“La musica è per l’anima quello che la ginnastica è per il corpo”.
Platone
Francesca Pace è la pilates guru di cui tutti abbiamo bisogno, e chi la conosce lo sa. Quando entri nella sua scuola (o meglio, nel suo studio – Eagles Studio Pilates), lei ti accoglie con il sorriso sincero, i calzini spaiati e l’espressione di una che sa il fatto suo. Ti studia, ti osserva, ti ascolta e poi ti dice: “A te penso io, ma dritta con quelle spalle!”.
Ed è con quell’aria tosta e sicura che Francesca ha conquistato la mia fiducia. Mi sono messa nelle sue mani, non del tutto consapevole di quanto grande sarebbe diventata lei per me e di quanto sarei cambiata io, grazie al lavoro che abbiamo cominciato a fare insieme.
Tra le varie attività fisiche che possiamo scegliere di fare per tenere in forma il corpo e la mente, il Pilates è un metodo adatto ad ogni età e incredibilmente utile per il benessere totale. Se ne avete sempre sentito parlare (e se avete visto anche quante vip e influencer lo praticano!) ma non vi siete ancora decise a provare una lezione nella vostra città, ecco che attraverso la storia di Francesca Pace scoprirete senz’altro qualcosa in più che vi avvicinerà alla voglia di fare Pilates.

Facciamo un passo alla volta: chi è Francesca Pace e cosa ci racconta del Metodo Pilates?

Innanzitutto, dico io, Francesca è un portento. Quando le chiedi da dove comincia la sua storia d’amore con il Pilates, lei ti risponde che tutto è cominciato da un incidente e che ogni cosa accade per un motivo.
“Io nasco come ballerina. Ho dedicato gran parte della mia vita alla danza, viaggiando e studiando in giro per l’Italia, a Londra, a New York… E poi è accaduto ciò che ogni sportivo spera che non accada mai. Un grave infortunio, 5 centimetri di strappo tra gluteo e bicipite femorale che, secondo il medico, avrebbe messo fine alla mia carriera di ballerina professionista”.
Immagino non sia stato facile vedere i propri sogni infrangersi in un attimo.
“L’unica cosa che potevo fare in quel momento era rimboccarmi le maniche. Sono tornata in Italia e mi sono trasferita a Milano dove ho incontrato Giuseppe Orizzonte, il mio maestro e colui che mi ha suggerito di avvicinarmi al Pilates, il metodo che prende il nome dal suo inventore Joseph Pilates”.
Raccontaci qualcosa di Joseph Pilates
“Nato nel 1883, era il figlio di un famoso ginnasta e di una naturopata. Era convinto che le cause della salute precaria fossero principalmente lo stile di vita moderno, la pessima postura e la respirazione inefficace; quindi, ha studiato l’anatomia umana e il movimento. Dopo una serie di vicissitudini, tra cui un soggiorno sull’Isola di Man dove ha sviluppato i suoi primi macchinari per aiutare i soldati mutilati durante guerra, è emigrato a New York dove ha fondato la sua scuola, diventando una leggenda”.

(Uomini di tutto il mondo, io vi sfido!)

Tu vivevi negli Stati Uniti, possibile che non avessi mai sentito parlare del metodo di Joseph Pilates?
“In effetti conoscevo il metodo, ma non l’avevo mai provato. Comunque, avendo frequentato le migliori scuole di danza al mondo, quando ho deciso di provare il pilates a Milano ho puntato al top e sono entrata alla Polestar Pilates, la scuola di Serafino Ambrosio. Io ero entrata lì solo per farmi curare la gamba e per migliorare la mia condizione fisica, ma dopo un po’ è venuto fuori che la gamba infortunata era migliorata del 110%, in sostanza andava meglio della gamba sana. In quel momento ho avuto conferma di qualcosa che avevo già capito. Il metodo aveva qualcosa in più rispetto alle altre discipline”.

E poi?
“E poi ho cominciato a studiare il Metodo Pilates, ho intrapreso un percorso per diventare prima Istruttrice e Preparatrice Atletica e poi, nel 2003, Insegnante Internazionale Metodo Pilates. Da quel momento in poi ho investito tutto il mio tempo in questa disciplina, sia Matwork (esercizi a corpo libero o con piccoli attrezzi) sia Grandi Attrezzi. Ho ricominciato a girare per il mondo, per imparare e per insegnare. Oggi faccio parte del Coni, sono una formatrice per nuovi istruttori, ho uno Studio mio (Eagles Studio Pilates) e tanti progetti. Ah, ho anche certificato il mio metodo, il Bioenergetics Pilates”.

Dicci di più sul Bioenergetics Pilates…
“Semplice, io considero la persona a 360°, osservando non solo il corpo, ma anche una serie di fattori che sono determinanti per il benessere globale. Io dico sempre che l’allenamento non è solo quello fisico. Dobbiamo pensare anche allo spirito, con la meditazione e lo yoga, e all’alimentazione, che nutre anima e corpo. Questa è la mia filosofia ed è ciò che sta alla base di ogni mia lezione”.

Come si svolge una lezione tipo?
“La lezione non è sempre uguale. La qualità del lavoro è diversa giorno per giorno perché fare sempre lo stesso programma è riduttivo. Si comincia con il riscaldamento che, oltre ad essere un momento fondamentale per l’allieva, serve all’insegnante per valutare il suo stato fisico e modulare gli esercizi. Durante ogni lezione (e tu lo sai bene!) diventiamo sempre più consapevoli del nostro corpo e, se ci si affida a professionisti competenti, i movimenti poi si interiorizzano. Se ci pensi, il Pilates è rieducazione funzionale del movimento naturale del corpo e ha come principi fondamentali la respirazione, la coscienza e la consapevolezza di sé”.

In effetti, si esce dalla lezione nuovi, più consapevoli e più felici...
Eagles Studio Pilates è a Roma (quindi, marziane romane, accorrete numerose), ma chi non vive nella Capitale? Cosa devono cercare le persone che desiderano un approccio simile al tuo?
“Innanzitutto, è fondamentale cercare professionisti altamente qualificati, che si siano formati nelle migliori scuole a livello internazionale. E poi cercate uno studio che abbia un approccio individuale, anche se ci si trova in classe. Anche in un gruppo gli insegnanti si devono curare della tua individualità, dal punto di vista non solo sportivo, ma anche organico ed emozionale”.
Andreina Iorio | @superandrecoach Sarah Polito | @sah_yo
Grazie Franci. Prima di salutarci, ci dici due parole sui macchinari? Sai com’è, le lettrici marziane sono curiose come bertucce!
(E anche io, ma questo non gliel’ho detto, tanto lo sa già – Ndr)
“La grande rivoluzione di Joseph Pilates è senz’altro da attribuire all’introduzione delle molle, che consentono di eseguire movimenti fluidi producendo una resistenza che non si esaurisce durante l’esecuzione dell’esercizio. Le molle sono presenti su tutti gli attrezzi introdotti da Pilates (Chair, Reformer, Cadillac) tranne nella Ladder Barrel“.


“I macchinari di Pilates sembrano strani attrezzi di tortura, ma in realtà sono un meraviglioso ausilio alla pratica del Metodo: donano un’esperienza di movimento nuova che aumenta la consapevolezza del proprio corpo e la percezione di leggerezza e allungamento“.
Ora marziane io ho una domanda per voi: quanta voglia vi è venuta di provare il Metodo Pilates?
E non ci provate con la scusa del “non ho niente da mettermi”, perché questo l’abbiamo già risolto mesi fa con un blogpost ad hoc!!!
2 Commenti
Bellissimo articolo!
Ciao Monica, grazie! Redazione Marziana Power!