Siete seduti? Avete digerito? Perché ho pensato di farvi un elenco dei cibi assurdi in cui potreste imbattervi nella vita.
Beh, sono troppi, quindi vi ho selezionato i miei preferiti, o meglio: quelli che nella ricerca si sono accaparrati la medaglia dei più disgustosi e allucinanti.
Si dice: “Paese che vai, usanza che trovi” e vi posso garantire che, se devo sperimentare per approfondire una nuova cultura, io generalmente mi butto. Tuttavia, – marziani avvisati, mezzi salvati – qui si passa davvero il limite. Non credo che questo articolo vi lascerà con “un certo languorino”. Ma può essere d’aiuto leggerlo e rileggerlo quando volete farvi passare la fame: benvenuti in uno dei rari post dietetici di Vita su Marte!
#1 I ragni fritti
Gli insetti sono ormai sdoganati, rientrano nell’universo dei cibi assurdi che stiamo pian pianino accettando. Però amici ve lo dico, non chiedetemi mai di sgranocchiare tarantole asiatiche grandi come una mano.
Sì, è vero che fritta è buona qualsiasi cosa, ma più che una questione di sapore ne faccio un problema di consapevolezza: certi cibi puoi mangiarli solo se non sai come diavolo sono fatti.

#2 Direttamente dalla melma: il caffè Black Ivory
Una buona bevanda calda conforta sempre, in questo caso solo se non ti dicono cosa c’è dentro.
Però se siete veri cultori del caffè non potete sottrarvi a questa varietà tailandese, preparata con un chicco di caffè che viene prima ingerito dagli elefanti e poi recuperato dai loro escrementi.
L’aroma ci guadagna parecchio a quanto pare, anche perché il processo di digestione dell’elefante decompone le proteine del chicco, rendendo la bevanda finale meno amara di quella non recuperata nella melma. Vale la pena provare, segnatevelo: avorio nero.

#3 Nutriente è nutriente, naturale è naturale: il gelato col latte materno
“Come lo vuole il gelato?”
“Cioccolato e latte materno”
“Cono o coppetta?”
Che poi se ci pensate questo O’Connor, conosciuto per la verve da gelataio pazzo, si è anche smazzato parecchio per creare il geniale gelato al latte materno, vaniglia del Madagascar e scorzette di limone.

Infatti ha dovuto cercare madri disposte a fornirgli la materia prima – un classico esempio di virtuosa filiera corta –, assicurarsi che fossero persone sane, almeno fisicamente perché sulla sanità mentale non garantirei per nessuno in questa faccenda, e poi pastorizzarlo tutto.
Ovviamente ha ottenuto il successo – mediatico – cercato, andando comunque incontro a diverse obiezioni. La prima dell’artista Lady Gaga, che si è sentita vagamente presa in causa, visto che il gelato si chiamava Baby Gaga e veniva servito al tavolo da cameriere mascherate per assomigliare alla cantante.

Poi ci hanno pensato gli agenti della Città di Westminster a toglierlo dal mercato, perché non superava tutti i test di sicurezza.
Comunque O’Connor non si è arreso e qualche anno dopo ha creato il Royal Baby Gaga, in occasione della nascita di uno dei pargoli di William e Kate, insomma: un gelataio con grande fiuto per il marketing.

Io vado matta per il gelato (e qui c’è un’ampia testimonianza scritta), è il mio alimento preferito nella vita, ma a quello fatto col latte materno direi NO!
Proseguiamo con altri cibi assurdi, per lo più putrefatti…
#4 Il Casu Mazu sardo
Un formaggio cremoso e piccante, che ha tutta l’aria d’essere qualcosa di assolutamente esclusivo, per fortuna.

A quanto pare del Casu Mazu – formaggio marcio – è vietata la vendita, perciò se ci tenete proprio ad assaggiare questa tipicità sarda dovrete scovare un produttore che lo fa.
Si tratta di un formaggio nel quale la mosca casearia ha deposto le sue uova che, una volta schiuse, generano larve affamate che cominciano a banchettarvi allegramente.
Quindi, ricapitoliamo: se vi trovate in Sardegna e vi propongono di assaggiare il Casu Mazu, chiedetevi solo se siete pronti a cibarvi di un formaggio con i vermi, la risposta è dentro di voi.
#5 Hakarl: carne di squalo putrefatta
Ma è giusto, perché non mangiare qualcosa di putrefatto per calarsi veramente nella cultura di un altro paese.
Forse vi farò stare meglio dicendovi che le varietà di squalo utilizzate per questo piatto sono commestibili solo se putrefatte, che sollievo.
mondoaeroporto.it
slow-tour.it
Sono stati i vichinghi, infatti, a intuire che l’unico modo per nutrirsi della carne di Somniuosus microcephalus (squalo della Groenlandia) e Cetorhinus maximus (squalo elefante) era lasciarli putrefare, a causa dell’alta quantità di acido urico che li rende non commestibili quando la carne è fresca.
Se riuscite a non vomitare, potete gustare l’hakarl con un distillato di patate aromatizzato al cumino che si chiama Brennivin.

Tra i cibi più strani al mondo ci sono anche quelli che regalano il rischio di lasciarci le penne
Dai cibi assurdi a quelli che ti possono far morire il passaggio è breve. Posso capire lo spirito d’avventura, ma siamo sicuri che ne valga la pena?
#6 Perché non rischiare la vita per un buon piatto di Fugu?
Se non rischi non vivi, si dice, no? Anche quando ti siedi a tavola.
Sarà nata così quest’imperdibile ricetta giapponese che coinvolge un tenerissimo pesce palla mortalmente velenoso. Non tutto eh, solo alcuni dei suoi organi, infatti, contengono la tetrodotossina.
C’è da dire, però, che alcuni chef hanno sposato la causa e si sono presi la responsabilità di curare e preparare questo pesce “ad arte”, eliminando le parti velenose senza che il resto venga contaminato. Ovviamente sono professionisti molto preparati, vedete voi se ve la sentite di assaggiarlo.
dondake.it dissapore.com
Dal ’92 il consumo del pesce palla in Italia è vietato, eppure pare che il ristorante Shiro Poporoya di Milano sia l’unico quantomeno a possedere – solo – la licenza per preparare il Fugu, chissà magari un giorno le leggi possano cambiare.
#7 Sannakji
Il povero polpo viene tagliato a pezzetti ancora vivo. Se ci pensate la cucina è un luogo insospettabilmente violento.
Mangiandolo vivo, accade che le sue ventose siano ancora funzionanti perciò, mentre scenderanno lisce con quel bicchiere di vinello fresco ad accompagnare, ci sarà il rischio che si attacchino alla bocca e alla gola. Non aggiungo altro.

Ci vuole coraggio
Vi confesso che scrivere questo articolo mi ha profondamente turbata. La domanda “Perché?” s’è affacciata più volte nei miei pensieri, senza mai trovare riscontro. Quindi vi chiedo: ma voi sareste veramente disposti a mangiare queste porcherie?
2 Commenti
In Islanda ho voluto provare a tutti i costi lo squalo putrefatto, e in verità vi dico: superato l’odore, è persino buono!
Oddiooo, non sono sicura che riuscirei a farcela. Però è vero che se si viaggia bisogna essere disposti ad assaggiare tutto, hai fatto bene!!!!