È il mio alimento preferito al mondo, eppure molte curiosità sul gelato non le conoscevo nemmeno io.
Posso rinunciare alla pizza, agli snack cioccolatosi e strabordanti di caramello; posso rinunciare alla parmigiana e alle lasagne, anche a una fetta del mio dolce preferito, ma se mi mettete davanti il gelato io cedo.
La mia cieca golosità, però, non mi ha mai fatta soffermare sulle origini di questo alimento, così oggi rimedio e condivido con voi ciò che ho appreso.

@emkipop @thrillshnl
Le curiosità sul gelato che dobbiamo sapere
Partiamo dal principio: la storia del gelato affonda le sue radici molto lontano, sicuramente ha un legame profondo con l’evoluzione gastronomica del nostro Paese e s’intreccia a culture del passato. Pare se ne parli addirittura nella Bibbia, quando Isacco offre ad Abramo latte di capra mescolato a neve.
Il gelato si mangia praticamente ovunque, anche se magari con declinazioni un po’ diverse, e potremmo dire che si divide in due macro aree: gelato artigianale e gelato confezionato.
Chiedendo un po’ in giro: “Qual è il tuo gelato preferito?” per un articolo che ho scritto l’anno scorso sui nostri gelati dell’infanzia, mi sono resa conto che la risposta è piuttosto variegata.

C’è chi risponderà semplicemente: “cioccolato e vaniglia” o chi dirà: “Il Cornetto”, allora lì bisogna entrare nello specifico e spiegare a quale delle categorie ci si riferisce, perché s’intrecciano continuamente.
Le curiosità che seguono affondano le papille fra gelati artigianali, gelati confezionati, gelati d’autore e tutto il resto.
1. Gli italiani ci hanno messo del loro
Ebbene sì amici amanti del gelato, dipendenti della cialda guarnita e della coppetta strabordante: noi italiani abbiamo dato copioso contributo alla creazione e diffusione del gelato, dobbiamo esserne fieri.
La prima gelateria fu aperta a Parigi nel 1686 dal cuoco siciliano Francesco Procopio dei Coltelli, mentre ad inventare il cono fu il gelataio Italo Marchioni nel 1903.

2. I progenitori del gelato erano un po’ più basici
Proprio così. All’inizio i gelati erano prevalentemente alla frutta, addolcita spesso con il miele e mescolata a ghiaccio o neve. Una volta pronto, il gelato veniva conservato nelle “neviere” per mantenere la temperatura.
Nel medioevo gli arabi avevano un ottimo rapporto con gli alimenti ghiacciati, è a loro, infatti, che si deve l’invenzione del sorbetto – sharbat : un composto sciropposo con zucchero di canna, frutta e petali di fiore.
Il gelato ricco e cremoso come lo consociamo noi, con uova, panna, latte e zucchero, arriva successivamente, nel ‘600, proprio quando in Francia aprì il Café Procope di Francesco Procopio dei Coltelli.


3. Il primo gelato industriale a stecco

Era il 1948, la guerra era finita e in Italia cresceva il mito americano. L’azienda del geniale Angelo Motta, che già allora aveva conquistato con i suoi panettoni, cominciò a produrre un gelato su stecco: il Mottarello.
L’idea arrivava da Harry Burt, produttore di caramelle americano che nel 1920 inventò un gelato al cioccolato supportato dallo stecco di un lecca lecca.
Una bella botta di spensieratezza, che l’Italia accolse con grande entusiasmo mentre marciava a ritmo sostenuto verso il boom economico e quelli che, in fondo, sono stati gli anni che hanno cambiato davvero tutto dello stile di vita delle persone.
4. Venezia e il gianduiotto da passeggio
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Non lo troverete in tutte le gelaterie, perché il gianduiotto da passeggio è un po’ “cosa d’altri tempi”, però se capitate a Venezia, ritrovandovi sazi di baccalà e bisognosi di qualcosa di dolce, provatelo.
Si tratta di un lingotto semifreddo al gianduia, servito amabilmente affogato in una coppa di panna. Può essere mangiato tranquillamente camminando, d’altronde dovete pensare che a Venezia raramente le gelaterie godono di ampi locali dove potersi accomodare a trangugiare coppe monumentali.
Una gelateria in particolare è nota per il gianduiotto da passeggio, si trova in Fondamenta Zattere Al Ponte Lungo ed è la storica gelateria Nico.
6. La passione di Giacomo Leopardi per il gelato
@cocospantryloves
Quando decideva di mangiarsi un gelato Leopardi faceva sul serio: ne ordinava tre e chiedeva che venissero messi uno sopra l’altro, a comporre una coppa dietro la quale spariva finché non lo aveva finito.
Qualcuno lo prendeva in giro, ma lui continuava a mangiare. A Napoli la sua gelateria preferita era il Caffè Angioli di Via Toledo e quando morì, nel giugno del 1837 a Torre del Greco, fu proprio un gelato il suo ultimo desiderio.
7. Le torte gelato
@suzannecgd @suzannecgd
In origine le chiamavano “bombe” ed erano guarnite con frutta secca e frutta candita, mentre in epoca vittoriana erano già realizzate su stampi decorativi.
In Sicilia esiste la mattonella gelato e io la ricordo bene: era il classico dessert che ci offrivano le zie più anziane quando andavamo a trovarle nei torridi pomeriggi d’agosto. Le servivano a fette, nelle loro cartine merlettate. Io amo il gusto gianduia, che riesco a mangiare solo al sud.
8. Gelato e macaron
@amorinogelato @amorinogelato
L’asse Francia-Italia colpisce ancora, con i gelati più “instagrammabili” di sempre. Amorino è una catena di gelaterie nata nel 2002 in Francia, appunto, grazie a Cristiano Sereni e Paolo Benassi.
Come riconoscere un cono che esce direttamente da una gelateria Amorino è semplice, grazie alla romantica forma a fiore con cui vengono disposti i gusti sulla cialda.
E poi, a guarnire non mancano mai i macaron farciti con gelato o gelato sorbetto.
Insomma, un brand veramente “ruffiano”, che pare comprendere la qualità degli ingredienti, dichiarandosi sensibile alla sostenibilità, producendo gelati senza esaltatori di sapore, coloranti e aromi artificiali.
Fra le novità 2021: il Macaron Grandioso, versione extra large dell’iconico macaron Amorino ai gusti cioccolato, pistacchio, vaniglia e lampone.

9. “Égalité“: il gelato e la democrazia
Oggi tutti possono godersi un gelato, anche chi è intollerante al lattosio e chi è vegano. La politica del “senza” tocca, ormai, un po’ tutti i cibi e il gelato non poteva uscirne certamente illeso.
Gusti alla frutta a parte, il gelato vegano è privo di proteine e grassi animali, anche emulsionanti e gelificanti, senza glutine e senza zuccheri raffinati.
Nella categoria dei gelati senza lattosio rientrano quelli proposti come “realizzati con latte di soia”.
A tal proposito, avete provato la ricetta marziana del gelato vegano all’avocado senza gelatiera?
Tutti possono mangiare i gelati “senza”, purché ne apprezzino il gusto, perché è chiaro che nulla è come il latte vaccino. Oggi anche la GDO si è ampiamente adeguata e ogni marchio ha la sua linea di gelati per chi ha particolari necessità alimentari.
@zurschleckerei @fattori_gelateria
9. Geppy Sferra e il gelato che non ti aspetti
@gelatodessai @gelatodessai
La fase del gelato gourmet e del gelato salato è ancora in atto. L’altro giorno me ne hanno promesso uno mantecato all’olio d’oliva che, poi, non ho fatto a tempo ad assaggiare.
Il padre di Gelato D’Essai è un appassionato gelatiere che ha fatto dell’etichetta pulita – un gelato totalmente privo di additivi, anche naturali – e della genuinità degli ingredienti il proprio “marchio di fabbrica”.
Convinto che il gelato abbia ancora un potenziale inespresso, ha deciso di impiegarlo in modo del tutto inedito, senza snaturarlo dalle proprie caratteristiche tradizionali.
Così, lo ha accostato a una cucina salata e raffinata, in piatti come il risotto alla rapa rossa e gelato allo yogurt, pizza mortadella e insalatina con gelato al pistacchio di Bronte o pollo e peperoni con gelato al fior di latte nobile.
Il Gelato Bistrò di Geppy Sferra è un luogo di sperimentazione davvero intrigante e se vi doveste trovare a Roma, lasciatevi tentare.
@gelatodessai @gelatodessai
10. I gusti dell’estate 2021
Non so voi, ma quando entro in gelateria generalmente la mia scelta ricade tutto ciò che è “zozzo”: gusti che comprendono arachidi, caramello e variegati “tutti i gusti più uno”.
Non ditemi di ordinare gusti frutta, perché sarebbe una sofferenza.
In questo post un’altra redattrice marziana vi svela dov’è nata la stracciatella, mentre se volete qualche dritta sui gusti dell’estate 2021 eccovele servite: Tonitto 1939 ha inventato il sorbetto al gusto Spritz, è un’edizione limitata, perciò cogliete l’attimo. Questo ci porta a una nuova tendenza, che celebra l’unione fra il dilettevole e il dilettevole: gelato e cocktail.
Il panorama dei gelati confezionati ci sta regalando chicche non indifferenti.
C’è il tributo di Algida a Dante Alighieri, con i Magnum Inferno, Paradiso e Purgatorio. Da provare anche il Cornetto al Cannolo di Martina Caruso, chef del Signum di Salina, e i nuovi gelati Ferrero: Gelato Ferrero Rocher e Gelato Raffaello.

Non esiste estate senza gelato, anche se per me non esiste VITA senza il gelato. Vi auguro di dedicare queste settimane calde a mangiarne quanto più possibile, come farò io.

