Ci sono alcuni capi che non passano mai di moda, che si trovano sempre nei negozi e non cambiano più di tanto, ma ciononostante non perdono il loro fascino. Il Caban (o Peacoat) è uno di questi. Con quell’allure marinaresca e raffinata, sportiva e ricercata al tempo stesso, è il classico cappottino che quando lo indossi dici: “Ho fatto proprio bene a comprarlo!“.
E se per caso non fosse ancora presente nel vostro armadio, significa che avete urgente bisogno della guida marziana alla scoperta del Caban, l’iconico cappotto corto che tutte dovremmo avere.
Ed eccovi servite!!!
Breve storia del Caban
Ormai l’avrete capito, appena posso infilo un po’ di storia nei miei post. Immaginate la gioia quando ho realizzato che avrei scritto un articolo dedicato a un capospalla che ha più di 300 anni di tradizione!
Innanzitutto, dire Caban o Pea Coat/Peacoat/Pea Jacket è praticamente la stessa cosa: con uno di questi sinonimi intendiamo il classico cappotto in panno pesante, a doppio petto, solitamente di colore blu o nero, che ci ricorda lo stile marinaro.


Il primo Peacoat appare tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo addosso ai militari della marina olandese, ma dobbiamo la diffusione della giacca alla Royal Navy inglese.
Si trattava infatti dell’uniforme per i sottufficiali (pensate che fighi che dovevano essere…) ed era progettata per le manovre navali. Intorno al ventesimo secolo, il Caban ha preso piede anche tra i marinai americani e dobbiamo proprio a loro la versione più leggera del cappotto in questione, che è stato rielaborato in un misto di lana e nylon.
Come vi sarà facile intuire, il Peacoat nasce come capo maschile. E chi poteva essere il genio che, negli anni Venti, l’avrebbe reso popolare come giacca femminile sportiva?! Proprio lei, la sola e unica Coco Chanel (la stessa che si è giustamente appropriata del tweed, di cui abbiamo parlato poco tempo fa nella Guida definitiva ai tessuti invernali).
Come deve essere un vero caban
Come diceva Walt Disney all’inizio di ogni videocassetta, “diffidate dalle imitazioni”. Un vero Caban lascia scoperte le gambe (i marinai dovevano avere libertà di movimento), ha due tasche anteriori (solitamente verticali) e una tasca interna, posizionata sulla destra, dove a volte c’era una targhetta con il nome del proprietario (che chic!). Il collo deve avere ampi baveri, originariamente ideati per proteggersi dal vento e dalle intemperie che ci sono in mezzo al mare.

Il caban si chiude a doppiopetto, con 6 o 8 bottoni generalmente neri o blu, ma anche dorati, come quelli utilizzati dalla Marina da guerra tedesca.
I brand che dovete conoscere se volete comprare un vero Caban
Se volete un vero Caban, dovete per forza puntare su un modello classico, che tra parentesi potrebbe essere una scelta vincente, perché non stanca mai, non passa di moda ed è blu, colore super raffinato che sta bene con tutto (mi piace spudoratamente il blu, nel caso non fosse chiaro).
Camplin: il marchio storico del cappotto corto Caban
Nella guida marziana al Caban doveva esserci una sezione dedicata a Camplin. Si tratta del marchio inglese che alla fine dell’Ottocento è diventato noto nell’ambiente militare per essere il primo fornitore di Peacoat alla Royal Navy.
Vale la pena dare una sbirciata al loro sito web e leggere la loro storia: pare che fu di Robert, un membro della famiglia Camplin, l’idea di proporre l’uso del Peacoat come parte dell’uniforme dei sottufficiali, in modo da differenziarli dai marinai semplici e dagli ufficiali senior, che indossavano il Great Coat.
Oggi Camplin è un brand famoso nel mondo, rinato 12 anni fa in Italia e con una storia lunga e bellissima che, a occhio e croce, non ha nessuna intenzione di finire.


I bellissimi giacconi doppiopetto di Sealup: il Peacoat from Milano
Sealup è un brand milanese nato nel 1935 e si chiama così perché mette insieme due parole: Sea (mare) e Lup (lupo, in dialetto meneghino). Fanno prevalentemente Caban e impermeabili di altissima qualità, la produzione è tutta Made in Italy e per realizzare le loro collezioni prendono spunto dal grande archivio storico di cui dispongono.
Oltre ai capispalla indubbiamente strepitosi, non sottovalutate gli accessori (nello specifico mi riferisco ai loro deliziosi cappelli da pioggia).
Hanno un bellissimo flagship in Brera che vi consiglio di visitare.




Altri brand da tenere d’occhio per il cappotto Caban da marinaio
Oltre a Camplin e Sealup, ci sono diversi brand che, per l’autunno/inverno, hanno messo in collezione qualche bel Peacoat dalle linee classiche e pulite. Nella guida marziana al Caban ho selezionato qualche modello per voi!





Non facciamo le fiscali, nella guida marziana al Caban mettiamo anche modelli di cappotti e giacconi colorati e modaioli
Visto che io vi conosco, marzianine del mio cuor, so che non vi accontentate del Caban blu, classico e semplice, perché:
- Ce l’avete già
- Volete qualcosa di un po’ più particolare
- Il blu fa a cazzotti con la vostra stagione e guai a mettere l’armocromia in un angolo
Veniamo a noi…







I cappotti caban più belli da comprare con i saldi
Ma veniamo alle cose serie: il cappotto, generalmente, è uno dei capi più costosi e anche uno di quelli in cui siamo disposte a investire un po’ di più perché deve durare nel tempo e tenerci al caldo.
E allora esiste periodo migliore di quello dei saldi per comprare il nostro primo (o forse no!?) Peacoat ed essere pronte per salpare verso le Americhe affrontare con stile quello che resta di questo interminabile inverno?
Direi proprio di no!









Come abbinare il Caban
Il Peacoat, l’abbiamo capito, è un giubbotto sportivo. Può sdrammatizzare un tailleur austero, completare un perfetto preppy style o far parte di un look un po’ francese, con un basco in testa e un pantalone bianco a sigaretta (viva il bianco anche in inverno!) o un denim.

Nella mezza stagione si può indossare con jeans, sneakers e marinère di cotone, con una camicia bianca dal taglio maschile o con una semplicissima t-shirt.





Insomma, il Caban è un capo semplice da indossare, sta bene praticamente con tutto ed è super mega chic, ma non cercate di dargli un tono serioso.
E anche per questo giro di shopping siete servite, che il potere marziano sia con voi (e mi raccomando, fateci sapere se avete fatto shopping)!