Se almeno una volta hai pigiato il tasto “ritarda” della sveglia del cellulare e rimandare le cose da fare rientra nelle tue skills, questo articolo fa decisamente per te e, durante la lettura, ci uniremo in un grande abbraccio collettivo ripassando insieme tutte le cose più rimandate dell’universo.

“Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi” dice sempre mia madre e, dopo un tot di coliti da stress e duecento boccettini di melatonina rilassante, ho imparato a rispondere: “faccio domani quello che mi stressa oggi”.
Anche se siamo portati a considerare che sia sbagliato rimandare le cose, in realtà, a volte, farlo ci salva la vita.
Rimandare le cose da fare: chiariamo meglio
Chiariamo che rimandare le cose da fare non è detto che sia anche procrastinare.
Rimandare non solo non è sempre male ma, di fatto, può essere necessario.
Se rimandiamo lo studio o un lavoro che ci mette in difficoltà, scegliendo di impiegare quel tempo cercando un DIY su YouTube su come costruire un divano coi pallet, possiamo chiamarlo procrastinazione.

Sappiamo di dover risolvere un problema o fare qualcosa di urgente, ma lo rimandiamo una o più volte e piuttosto ci distraiamo con qualcosa che in quel momento sembra più facile o più divertente (cedendo alla distrazione dei social media ad esempio), stiamo procastinando.
Ma rimandare di per sé non è male.
Il nostro tempo è limitato. Quindi dobbiamo decidere come spenderlo. Ciò significa che spesso dobbiamo decidere tra due cose. In altre parole, rimandiamo una cosa per un’altra.
In questo caso rimandare non è male, anzi è saper dare priorità.

Zittire la sveglia più volte è abitudine comune e assai diffusa
“Quando è per tutti è mezza festa”, ed effettivamente pare che almeno una volta nella vita tutti prima o poi l’abbian fatto.
Non c’è da vergognarsi di impostare anche più di tre sveglie a distanza di 15 minuti pur di assicurarsi di svegliarsi dopo aver spasmodicamente cliccato il tasto “rimanda”.
Ma perché lo facciamo?

Uno studio della rivista Neuroscience, ha dimostrato come nei primi 5 minuti dopo il risveglio l’intera corteccia cerebrale presenti una diminuzione dell’attività elettrica ad alta frequenza. L’intontimento mattutino post risveglio è chiamato “inerzia del sonno”, ed è dovuto al fatto che al alcune parti del cervello si riattivano prima delle altre.
Pare però che non sia esattamente salutare posporre la sveglia, quindi non fatelo.

Tutte le cose che preferiamo rimandare
Posticipare la dieta al lunedì. Forse è più corretto dire posporre dal momento in cui il fatidico lunedì mai arriva ed il proposito continua a persistere. Qualcuno la dieta l’ha mai davvero cominciata di lunedì?

Rimandare la palestra è una questione semestrale. Lo facciamo due volte all’anno, in corrispondenza della bella stagione e delle festività natalizie.
Fare la dieta in estate ci pare una crudeltà: come si fa a rinunciare ai gelati, alle crêpes in riva al mare, ai frequenti aperitivi, alla frittata di pasta in spiaggia, al caffè leccese, al menù di ferragosto. Crudeltà. La dieta in estate non si fa e basta.
Se ne parla a settembre, mese notoriamente conosciuto come “il mese delle buone intenzioni”.
L’altro momento catartico in cui la dieta viene spostata un po’ più in là è il Natale. Per le medesime motivazioni (ma con il panettone a colazione). Tanto vale cominciare l’anno nuovo.

Rimando e poi me ne pento
Stirare! Qui si procrastina parecchio e sfido chiunque a dire il contrario.
Il punto è che se decidi di “stirare domani” la pila di camicie arriva al soffitto. (E qui ci chiedevamo se è proprio una cosa necessaria…).

“Le bollette le pago lunedì che c’è meno fila alla posta”.
Poi ti staccano internet (che senza gas si sopravvive, ma senza Netflix?).
Sempre sia lodata la soluzione dell’addebito diretto sul conto.
Il pieno alla macchina ed è subito “vienimi a prendere al lavoro che la macchina non parte – litigio base – o ritrovarsi a camminare lungo la strada per andare dal benzinaio e comprare una tanichetta di benzina: walk of shame stile Cersei Lannister (shame shame shame).

Aspettate, vado a fare un caffè… (momento procastinatore dell’autrice).


Quante volte avete detto “basta, sono stanca e ho bisogno di una vacanza” e siete poi andati su SkyScanner a cercare il volo più conveniente con destinazione “ovunque” e avete addirittura tirato fuori la carta di credito per prenotare?
Beh, quel volo in pochi lo prenotano e si arriva sempre a un passo dalle vacanze con lo stress a livelli altissimi, la voglia di partire che trabocca da tutte le parti e si è costretti a spendere il triplo per l’aereo o il treno pur di partire. Perché? Perché quella maledetta volta abbiamo rimandato. E poi ce ne siamo pentiti.

“Ho fame”. Altra frase cult. Comunissimo poi lo sbuffo che esce fuori dalle labbra quando, sbirciando nel frigo, ci fissano il gambo moscio del sedano, mezzo vasetto di yogurt ammuffito e il peperone deperito sul punto del suicidio.
La spesa. La spesa non si rimanda. Ripetiamolo come un mantra. Vero è che ordinare cibo a casa non è mai stato cosi semplice, ma quel frigo deve pur essere riempito di tanto in tanto!

Ah, guarda cos’hanno pubblicato sul profilo della Redazione Marziana! (Altro momento procrastinatore dell’autrice distratta dai social – dai seguiteci che ci servono 10.000 followers per potervi mettere i link diretti ai blogpost marziani. Seguiteci adesso e non rimandate!).

Le pulizie “pesanti”: le veneziane le lavo domani, vabbè oggi piove, la prossima settimana porta neve; la signora del piano di sotto si lamenta se casca giù un po’ d’acqua e sono arrivata a domandarmi se sono marroni dal principio o se un tempo erano di un altro colore. Smontare e lavare le tende, sfoderare il divano, pulire il filtro del Dyson, passare l’olio di mandorle sulle sedie di pelle e il prodottino per il legno sui mobili. Ogni quanto lo fate? Avete uno schema fisso o improvvisate?
Io mi ravvedo solo quando uno dei mobili mi parla.
Sì, mi parla. Ci passo vicino e mi sussurra “che si fa, me la levi sta polvere o devo aspettare il terremoto per scuotermi da solo?”.

Tagliare l’erba nel prato. Vivo al 3° piano ma sogno una casa con giardino. Dite che c’è bisogno di cambiare sogno?

“Inizio a camminare mezz’ora tutti i giorni”. Frase che non ho mai pronunciato ma che ho sentito dire più volte del mio nome. Vedo però poca gente camminare. Chissà! Siete allergici alle promesse? Cos’è che vi blocca? Mia madre dice che mi pesano le chiappe e che non potrei fare un passo senza macchina. Non credo abbia torto. Qual è la vostra scusa?

E a proposito di promesse: cos’è che rimandano, a volte troppo spesso, gli uomini?
La proposta di matrimonio.

Dopo l’estate, cerco un’occasione speciale, forse cambio prima lavoro, non è il momento adatto, quando lo zio torna dall’ospedale, quando arriva il primo ciclo al cane, dopo cena, ma ci dobbiamo per forza sposare? Non credo nei sacramenti, mamma non vuole, non abbiamo i soldi, è uno spreco di tempo, ma i tuoi parenti mangiano troppo, vabbè poi ci sposiamo e bla bla bla…. Lo definiamo procrastinare all’ennesima potenza senza se e senza ma.

Dopo aver letto questo elenco nel quale ciascuno avrà messo la crocetta su almeno tre cose che rimanda sempre possiamo tirare le somme: pare che sentirsi in colpa non serva a molto e che, in certi casi, rimboccarsi le maniche serva ancora a meno.
Concediamoci quindi di essere clementi con noi stessi, leggiamo i consigli per eliminare lo stress e ricominciamo da dove avevamo interrotto.
2 Commenti
Tra le varie cose che a volte vengono procrastinate, ci sono quelle telefonate o anche solo quei messaggi alle persone che non sentiamo da tanto e che non vorremmo perdere di vista. Ma solo a me risulta difficile? Pensi una persona spesso e vorresti scriverle come stai, ma è passato del tempo e non sai se è il caso…e via in un circolo vizioso.
Hai ragione Giada, più il tempo passa e più sembra che “faccia strano” o non sia il caso. In questo caso bisogna lasciarsi guidare dal cuore, se è una persona che pensiamo spesso è bello mandare un messaggio, senza alcun timore! In effetti perché avere timore di fare un bel gesto?