Cosa guardavano le nostre nonne (o anche mamme e zie) quando il tubo catodico trasmetteva serie TV e spettacoli a colori (ma profumava ancora di bianco e nero) e d’estate andava in onda il Festivalbar? Gli sceneggiati con le storie d’amore, i misteri e gli omicidi da risolvere! Se da una parte c’erano Il Tenente Colombo e Poirot, dall’altra si lasciavano appassionare dagli intrighi delle ricche famiglie di Dynasty o Dallas e dalle storie d’amore di Love Boat.


Si fa presto a dire serie TV ma che differenza c’è tra fiction, soap opera, varie ed eventuali?
Di primo acchito potremmo dire che non ci sono differenze, sono tutte storie a puntate più o meno lunghe. Esistono però delle sfumature che le fanno differire una dall’altra e ce le fanno chiamare con nome diverso. Ecco qui una spiega easy easy per due chiacchiere da caffè o per sembrare super skillati coi divoratori seriali di programmi a puntate su RaiPlay e compagnia bella.
- Telefilm – Serie televisiva – Fiction TV: usiamo questi termini per raccogliere tutti quei programmi televisivi e sceneggiati che arrivano da oltreoceano e che raccontano fatti non reali, nati dalla fantasia degli sceneggiatori come tutte le storie d’amore a bordo della Pacific Princess, ad esempio. Il termine fiction nello specifico viene utilizzato per caratterizzare le produzioni italiane.
- Sitcom: il termine identifica tutte quelle serie televisive che sono caratterizzate da episodi che hanno un ristretto numero di ambientazioni o addirittura vengono girate in una singola ambientazione come Friends o Pappa e Ciccia.
- Soap Opera: appartengono a questa categoria i programmi a puntate che trattano di drammi, principalmente d’amore, e vanno in onda quotidianamente. Iniziano in un punto X non ben definito e la trama potrebbe portare le puntate avanti all’infinito… come Beautiful.
- Telenovela: per questa categoria scende in campo dall’Argentina Grecia Colmenares con Milagros (a casa dei miei nonni le telenovelas andavano forte). La telenovela non è altro che la versione sudamericana della soap opera americana, solo che in Sud America sono più pragmatici, chiudono il cerchio della storia e fanno terminare la telenovela con un E vissero tutti felici e contenti.

Le serie TV del passato che guardavano le nostre care nonne tra un arrosto con patate e un piatto di pasta da due etti (mangia cara…)
Noi ragazze delle generazioni ics ipsilon siamo siamo cresciute a manicaretti delle nonne con le serie TV del passato in sottofondo. Qualche serie l’abbiamo abbandonata all’arrivo dell’adolescenza, altre invece non riusciamo a scrollarcele di dosso e ce le ritroviamo davanti come accendiamo la televisione ad orari inconsueti, tipo Beautiful e La Casa nella Prateria.
Prepariamoci al revival pesante.
Dallas
La città di Dallas ha dato i natali a tanti personaggi famosi, inventati e non. Tra questi ci sono i fratelli Owen e Luke Wilson, Sheldon Cooper e il mitico John Ross detto “J.R.”, uno dei magnati del petrolio della famiglia Ewing. La soap opera Dallas è andata avanti per 14 stagioni per oltre 350 episodi ricchi di intrighi, colpi di scena e la somma tutti i vizi capitali.

Di tutti i personaggi presenti nella serie, l’unico che ha catalizzato la mia attenzione è il protagonista indiscusso, l’iconico omone con il cappello da cowboy sempre calato sulla testa, il completo ben stirato e il ciglio sempre alzato: J.R. Poi che tutti lo vorrebbero morto è un altro paio di maniche, a dire il vero qualcuno sul finale della terza stagione tenta di ucciderlo ma… Chissà chi ha sparato a J.R.?
@officialdallastnt @dallas_fanzine

Dynasty
Signore, qui c’è del drama. La serie viene lanciata dalla ABC per rubare una fetta di ascolti alla CBS che trasmetteva la fortunata serie televisiva Dallas. Nella trama si narrano intrighi, lotte di potere e capricci della famiglia Carrington e Colby, c’è del pepe evidente! La serie piaceva parecchio alle nostre nonne e, tra una rimestata per il sugo dell’indomani e un accucciamento sul divano, strabuzzavano gli occhi per le stravaganze e gli eccessi di questi ricchi proprietari terrieri americani.

©nymag.com ©marieclaire.com
La serie televisiva è risorta grazie al remake di Netflix che ha preso uno shaker e ha miscelato un quarto del mood problematico dei giovani di The O.C., un quarto dei segreti e degli inganni delle casalinghe di Wisteria Lane, un quarto della cattiveria pungente delle ragazze di Gossip Girl e, per ultimo, un quarto delle ceneri della serie televisiva degli anni ’80 et voilà. Se vi state chiedendo se ho iniziato a guardare il remake la risposta è ovviamente sì e mi domando perché voi ancora non lo abbiate fatto!

Love Boat
La sigla italiana di Love Boat è stata cantata nientepopodimeno che da Little Tony che, tra un Cuore matto e un Riderà, ha avuto modo di realizzare con successo anche la sigla di questo telefilm degli anni ’80. Mi ricordo che le storie d’amore ambientate sulla nave da crociera erano il sottofondo delle mattine d’estate, quando i nonni erano il raccoglitore di noi nipoti in vacanza che facevamo i compiti estivi sul tavolo della sala da pranzo.

Love Boat rientra tra le serie TV preferite dalle nonne e soprattutto dalla mia: ad ogni puntata facevamo pronostici su come sarebbero andate a finire le divertenti storie d’amore dei passeggeri della Pacific Princess. Il signore panciuto si sarebbe arrabbiato per non aver conosciuto prima il passato da pin-up della moglie? Gli amici, segretamente innamorati, si sarebbero finalmente dichiarati e sposati alla fine del viaggio? Quanta suspense!
↑ ©imdb.com ↓

Beautiful
Chi non conosce Beautiful?!
La trama si snoda tra le relazioni che si instaurano tra gli appartenenti alla famiglia Forrester con quelli dei Logan ed è ulteriormente arricchita da un po’ di sana competizione industriale tra le case di moda losangeline.

Gli episodi che vediamo oggi in TV ricordano poco quelli che guardavano le nostre nonne. Gli attori dei tempi odierni son tutti belli impomatati e con fisici da copertina e i personaggi storici (che sulla carta son quasi ottuagenari, ma grazie a qualche punturina tengono meglio delle rose stabilizzate) si alternano ad altri che hanno subito un restyling.
In questo caso non sono vittime di estreme operazioni di chirurgia estetica (anche se forse in una delle oltre 8.000 puntate può essere accaduto che gli sceneggiatori abbiano fatto tornare qualcuno dal mondo dei morti grazie a questo espediente).
Trattasi invece di una più semplice turnazione di attori: Ridge Forrester, ad esempio, non ha più le mascelle importanti ma la folta chioma dell’attore Thorsten Kaye. Se avete dimenticato quanto sia intricata la trama di Beautiful potete (dovete!) guardare il video con tutti i primi 23 anni della soap riassunti in 6 esilaranti minuti.

Charlie’s Angels
Forse rischio di andare un po’ troppo indietro nel tempo se vi parlo di Tre cuori in affitto, I Jefferson o L’uomo da sei milioni di dollari, quindi breve sterzata per andare dritti nella scuola di polizia da dove provengono gli angeli di Charlie. Questa serie televisiva racconta delle pericolose avventure di tre investigatrici alle prese con criminali di ogni genere: inseguimenti ad alto rischio, incendi e altre vicende che tengono sempre alta l’attenzione durante la puntata. Del capo dell’agenzia sappiamo ben poco, non c’è dato sapere chi sia Charlie, di lui conosciamo solo la voce che viene amplificata da un trasmettitore telefonico.


Le altre serie TV delle nonne: Poirot, Il Tenente Colombo, La Signora in Giallo e Magnum P.I.
Potevo mai esimermi dal citarvi dei telefilm polizieschi alla base della mia cultura televisiva? Certo che no e quindi non mi dilungherò sulla Signora in Giallo (potete potete leggere a riguardo il fantastico articolo di Silvia) e vi introdurrò invece nell’atmosfera hawaiana con le indagini dell’investigatore privato Magnum P.I., nelle indagini strampalate del tenente Colombo della squadra omicidi di Los Angeles e nelle atmosfere degli anni ’30 grazie a Poirot. Lo so che sono serie televisive un po’ più recenti ma meritano una segnalazione e la loro visione, nonna Antonietta approverebbe.
@agathachristiespoirot @agathachristiespoirot
Poirot è una serie televisiva che vede come protagonista l’investigatore omonimo Hercule Poirot. Gli episodi son lunghini e sono ispirati ai racconti brevi nati dalla penna di Agatha Christie. Qualche giorno fa mi è capitato di vedere le repliche sul canale televisivo Top Crime, se non l’avete mai visto merita la visione anche solo per i vestiti e i complementi d’arredo d’ispirazione anni ’30.
@columbolieutenant
@tenente_colombo_fan_page
Il Tenente Colombo. Questa serie TV racconta le indagini del tenente Colombo, un investigatore un po’ sui generis a dire il vero. Raggiunge gli indiziati per gli interrogatori a bordo di una macchina sgangherata, il più delle volte in compagnia del suo basset hound, con mozzicone di sigaro in mano e impermeabile sgualcito addosso. Non so se l’abbia mai lavato durante le riprese della serie, di sicuro c’è che lo acquistò personalmente in un negozio di abiti usati.

@motor1.com Il nuovo Magnum nel remake della CBS | @magnumpicbs
Magnum P.I. è la serie dedicata all’ufficiale decorato della marina americana approdato alle Hawaii dopo la guerra del Vietnam. Magnum si occupa della sicurezza della lussuosa villa dello scrittore Robin Masters ma, nonostante il lavoro da favola, rimane squattrinato e accetta lavori come investigatore privato. Esilaranti sono i battibecchi con Higgins, il maggiordomo della casa, e le fughe dalle ire di Zeus e Apollo, i suoi dobermann.

La voglia di TV prosegue?
Dopo la selezione degli sceneggiati, delle soap opera e dei polizieschi che guardavano le nostre nonne potete continuare la visione con qualcosa di più contemporaneo grazie alla selezione marziana dedicata a film e serie TV dei giorni nostri.
Buona visione!
3 Commenti
Indimenticabili non ci sono piu quelle fiction di adesso italiane turche spagnole ecc sono banali purtroppo non sono bravi come gli americani
Ecco, io vorrei dire che alcune di queste pietre miliari da tibo catodico non le guardava né mia mamma né mia nonna: le guardavo IOOOOO!!! Il che significa…che sono gggiovane dentro, certo.
Ma al di là della tetra considerazione anagrafica: che tempi, signori miei!
E tutta TV pubblica, ahò, che mica avevamo lo streaming! Ricordo che certe sere capitava ADDIRITTURA di farsi preda di scottanti dilemmi interiori perchè due reti diverse (ma quasi sempre targate Biscione: altri tempi davvero) proponevano in contemporanea due serie imperdibili ad alto e paritetico contenuto trash.
Adesso se fai zapping sulla TV pubblica è perché da una parte c’è pubblicità. Ma dall’altra pure. Ops, pure su questo… etc 😀
In quei casi partiva il senso del videoregistratore che oggi… triplo orrore e antichità! 😀 Io comunque sono mooolto contenta che ai giorni nostri si possa rivedere tutto con lo streaming. Olè!