Si chiama hangover ma si legge “che maledetto mal di testa!” ed è la parola inglese usata in tutto il mondo per descrivere lo stato di pura agonia successivo a una sbornia colossale.
C’è chi ha mal di testa, chi combatte con la nausea e chi invece colleziona tutti i sintomi.
Da dove viene il termine hangover e quali sono i rimedi per la sbornia?
L’origine del termine hangover
Formato dalle parole “hang + over” che letteralmente traduciamo con: “appeso a…”, il termine fa riferimento alla pratica di “appendersi” a una corda per smaltire l’alcool.
A cosa mi riferisco?

George Orwell in “Senza un soldo a Parigi e Londra” ci racconta di un posto chiamato “Twopenny Hangover”, ovvero “due centesimi per appenderti”, in cui la gente ubriaca sedeva su una panchina e si appoggiava a una corda tesa a mezz’aria “come se si appoggiasse a una staccionata”.
La corda veniva tagliata alle cinque del mattino da un valletto che, in questo modo, svegliava tutti e ripuliva l’alloggio dal vomito.

Questi posti erano famosi nell’800 perché la polizia trasportava in carcere gli ubriachi che incontrava per strada ed era quindi più conveniente smaltire la sbornia per due penny in una stanza al coperto.
Certo, si ghiacciava anche lì e infatti il rischio di trovarci un morto congelato era reale ma “at any rate, better than bare floor”, right?
I rimedi per la sbornia
Veisalgia, dal norvegese kveis (disagio post-dissolutezza) e il greco algia (dolore) è il neologismo, sinonimo di hangover, coniato da alcuni medici che lo suggeriscono come termine scientifico in una pubblicazione della rivista medica accademica pubblicata dall’American College of Physicians (ACP).
Ma, termini a parte (che tanto quando siamo ubriachi non ne sappiamo ripetere manco uno), quali sono i rimedi per la sbornia più comuni in giro per il mondo?

Zenzero, tisana, melissa e camomilla sembrano essere rimedi ottimali per la nausea (e infatti vengono assunti anche in gravidanza) ma ai rimedi naturali ci sono sempre quelli popolari che hanno sempre la meglio.
Quando la sbornia arriva su Marte
I rimedi marziani sottoelencati (ovvero ciò che è trapelato sugli hangover più pesanti della Redazione Marziana) possono essere somministrati solo ai marziani incalliti e fedeli, in caso contrario gli effetti collaterali potrebbero essere esplosivi.
Due Moment prima di andare a letto sono la base, da assumere seduti sul divano dove si sosta per mezz’ora prima di andare a nanna.
Alla mattina appena svegli: Coca-Cola e pane e prosciutto crudo + gorgonzola.
Il Monte Bianco, dolce alla castagna, pare aver fatto miracoli in bassa quota azzerando i postumi dopo una notte brava.


Il pane pucciato nel ragù è da annoverare tra i rimedi alla sbornia della nonna.
Lei che ti vede camminare come uno zombie la domenica mattina e, prima che i tuoi genitori si accorgano che quel mal di testa non è solo frutto della stanchezza, ti infila in bocca un “cuzzetiello di pane spugnato nella salsa”.
Chi ha una nonna del sud, lo sa.
I rimedi alla sbornia in giro per il mondo
Un rimedio russo che mio marito adotta da tempi immemori è il caffè amaro col limone. Cura anche il mal di testa e i temerari giurano curi anche il mal di mare.

Gli americani innaffiano la sbornia con la Coca-Cola ma gli estremisti preferiscono un Bloody Mary: è il cocktail dei party dell’alta società considerato un ricostituente più che un drink.
Parola di Emily Gilmore.


L’allenamento aiuta. Lo dicono i polacchi.
Loro si allenano una vita per non ubriacarsi, ingerendo quantità di alcol superiori di volta in volta fino ad arrivare a un livello di assuefazione che “addestra” il corpo a reagire da gran signore alla sbornia.
Nel Regno Unito il fritto guarisce ogni male.
L’hangover è curato infatti con una massiccia colazione british e quintali di bacon fritto.
Insomma, si combatte il coma etilico con quello da carboidrati.

In Ecuador fanno un infuso di origano al limone (no, non per condire la bruschetta).
In Corea si fa una zuppa con il sangue di bue coagulato (!).
In Germania cetrioli e alici marinate la fanno da padrone.
In Messico la trippa, come a Roma.

I samurai giapponesi, per curare fatica e sbornia, ingurgitavano prugne salate ma sappiate che i giapponesi soffrono maggiormente i postumi dell’alcol perché presentano un difetto genetico dell’aldeide deidrogenasi, che comporta mal di testa terribili e nausee insopportabili solo a sentire l’odore del sakè.
Curiosità sui rimedi per l’hangover e come evitarlo
Meglio bene vino e vermouth bianco, perché?
Pare che gli alcolici di colore scuro come whisky, cognac ma anche il vino rosso, contengano maggiori quantità di metanolo (prodotto dalla fermentazione), tossico per l’organismo e responsabile dell’ubriacatura.
La vodka detiene lo scettro dei “distillati puri”, che quindi contengono meno metanolo.
Ecco perché i russi non si ubriacano!
E allora… VODKA MARTINI PER TUTTI!!


Negli USA i centri benessere, le spa e addirittura un servizio a domicilio, offrono delle terapie di emergenza per i postumi dell’alcol.
L’Hangover Club è una società che offre servizi a bordo di un autobus nero e giallo. L’idea è quella di iniettare una flebo contenente nient’altro che soluzione salina e vitamine per aiutare il corpo a smaltire la sbronza.

Chi lo ha provato dice che funziona, gli esperti invece storcono il naso e addirittura sostengono sia dannoso.



Se ti è venuta voglia di un drink, leggi il post marziano coi cocktail più giusti e… tieni a portata di mano una fetta di pane col ragù, perché la nonna ha sempre ragione!
3 Commenti
Grandi! Io pane inzuppato nel ragù tutta la vita!
…ad avercelo, un post così 20..ma facciamo pure 25 anni fa! All’epoca combattevo l’hangover con ettolitri di caffé e cracker non salati, ma soprattutto con tante Avemarie a ripetizione inanellate una dopo l’altra.
Ad occhio e croce, almeno 2/3 dei rimedi qui sopra sarebbero serviti un peliiino di più 😀
Oh Kiara quanto è vero! Io ettolitri di latte e caffè e vomito in rapida successione.
Diffondiamo la marzianità tra i giovani che magari ci troveranno giovamento! 😉