San Valentino, festa dell’amore e degli innamorati… cosa c’è di meglio che onorarla con una rassegna degli amori della storia? Non fatevi turbare pero: ci sono storie d’amore celebri a lieto fine (non molte a dire il vero) e alcune un po’ più turbolente che però, diciamoci la verità, sono molto più interessanti da raccontare.
Le storie d’amore più celebri: Cesare e Cleopatra
Le cose andarono più o meno così: Giulio Cesare va in Egitto per dirimere una questione non da poco che aveva a che fare con la successione al trono e il confronto tra Tolomeo e sua sorella Cleopatra. Ora, è pur giusto dire che Cesare aveva una sessualità fluida (qualcuno all’epoca disse che era marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti) ma, di fronte a quel tracagnotto di Tolomeo e alla bellissima e giovanissima Cleopatra (che aveva diciotto anni, mentre Cesare aveva passato i cinquanta, e già cominciava a perdere i capelli) non ci mise molto a scegliere da che parte stare.
Anche perché Cleopatra, che era tanto bella quanto furba, aveva ben pensato di farsi recapitare a Cesare ben avvolta in un tappeto per incontrare segretamente l’unico che avrebbe potuto metterla sul trono. Tutti felici e contenti? Insomma: Cesare era comunque sposato e la moglie Calpurnia, se pure avrebbe potuto accettare la scappatella, a patto che questa fosse rimasta entro i confini egiziani, storce un po’ il naso quando Cesare si riporta Cleopatra (e pure il figlio Cesarione) a Roma. Ma la ragion di stato alla fine prevale e Calpurnia si tiene il marito – e le pubbliche corna – fino alle idi di marzo del 44 a.C., quando i pugnali dei congiurati fanno di lei un’onorevole vedova. E Cleopatra, morto il suo grande amore, si consuma nel dolore? Non proprio…
Marcantonio e Cleopatra
… sì, perché evidentemente la regina d’Egitto aveva un debole per gli uomini romani. Qualche anno dopo l’uccisione di Cesare, Cleopatra mise infatti gli occhi su quel gran pezzo di Marcantonio (pure lui sposato ma, ormai lo abbiamo capito, non è mai stato un deterrente per nessuno) che, da parte sua, non poté fare a meno di capitolare, seguendola in Egitto e infischiandosene di tutto quello che succedeva dalle parti di Roma, vivendo giorni di passione e di… riccanza. Raccontano gli antichi infatti che una volta i due amanti si sfidarono nell’organizzazione della cena più costosa che mai fosse stata servita: Cleopatra vinse a mani basse, sciogliendo nell’aceto uno dei suoi orecchini, una perla del valore di dieci milioni di sesterzi, e bevendoselo tutto d’un fiato.
Con tutti questi presupposti Ottaviano, che nel frattempo era rimasto a Roma, ebbe vita facile nel mostrare a tutti come Marcantonio fosse un pervertito dissoluto e dimentico di Roma, e quindi muovergli guerra. L’epilogo, degno delle migliori tragedie di Shakespeare, è noto: irrimediabilmente sconfitti, Cleopatra fa annunciare a Marcantonio di essersi suicidata, e lui decide subito di pugnalarsi a morte per non essere da meno. Il problema è che nel frattempo Cleopatra non si era affatto suicidata ma anzi era ancora viva e vegeta, tanto da avere tutto il tempo di piangere sul corpo del (fu) amato: secondo alcuni la sua idea era di circuire anche Ottaviano che però, evidentemente più furbo degli altri due, non ci cascò. Solo allora Cleopatra decise di farsi mordere da un aspide, morendo come una diva del cinema muto.

Enrico VIII e l’inventario delle sue sei mogli
Ecco qualcuno che fa davvero le cose in grande: come definireste altrimenti uno che, pur di divorziare, si distacca dalla chiesa di Roma e fonda la chiesa Anglicana? Ma andiamo con ordine: Enrico VIII, sovrano inglese, è sposato con Caterina d’Aragona che però non riusciva a dargli un erede maschio. Stanco di aspettare (e con Caterina che forse era pure entrata in menopausa) Enrico chiede a papa Clemente VII di annullare il matrimonio per permettergli di sposare Anna Bolena; il pontefice rifiuta e lui che fa? Come quello che è stanco di giocare a calcio con gli amichetti, se ne va portandosi via il pallone: in altri termini, con l’atto di supremazia il re stabilisce di essere il solo capo della chiesa anglicana, e tanti saluti al papa e ai suoi divieti.
Risolte le questioni di fede, Enrico può continuare a dedicarsi alla sua attività preferita: prendere moglie. Dopo Anna Bolena (condannata a morte), sposa Jane Seymour (che però muore poco dopo il parto di un erede, finalmente maschio) e quindi convola a giuste nozze, vedovo non proprio inconsolabile, con Anna di Clèves (che sposa dopo averla vista in un ritratto che però pare fu un poco indulgente nel rappresentare il suo aspetto. Detto in altri termini, la versione reale di Anna era di gran lunga peggiore del dipinto). Il matrimonio però, dopo qualche tempo viene annullato per dar modo ad Enrico di impalmare Caterina Howard. Indovinate un po’? Accusata di tradimento, anche Caterina viene mandata al patibolo ed Enrico sposa Caterina Parr che, incredibilmente, riesce addirittura a sopravvivere al re. E poi ci lamentiamo che le vicende della Royal Family, oggi, siano un pochino intricate?

Borgia il papa papà, Vannozza e Giulia Farnese
Se pensate che Enrico VIII abbia un po’ esagerato, non avete ancora sentito cosa ha combinato qualche decennio prima papa Alessandro VI Borgia. Partiamo con un presupposto: all’epoca non era infrequente che i cardinali di santa romana chiesa avessero dei figli (non era proprio requisito fondamentale, ma si chiudeva un occhio), e qualche volta capitava che quel cardinale diventasse papa. Papa e papà: il più celebre è in questo senso proprio papa Borgia, che si presenta sul soglio di Pietro munito di ben quattro figli, Cesare, Giovanni, Lucrezia e Goffredo, tutti avuti dalla stessa donna, Vannozza Cattanei, con la quale fu legato da una lunga relazione, iniziata prima che diventasse pontefice.
Ma la carne è debole e Alessandro VI non è davvero insensibile al fascino femminile: accade quindi che a un certo punto il papa si incapricci della bella e giovane Giulia Farnese, che pare fosse una delle donne più desiderate della Roma di fine Quattrocento, intrecciando con lei una torbida relazione della quale chiacchierava tutta la città. E i pettegolezzi riguardavano non solo Giulia, ma tutta la famiglia Farnese, e a ragione: fu certamente anche per i meriti di lei che il fratello Alessandro venne nominato cardinale, diventando per tutti non il cardinal Farnese ma il cardinal… Fregnese. A dir la verità lui, uomo di mondo, non si scompone troppo e anzi qualche anno dopo diventa addirittura papa. Questa Giulia doveva essere proprio irresistibile.

Garibaldi, Anita… e le altre
Pensare che la madre voleva diventasse prete: per fortuna il caro Giuseppe aveva un animo ben più avventuroso che lo porterà a diventare eroe dei due mondi. Dove c’era bisogno, lui correva, sempre pronto a lottare contro ogni tipo di tirannia. Ma forse non tutti sanno che Garibaldi era anche sempre pronto a correre dietro alle donne, costruendosi nel tempo una fama consolidata di tombeur des femmes. In ordine sparso, ci furono Emma Roberts, nobile pianista inglese, Maria Marini della Torre, la baronessa Maria Esperance von Schawartz, Battistina Ravello, e chissà quante altre meno note gonnelle. La più celebre delle sue conquiste fu però Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, o più semplicemente Anita: la leggenda racconta che Garibaldi, veleggiando dalle parti del Brasile, puntò il cannocchiale verso la costa e che, vedendo Anita, abbia detto “deve essere mia!”. Un vero e proprio colpo di fulmine – per entrambi – tanto che lei decide di seguirlo e di combattere assieme a lui, prima in Sudamerica e poi in Italia, fino alla morte nel 1849.
Non proprio vedovo inconsolabile, Giuseppe si terrà impegnato col gentil sesso fino all’incontro con Giuseppina Raimondi, che sposa il 24 gennaio 1860: perché la data è così importante? Perché quello stesso giorno, solo un paio d’ore più tardi, Garibaldi viene a conoscenza, grazie a prove inconfutabili, dell’infedeltà della sposina che viene ripudiata seduta stante. Ecco, dopo tanti donne, delusioni e dolori, si potrebbe pensare che il nostro eroe abbia allora deciso di tirare i remi in barca, e invece no: passa qualche tempo e si innamora di Francesca Armosino. E qui sì, che forse vissero felici e contenti.



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1 Commenti
Che articolo interessante! posso sapere dove poter leggere di più riguardo queste storie? grazie mille!