Le vacanze sono quella cosa di cui si comincia a parlare a gennaio (“mi serve una vacanza, ma quando arrivano le vacanze, sono così lontane le vacanze”) e, con sempre maggiore insistenza, dal 20 marzo (“hai prenotato? Dove vai in vacanza? Quando prendi le ferie? Che albergo hai scelto? Hai trovato il volo/il treno/hai fatto la revisione all’auto?”). Sono, insomma, il nostro pensiero fisso: ma quanto siamo preparati ad affrontare 15 giorni di ferie (di più o di meno, fate voi)?
Ecco allora la nostra guida – semiseria – alle vacanze per partire preparati, e pronti a tutto.
Guida semiseria alle vacanze: i fondamentali
Out of office
Tanto lo sappiamo che la testa dei lavoratori è in vacanza non appena la temperatura sale e che, almeno da metà giugno, è tutto un fiorire di mail in cui “ne riparleremo dopo l’estate”. Sì, va bene, ma quelli che non vanno in vacanza, o prendono le ferie a settembre? Costretti, loro malgrado, a pigiare con apprensione il tasto invio per ogni mail, nel dubbio che da lì a breve apparirà nella casella di posta un OOO, out of office.
A proposito, se ne predisponete uno, fate che non sia inutilmente (e fastidiosamente) simpatico e che dia informazioni concrete su chi contattare in caso di necessità. E soprattutto, ricordatevi di disattivarlo quando tornate al lavoro.

Fare la valigia
L’ho imparato dolorosamente, anno dopo anno: di quello che mettete in valigia, indosserete solo il 15%. Perché se siete al mare avete il vostro copricostume preferito, la maglietta carina a bassa manutenzione (leggi: che non si stira) i pantaloni, i bermuda o la gonna che vi fanno sentire una star da red carpet.
Stesso discorso per la montagna, con l’aggravante che, nella maggior parte dei casi, per andare a mangiare i canederli dopo una giornata di camminata non avrete nessuna voglia di mettervi in tiro, ma solo fame.
Prendetevi allora questa libertà, e – squadernati sul letto tutti gli abiti che vorreste portarvi appresso – fate una cernita rigorosa. Soprattutto se, in aereo, avete previsto solo il bagaglio a mano. Al limite (e questo è un pensiero diabolico) potrete fare un po’ di shopping vacanziero, che non fa mai male. E no, non avete bisogno dell’abito tradizionale tirolese.

Al mare
Ho orari anziani: arrivo in spiaggia alle otto, alle dieci sono già sotto l’ombrellone a leggere il leggibile, in primis il “forse non tutti sanno che” della Settimana Enigmistica, resisto a qualsiasi tentativo di animazione balneare, mi faccio il bagno e torno all’ombra.
Non sono un tipo da spiaggia, ma al mare vale la regola della tolleranza estrema: il vicino d’ombrellone urla al telefono? Smetterà, prima o poi. I bambini alzano la sabbia correndo? Provate a non farlo voi con le vostre infradito: è impossibile, ci vuole clemenza coi più piccoli. Una sola cosa non tollero: l’ombra del mio ombrellone è sempre MIA, anche se si sposta.
Ah, due parole sulla prova costume: non esiste, indossate qualcosa che vi piaccia e andrà bene così. Non è body positivity, ma buonsenso.

Nelle città d’arte
Prima di partire prenotate il prenotabile: ormai si può fare in tutti i musei, vi risparmia la coda quando c’è e vi permette di organizzare al meglio il vostro soggiorno. Ho detto organizzare, non pianificare ogni minuto: se passate le vacanze in città dedicate del tempo alla sana arte del passeggio a casaccio, seguite i vostri ritmi e se, dopo aver passato ore ed ore al Louvre decidete di sedervi al caffè per il resto della giornata non c’è nulla di male, siete in vacanza. E se non riuscite a vedere tutto quello che suggerisce la vostra guida, vorrà dire che avete una buona scusa per tornare.
Come vestirvi se siete in città, ma il caldo vi fa venire voglia di girare in costume da bagno? Ecco qui una guida utile da stampare e infilare in valigia.

In montagna
Ho scoperto la bellezza della vacanza in montagna relativamente tardi, ma voglio condividere con voi tutto quello che c’è da sapere se foste ancora in dubbio: i panorami sono bellissimi, si mangia bene, si può ordinare una cioccolata calda a Ferragosto (il mio più grande traguardo, la cosa di cui più vado fiera), si dorme benissimo, e al fresco, dopo una giornata passata a camminare. Ah, e non dimenticate: salire per un sentiero è complicato, ma scendere lo è ancor di più.

La vacanza social
L’idea è di godersi la vacanza, e se questo per voi comporta condividere su Instagram pranzi, cene, bagni ed escursioni, allora fatelo senza remore!
Se invece vi rendete conto di aver leggermente esagerato col tempo passato sui social durante l’anno, provate a lasciare il telefono in albergo mentre siete al mare (tanto poi vi casca in acqua), spegnetelo quando visitate un museo, al limite scegliete la modalità aereo quando fate una passeggiata nei boschi. Magari non ne sentirete la mancanza.
Se serve, qui c’è un piccolo manuale pratico per disintossicarsi dallo smartphone.


Illustrazione di Kate Pugsley
Vita su Marte vi offre un’intera sezione dedicata ai viaggi: magari troverete qui la vostra ispirazione per la vostra prossima vacanza!
2 Commenti
Buone vacanze, mitiche Ragazze Marziane! E col vostro vademecum stampigliato on screen, vado a fare la valigia, dopo aver impostato un OOO che farebbe desistere anche il più indomito dei venditori Folletto porta a porta;-) HOLIDAY, FINALLY!
Evviva Kiara!!! Marte sempre nel cuore e nelle orbite! 😀 Buone vacanze a te!!! 😀