Ha inventato il Bacio Perugina. L’articolo per me potrebbe anche finire qui perché con questa unica azione Luisa Spagnoli si è meritata la mia stima sempiterna. E invece lei è stata una donna talmente vulcanica, moderna e libera da aver creato dal nulla qualcosa di straordinario: definirla insomma solo colei che ha inventato il Bacio Perugina è decisamente riduttivo. Ecco perché in questo articolo vogliamo raccontarvi la sua storia.
Luisa Spagnoli: storia di una donna straordinaria
Luisa Sargentini, nasce a Perugia il 30 ottobre del 1877: non ne capisco molto di oroscopi, ma ho cercato online e ho appreso che Luisa è uno Scorpione, e che i nati in questo giorno, cito, “amano immergersi completamente in qualsiasi progetto, situazione o relazione che catturi la loro immaginazione”. Ecco, magari è un caso, ma a me pare che ci abbia azzeccato in pieno, perché Luisa è stata una donna che non si è mai risparmiata e che ha avuto un fiuto straordinario in ogni sua scelta professionale. Ma andiamo con ordine e riprendiamo la nostra storia da quando Luisa diventa finalmente Luisa Spagnoli, sposando Annibale Spagnoli alla fine del secolo: la prima intuizione geniale è quella di rilevare una drogheria nel centro di Perugia, che si trasforma ben presto in una delle confetterie più golose della città.
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Il cioccolato di nome Luisa
Eh sì, perché solo qualche anno dopo (siamo nel 1907), i coniugi Spagnoli, assieme a Francesco Buitoni, Leone Ascoli, Francesco Andreani e a quindici dipendenti, cambiano la storia dell’industria dolciaria italiana fondando la Perugina: da allora è un’escalation di dolcezza, che porta nel 1917 al lancio del cacao Perugina e nel 1921 alla nascita della tavoletta di cioccolato fondente Luisa e, qualche anno dopo, di un cioccolatino che mi fa sussultare alla sola vista della sua carta dorata. È la Banana Perugina che, come poche altre cose (tra cui la caramella Rossana, altra invenzione di Luisa), mi ricorda l’infanzia.
Baci o cazzotti?
La svolta arriva però nel 1922, quando Luisa si accorge che la granella di nocciola, scarto di altre lavorazioni, veniva buttata via a fine giornata. Orrore! Da brava imprenditrice, si rende conto che non si può sprecare così un tesoro: come fare per recuperare quello che finirebbe nel secchio? Facile, affogandolo nel gianduia, aggiungendo una nocciola intera e ricoprendo tutto di cioccolato fondente. Che nome dare però a questa golosità? Cazzotto! Propone Luisa. Bacio! Suggerisce invece Giovanni Buitoni, amministratore dell’azienda e ormai sempre più innamorato – e ricambiato – da Luisa. Nasce così uno dei cioccolatini più fortunati della storia: merito anche dei bigliettini con frasi d’amore che, secondo la tradizione, riprenderebbero i messaggi romantici che Luisa e Giovanni si scambiavano di nascosto.



Dal cioccolato… ai conigli
A questo punto si potrebbe pensare che Luisa, dopo aver inventato il cioccolatino per eccellenza, (ri)trovato l’amore, aver addirittura pensato ad un asilo aziendale per le sue operaie, si sia giustamente goduta il successo passando le giornate a mangiare dolcetti e controllare gli incassi. E invece no, e tutto per colpa di un coniglio.
Succede infatti che, già dalla fine della prima guerra mondiale, Luisa si era messa ad allevare conigli d’Angora che mai prima di allora di erano visti in Italia. E il loro pelo, morbido e soffice, viene pettinato (non tosato… un sollievo per i poveri coniglietti che non vengono maltrattati) per ricavarne un pregiato filato che servirà a realizzare capi di abbigliamento dalla linea classica e senza tempo che pian pianino si conquistano l’attenzione degli addetti ai lavori. Contribuiscono all’impresa allevatori da tutta Italia, che mandano – via posta – il pelo pettinato da duecentocinquantamila conigli. Avete letto bene, duecentocinquantamila conigli.
Dal tenero coniglietto al prodotto finito: niente paura, i conigli non subiscono alcun maltrattamento. | luisaspagnoli.it

Luisa Spagnoli, oggi
Luisa non ha purtroppo avuto troppo tempo per godersi questo suo secondo successo perché muore di tumore alla gola nel 1935; sarà allora suo figlio Mario a portare avanti l’azienda e ad aprire il primo negozio a Perugia nel 1940. Seguiranno poi quelli di Firenze, Roma, Venezia, Napoli e Milano, fino ad arrivare a novanta punti vendita tra il 1965 e il 1985.
E oggi? Con l’ultima generazione, Luisa Spagnoli lavora a un restyling del marchio che unisce alla consueta qualità una linea meno classica e più contemporanea che ha stregato anche qualche nostra vecchia conoscenza… vero Kate? Chissà se anche lei, che ha vestito Luisa Spagnoli, ha mai regalato a William dei Baci Perugina?
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Dopo aver letto la storia di Luisa Spagnoli non sapete se avete più voglia di cioccolato o di vestiti? Niente paura, Vita su Marte ha in entrambi i casi pane per i vostri denti, basta cliccare sulla vostra parola preferita!
E se volete rivivere la storia di Luisa, su Raiplay trovate anche la fiction di qualche anno fa con Luisa Ranieri.