Una carrellata sui parchi del Veneto più belli andava fatta. Dopo avervi consigliato cosa vedere nei dintorni di Treviso, aggiungo questa preziosa lista che potete tenervi buona per quando verrete dalle mie parti.
Vi racconto luoghi sospesi fra la meraviglia della natura – che bello quando viene valorizzata –, la storia, le tradizioni e l’ottimo cibo.
Tutti posti perfetti per quel genere di vacanze “slow” adatte a tutta la famiglia, dove arricchirsi e rilassarsi, mangiar bene e, se scappa, ogni tanto stendersi a fare anche solo una bucolica pennichella.
Parchi del Veneto che meritano una visita: quelli che vi consiglio tra i miei preferiti
1) Parco della Fantasia a Sàrmede
Sàrmede, in provincia di Treviso, lo chiamano il paese delle fiabe. La prima volta che i miei genitori mi ci hanno portata era inverno, il periodo in cui una deliziosa cittadina ai piedi del Bosco del Cansiglio può solo dare il meglio di sé.
Ricordo mani fredde e vin brulé per loro e un bicchiere di cioccolata calda fumante per me, ma anche le castagne e lo zucchero filato.
@prolocosarmede @prolocosarmede
Nel segno di Štěpán Zavřel
Da oltre trent’anni Sarmede ospita la Mostra Internazionale dell’Illustrazione che, insieme alle Fiere del Teatro, l’ha resa un polo culturale per tutte le età.
Štěpán Zavřel | microturismodellevenezie.it @prolocosarmede
Tutto parte da Štěpán Zavřel, un artista cecoslovacco di cui in città si raccontano ancora storie memorabili. Chi l’ha conosciuto ricorda la sua casa defilata, costruita pietra dopo pietra insieme ai tanti ragazzi e giovani artisti che andavano a trovarlo. Un vero “porto di mare”, luogo d’incontro, dove andare a discutere d’arte e politica, ma anche innamorarsi del vino, della festa e della vita.
Sebbene la casa non sia visitabile, posso dirvi per certo che è ancora lì, custodita da chi ha conosciuto personalmente Zavřel e lo ricorda con amore. Il paese sembra un tributo diffuso al suo lavoro.

È stato proprio lui a dare vita alle tante manifestazioni legate all’illustrazione, fondando anche la Scuola Internazionale dell’Illustrazione.
A Sarmede l’illustrazione è ovunque: nei muri delle case, delle botteghe, perfino il Municipio è allegramente decorato, dentro e fuori. La città continua a vivere nel mito di Zavřel, a raccontarne l’uomo e le gesta, ringraziandolo per averle dato un’identità che oggi è nota e amata da tutti.
@trevisocomicbookfestival La Casa della Fantasia, dove si tiene la Mostra Internazionale dell’Illustrazione | @elena.seaseight
2) Parco Archeologico Didattico del Livelet a Revine Lago

Alle scuole elementari io e i miei compagni durante il periodo estivo giocavamo “ai Primitivi”. Formavamo delle comunità – generalmente erano due, una dei maschi e una delle femmine – e ci costruivamo delle abitazioni perimetrando pezzi del cortile con tanti sassi.
La nostra moneta corrente erano le foglie, ma eravamo molto aperti anche al baratto.
Spesso si consumavano battaglie di supremazia e, talvolta, acquazzoni improvvisi spazzavano via tutto sotto i nostri occhi sgomenti, che assistevano alla scena attraverso la finestra durante l’ora di matematica.
Questo è il ricordo che mi è tornato alla mente visitando il Parco del Livelet, mentre la guida ci mostrava gli indizi degli insediamenti archeologici raccolti nel percorso a tre tappe, che si muove nella storia dai 6.000 ai 3.500 anni fa.
Fra natura e storia
Il Parco Archeologico Didattico del Livelet è stato costruito per valorizzare la scoperta del sito di Colmaggiore, fra il lago di Santa Maria e il lago di Lago (che è come chiamare una città “città” o un gatto “gatto”!), l’insediamento umido più conosciuto del Veneto Orientale.

Sicuramente è fra i miei parchi del Veneto preferiti, perché unisce una lezione di storia ben fatta all’escursione naturalistica. Un museo a cielo aperto che comprende tre palafitte, che risalgono a un periodo compreso fra la fine del Neolitico e la prima Età del Bronzo.
All’interno una ricostruzione fedele degli utensili, realizzati con le stesse tecniche e materiali di allora, che rende il percorso guidato altamente suggestivo.
Per i più piccoli sono anche previsti laboratori e dimostrazioni di archeologia imitativa, che rendono la visita ancora più coinvolgente.
@lagofilmfest @wildlifeaerial
Nei dintorni
Non si può parlare del Livelet senza dedicare due parole ai Laghi di Revine, una delle zone escursionistiche più amate dai veneti.
C’è davvero tutto, a partire dai due specchi d’acqua circondati da un paesaggio mozzafiato, anche l’itinerario perfetto per la bicicletta.
È qui che ogni estate si tiene il Festival Internazionale di Cinema Indipendente Lago Film Fest, tappa obbligata per il cultori del buon cinema, quest’anno alla sua 17ª edizione.
@lagofilmfest @lagofilmfest
3) Parco delle Grotte del Caglieron a Fregona
Acqua e roccia sono le protagoniste di un percorso che si snoda dentro e fuori la terra, fra sentieri e grotte.
Le cavità sono in parte naturali, scavate dall’acqua del torrente Caglieron, e in parte artificiali.
L’attività estrattiva risale al 1500 e serviva al rifornimento di materiale utile a costruire cose come stipiti e architravi per le antiche dimore, che ancora oggi si possono ammirare, della città di Vittorio Veneto.
Si tratta sicuramente di un percorso naturalistico incantevole e anche un po’ avventuroso, perché attraversare le passerelle di legno che affacciano su roccia e torrente può creare un po’ di brivido.
@grotte_del_caglieron @grotte_del_caglieron
Una meritata sosta mangereccia e souvenir culinari
Se passate da queste parti non potete esimervi dall’assaggiare il Torchiato di Fregona, un vino dolce e liquoroso, e il formaggio di grotta, che matura all’interno della grotta di San Lucio (del caseificio Agricansiglio).
Dopo il tour, quindi, sarà d’obbligo precipitarsi nella bottega dove acquistare qualche souvenir culinario, oppure rigenerarsi con un buon bicchiere di vino.
Per sedersi e mangiare “come Dio comanda”, invece, vi consiglio caldamente il Ristorante alle grotte da Nereo.
Lì potrete fare il pieno di tanti buoni piatti di pesce, nel contesto straordinariamente suggestivo di un vecchio mulino ristrutturato, che conserva ancora la sua ruota.
@diario_di_una_sommelier @diario_di_una_sommelier
4) Parco dei Carbonai a Cordignano
Quello dei carbonai è stato veramente un lavoro durissimo. L’intera famiglia in primavera si trasferiva nella foresta del Cansiglio, per vivere in case microscopiche – che in fondo le palafitte del Livelet erano il Grand Hotel – tutti ammassati, balia compresa.

Si saliva con l’occorrente per durare fino all’inizio dell’inverno, tenendo conto che il paese più vicino distava ore e ore di cammino. Tutti lavoravano, anche i più piccoli che si dedicavano principalmente alla raccolta di frutta o ad acquistare il latte nella malga più vicina.
La ricostruzione del parco è stata possibile proprio grazie a quei bambini, che oggi sono simpatici anziani che amano accogliere i visitatori e raccontar loro la storia legata a un’epoca in cui la produzione del carbone era una risorsa preziosissima.
outdooractive.com Il pojàt | viaggi.corriere.it
Oltre a visitare il “cason”, dove vivevano i carbonai insieme alla famiglia, è possibile vedere come funzionava il “pojàt” – la carbonaia – che viene occasionalmente acceso per mostrare e raccontare il processo di carbonizzazione, fra aneddoti e storie anche molto divertenti.
5) Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio
Un tempo questo posto era un “brolo cinto de mura”, quindi terreni coltivati con foraggi, raccolti attorno a un’alta muraglia. La famiglia Contarini se lo comprò nel 1407 e ne impreziosì la struttura costruendo una “Domus Magna”, composta da un’abitazione per loro e due per i dipendenti, una modesta alcova quindi.
Nel tempo, con i passaggi da una famiglia all’altra, la proprietà cominciò ad imbellirsi parecchio, con stradine create solo per godersi il lusso di passeggiare nell’incanto della natura. Parte di ciò che era destinato all’uso agricolo venne adibito a giardino, si sa che i nobili avevano priorità anzitutto estetiche e non pratiche.
@parcosigurta @annadokk
La storia è davvero lunga e la dovete scoprire voi. La famiglia Sigurtà è arrivata nel 1941 e ha definitivamente reso questo magnifico parco fruibile a chiunque abbia voglia di trascorrere una giornata in mezzo ai fiori.
Nel 2020 è stato eletto “Miglior attrazione del mondo” – e mica che! – e custodisce la più importante fioritura di tulipani del Sud Europa.
@parcosigurta @parcosigurta
6) Parco Faunistico Valcorba a Stroppare
Zoo e circhi sono banditi dal mio mondo. Da piccola li adoravo ovviamente, ma non è possibile oggi pensare di accettare che gli animali stiano in gabbia o vengano trattati come dei lavoratori sfruttati.
Fra i parchi del Veneto che vi ho consigliato questo sarà sicuramente il più amato dai bambini, perché potranno vedere cammelli, giraffe, zebre e leoni.
@parcovalcorba @parcovalcorba
Nei 200.000 mq di superficie abitano spensierati oltre 400 esemplari di 90 specie animali diverse.
Il parco è da sempre anche luogo di ricerca e conservazione, dove si educano i più piccoli a rispettare la biodiversità, però in modo divertente e a dir poco spettacolare.
@parcovalcorba @parcovalcorba
Il parco fa parte delle associazioni EAZA e UIZA: la prima riunisce zoo e acquari che rispettano i più alti standard di qualità della vita degli animali, la seconda coinvolge le realtà che si occupano di tutelare le specie in via d’estinzione.
7) Oasi delle farfalle a Santorso
Immaginate di poter passeggiare in un ambiente dove le farfalle, come voi, si sentono libere di poter circolare serenamente. La serra che le ospita è grande 1.200 mq, nel contesto di un clima tropicale ricreato ad hoc.

Le crisalidi provengono da tutto il mondo e qui si svolge la loro intera vita, dallo stadio di bruco fino al momento in cui diventano meravigliose e variopinte farfalle.
L’oasi Rossi
Quando penso alla gita domenicale fuori porta immagino un posto del genere: aree giochi e aree picnic con tanto di caminetti, un trenino che scorrazza per tutto il parco e i giochi gonfiabili.
Il Parco della Villa di Alessandro Rossi è fra le “architetture verdi” più belle d’Italia.
oasirossi.it oasirossi.it
8) Villa Parco Bolasco a Castelfranco Veneto
Castelfranco Veneto è una deliziosa bomboniera dal sapore medievale, cinta da alte mura e ricca di botteghe, locali e siti culturali da visitare.
Qui si trova Villa Revedin Bolasco che comprende un meraviglioso giardino, un lago e due piccole isole circondate dalle acque del torrente Avenale.
Oggi è l’Università di Padova a occuparsene, impegnandosi a farne rivivere i luoghi attraverso una programmazione culturale che coinvolge tutte le arti.
@silvialollo.it @selena_criconia
Le visite guidate sono tenute dalle guide dell’Orto Botanico dell’Università di Padova, altro luogo di mirabile bellezza che consiglio di visitare.
Perché visitare questi parchi?
Vi dico la mia: credo sia bello e giusto oggi riscoprire il nostro territorio, che è fatto sì di città immortali e monumenti noti in tutto il mondo, ma riserva anche tante piccole/grandi attrazioni.
In questi spazi si tutela la biodiversità, si racconta la storia e si tramandano tradizioni che non devono cadere nel dimenticatoio.
Se vogliamo che i più piccoli imparino a trattare bene il mondo, dobbiamo cominciare facendogli amare il proprio territorio.
Ciò che conta è che vi divertiate, ovunque voi scegliate di andare.
1 Commenti
Molto interessante! Alcuni luoghi mi sono familiari, altri mi riservo di visitarli.