Bugiardi, fedifraghi, invidiosi, pieni di rancore: gli dei dell’Olimpo non sono certo un esempio di virtù, ma forse proprio per questo risultano alla fine così simpatici e così affini a noi comuni mortali. Insomma, se pure Zeus ha qualche scheletro nell’armadio da nascondere, perché dovremmo preoccuparci dei nostri? E poi, diciamolo, le vicende e gli intrallazzi degli dei sono così intriganti e stuzzicanti da non avere nulla da invidiare ai pettegolezzi sulle celebrità più contemporanee. Non ci credete? Eccovi allora il meglio dei gossip mitologici.
Gossip mitologici for dummies: partiamo dalle basi
Iniziamo dalle basi: le principali divinità del mondo greco sono Zeus (e sua moglie Era), Afrodite – dea dell’amore e della bellezza – Apollo, Artemide, Atena, Dioniso, Ermes e Poseidone. Ci sono poi un’infinità di divinità minori e semidei che, come in una puntata di Beautiful, non fanno che complicare le cose e creare ancora più possibilità di pettegolezzi, con mille intrecci. E poi esiste la versione romana del Pantheon greco: a volte cambia solo il nome (Zeus diventa Giove, Afrodite è Venere, Ermes diventa Mercurio), a volte gli dei romani hanno caratteristiche leggermente differenti dai loro corrispondenti greci, oppure il mito viene raccontato con qualche variante. Ma noi qui non facciamo distinzioni e abbiamo scelto i pettegolezzi più succosi, indipendentemente dall’origine del dio.

Quello sciupafemmine di Zeus
Chissà, sarà stato forse per l’infanzia traumatica (suo padre Crono se lo voleva mangiare, chi non ne uscirebbe turbato?), ma Zeus – Giove per i romani – è un inguaribile traditore, di livello pro: essendo sposato con una dea – che è tra l’altro pure sua sorella… vi dicevo che l’Olimpo è meglio di Beautiful! – che conosce bene le debolezze del marito, lui se le inventa tutte per incontrare le sue amanti: così una volta si trasforma in pioggia dorata per piovere sulla bellissima Danae, un’altra diventa un cigno e si incontra con Leda, un’altra volta ancora muta in toro per fuggire con Europa che, ignara, gli si avvicina sulla spiaggia. E la moglie Era (o Giunone, se preferite), pur se furiosa per tutte le sue scappatelle, alla fine lo perdona sempre. Dopotutto, lei è la dea del matrimonio.
Venere e Marte: il triangolo no
Zeus non è il solo fedifrago tra gli dei: nel mito troviamo anche la storia del più classico del cliché: lei, lui, l’altro. Lei è Venere, la più bella delle dee, che è pero sposata con Vulcano che – diciamocelo – non brilla certo per avvenenza. Capita allora che lei si innamori del prestante Marte, dio della guerra, e che consumi il tradimento addirittura nella sua camera da letto (no, Venere, questo non si fa, al limite pagati un motel): visto che però non tutte le ciambelle escono col buco, i due amanti vengono scoperti, qualcuno spiffera il pettegolezzo al marito cornuto che, per tutta risposta, realizza una rete invisibile che (legata attorno al letto incriminato) immobilizza Marte e Venere alla prima occasione. Così, legati come salami, le due divinità vengono mostrate a tutti i colleghi dell’Olimpo (in Grecia i panni sporchi non si lavano in famiglia) e ci vuole l’intervento di Poseidone/Nettuno per risistemare le cose. Poi, come sempre, finisce tutto a tarallucci e vino, come nella migliore delle commedie sexy dell’Italia degli anni Settanta.

Marte e rea Silvia
Marte però non si accontenta solo della tresca con Venere, ma va a cercare avventure anche tra le comuni mortali. Capita quindi che, svolazzando sopra un bosco, il dio della guerra si fosse imbattuto in Rea Silvia, vestale romana, che stava beatamente facendo una pennichella. Non si sa bene come andarono le cose, ma sta di fatto che da lì a poco lei scoprì di essere incinta, il che avrebbe potuto metterla un pochino nei guai perché le vestali, sacerdotesse tra le più importanti della religione romana, dovevano rimanere caste per trent’anni. Che fare quindi? Sbarazzarsi dei gemelli appena nati e far finta di niente sembrò a tutti la soluzione migliore: i piccoli Romolo e Remo vennero abbandonati lungo il Tevere, ma una lupa si accorse di loro e… ma questa è tutt’altra storia.

Diana e la suscettibilità
Abbiamo capito che gli dei del mito non hanno la fedeltà tra le loro doti migliori, ma passi. Quello che stupisce di più è che, oltre ad abbandonarsi ai sensi, siano a volte anche crudeli e vendicativi. Prendete per esempio la vicenda di Diana e del povero Atteone: lui è un giovane pastore che, ignaro di tutto, sta andando beatamente a caccia per i boschi. Gli capita però di imbattersi in Diana che, come mamma l’ha fatta, si sta facendo un bagno assieme alle ninfe; lei, invece di mettersi l’accappatoio e magari urlargli dietro qualche improperio, lo trasforma in cervo. Che sarà mai, direte voi? Ecco, il fatto è che i cani dello stesso Atteone lo scambiano per una preda e lo sbranano in quattro e quattro otto. La morale? Non si guardano le dee mentre fanno il bagno, e la caccia fa male.

Invidiosi e violenti
C’è poi tutto il capitolo dedicato alle contese tra dei e mortali: una storia già scritta, in cui i meno titolati fanno sempre una brutta fine. Aracne si vanta ai quattro venti di tessere meglio di Atena? Tac, ecco che lei per ripicca la trasforma in un ragno. Il satiro Marsia trova un piffero per terra e inizia a suonarlo meglio di quanto avrebbe saputo fare lo stesso Apollo? Ecco che il dio lo sfida a duello, vince (qui c’è puzza di fregatura, avrà a quel punto pensato Marsia) e appende il perdente ad un albero per scuoiarlo vivo. Niobe magnifica ovunque le doti dei suoi dodici figli, sei maschi e sei femmine (chissà cosa avrebbe fatto in un gruppo mamme whatsapp)? Latona, madre “solo” di Apollo e Diana li fa sterminare. E potrei andare avanti per ore, con supplizi sempre più dolorosi e sofisticati… ma ho scoperto che su Youtube c’è una nutrita collezione di episodi di Pollon combina guai che ha rappresentato per molti di noi il primo contatto con la mitologia. Io la adoro, e voi?

Il gossip non basta mai? Su Vita su Marte trovate una sezione tutta dedicata ai pettegolezzi, mitologici e non!