soffritta, sale e aceto, il “broéto caorlotto”: zuppa di pesce e il “bisàto al spèo”: anguilla allo spiedo.


3. Le Colline del Prosecco e l’Osteria senz’Oste

Qui si può dire un “ciaone” grande come una casa. Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono entrate nella gloria dei cieli diventando Patrimonio Unesco nel 2019 e sì, sono uno dei luoghi non solo più sensazionali d’Italia dal punto di vista paesaggistico, ma anche preziosi, perché qui si coltivano le viti di sua maestà il Prosecco Superiore DOCG – e non dico altro.
Molto frequentemente le più importanti cantine hanno anche una parte dedicata all’ospitalità, così sarà sicuramente piacevole soggiornare nel cuore produttivo, a pieno contatto con la vita da vignaioli, concedendosi lunghe passeggiate, degustazioni e visite a molti bellissimi borghi, come ad esempio Conegliano, dove si trova anche la prima scuola di enologia d’Italia.
Osteria senz’Oste

Questo è il posto in cui andare a trascorrere un pomeriggio d’ozio insieme agli amici o, perché no, dove portare l’amata o l’amato per un appuntamento romantico e inusuale.
L’Osteria senz’Oste e “del buon senso” si trova a Valdobbiadene, in cima al colle del Cartizze ed è sicuramente fra i più singolari posti della zona. Nato dall’idea di Cesare De Stefani di creare nel suo casolare di fine ‘800 un posto dove la gente potesse andare, servirsi di ciò che lui lasciava a disposizione nella sua dispensa e ripagarlo con una gentile offerta, negli anni ha letteralmente spopolato.


Da qualche tempo il posto si è strutturato un pochino meglio, data l’enorme affluenza, allineandosi anche dal punto di vista fiscale, ma comunque ci si può ancora servire in totale autonomia.
All’interno del rustico in pietra non mancano mai pane fresco cotto a legna, formaggi di malga e salumi di produzione propria e, OVVIAMENTE, il meglio delle cantine della zona, fra Prosecco e Cartizze.
Muniti di scorta, il bello è appollaiarsi sulla collina, seduti a un tavolo o stesi sul prato e godere del più bel panorama possibile.

4. Cison di Valmarino: borgo del cuore, delle pietre e delle luci
Fra i borghi più belli d’Italia, e come potrebbe essere altrimenti, Cisòn è sicuramente uno dei miei luoghi del cuore da vedere nel territorio e nei dintorni di Treviso.
L’ho scoperta nel tempo grazie ad Artigianato Vivo: una manifestazione legata ai prodotti fatti a mano, alle arti e ai mestieri antichi e alla tradizione manifatturiera locale, che si tiene ogni estate in agosto.
È davvero sorprendente, perché l’esposizione di tutta la mostra-mercato si sviluppa non solo sulle strade di questo piccolo borgo, ma anche dentro ai cortili e alle case, creando veramente uno scenario senza paragoni.

Cison è piccolina ma ideale per chi cerca cultura, cibo squisito e percorsi per escursioni a piedi o in bicicletta.
Oltretutto a pochi passi si trova anche Castelbrando: uno dei più grandi e antichi castelli d’Europa. Qui non solo è possibile soggiornare nell’elegante hotel, ma anche visitare le aree espositive dedicate alle bellezze del passato, fra armi, costumi e armature, antichi strumenti musicali e carrozze.

5. I luoghi della Grande Guerra
I libri di storia narrano delle memorabili battaglie sul fronte del Grappa e su quello del Piave, ci sono posti qui dove, se ti concentri, ne percepisci la memoria.
L’itinerario della Grande Guerra tocca sicuramente il Monte Grappa, anche lui “Sacro alla Patria”, dove morirono 23 mila soldati; oggi meta di escursioni dedicate proprio ai più importanti scontri.
Eleonora Duse, la Divina musa di Gabriele D’annunzio, ebbe come unica dimora la sua casa di Asolo ed era così affezionata a questi luoghi, che chiese di essere sepolta verso il Monte Grappa, in onore al suo grande amore per l’Italia e per quei soldati che lì trovarono battaglia: “Questa sarà l’asilo della mia ultima vecchiaia, e qui desidero di essere seppellita. Ricordatelo, e se mai, ditelo”.



Forse, però, il posto che preferisco è il Sacrario militare di Nervesa della Battaglia, attorno al quale anche la natura sembra farsi rispettosamente silenziosa.
Si trova sul Montello, altro fulcro escursionistico di notevole rilevanza, dove organizzare gite all’aria aperta – note le sue prese e bretelle da percorrere in bicicletta – e piccoli tour mangerecci, fra ristorantini e agriturismi che propongono tanta buona cucina locale.



Ecco come ho scoperto le cose più belle da vedere nei dintorni Treviso
Sono cresciuta qui, la mia casa è Treviso. Eppure l’ho scoperta veramente gradualmente, perché da piccolina e, poi, da adolescente m’importava poco di lei. Sono di origini siciliane e, per principio, ho sempre pensato che l’unico posto bello fosse proprio la Sicilia. Ragionavo come una ragazzina privata della possibilità di crescere dov’è nata, sono stata arrabbiata molti anni per questo. Poi Treviso e ciò che la circonda si sono svelati e ne ho capito la magnificenza.
Parte del merito lo devo anche a chi dal sud mi veniva a trovare: è stato vederla attraverso gli occhi degli altri che mi ha convinta, a tal punto che alla fine ne ho scritto anche una guida turistica per bambini: Treviso: istruzioni per l’uso.



Se questo territorio vi appassiona, oltre ai dintorni, ci sono altri consigli imperdibili per voi: cosa vedere e cosa mangiare in centro a Treviso.
5 Commenti
Davvero ottimi consigli sulla tua Treviso. A breve verremo a fare una vacanza da quelle parti con base a Treviso. grazie al tuo articolo abbiamo scoperto preziosi spunti. Grazie
Uau!! Sono contentissima di avere trovatto il tuo blog. Grazzie mille!
Ciao Mariliza benvenuta su Marte, torna presto a trovarci!
Veramente un bel articolo! Grazie. Hai un “follower” in più.
Ciao Pietro, grazie e benvenuto su Marte!